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Conclusioni

Test del nuovo processore a sei core AMD Phenom II X6 1090T e della piattaforma AMD 890FX. Ci aspettavamo di più.

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a cura di Tom's Hardware

Pubblicato il 27/04/2010 alle 05:50 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:18
  • Phenom II X6 1090T, test del processore AMD a sei core
  • Phenom II X6, il duetto
  • Nuova tecnologia, nuovi nomi
  • Turbo CORE da vicino
  • Chipset della serie 8
  • Configurazione di prova
  • Risultati benchmark: sintetici
  • Risultati benchmark: sintetici, continua
  • Risultati benchmark: sintetici, continua
  • Risultati benchmark: multimedialità e codifica
  • Risultati benchmark: Produttività
  • Risultati benchmark: Crysis
  • Risultati benchmark: Left 4 Dead
  • Risultati benchmark: Call Of Duty: Modern Warfare 2
  • Risultati benchmark: DiRT 2
  • Consumo energetico
  • Conclusioni

Conclusioni

L'Intel Core i7-980X è un processore a sei core che funziona alla stessa velocità del precedente prodotto di punta, e offre una cache L3 più capiente, allo stesso prezzo. Sfortunatamente, stesso prezzo significa circa 1000 euro, un costo che spegne molti entusiasmi attorno ai sei core. Se potete acquistarlo, fatelo. Il 980X rimane il processore per desktop più veloce disponibile, ed è venduto allo stesso prezzo del quad-core 975. La scelta tra i due è ovvia.

AMD ha scelto un approccio differente, aggiungendo core (e le cache L1/L2 corrispondenti), ma lasciando inalterata la cache L3 a 6 MB. L'aggiunta del Turbo CORE mira a emulare quanto abbiamo visto fare dal Turbo Boost, ma in pratica lavora come un Cool'n'Quiet al contrario, e non sembra nemmeno sviluppato molto elegantemente. Inoltre, un incremento di prezzo di circa 100 euro significa che dovrete pagare di più per una soluzione AMD a sei core.

Rispetto al Phenom II X4 965, acquistabile a circa 160 euro, per il Phenom II X6 1090T dovrete spendere circa 260/280 euro. La domanda è: vale la pena spendere 100 euro in più?

Quattro o sei?

I benchmark raccontano la maggior parte della storia. La mossa da uno a due core, e poi da due a quattro core, ha richiesto un leggero abbassamento della velocità di clock, a favore di una maggior complessità  portata dal raddoppiamento delle risorse di calcolo. Attualmente, i giocatori guadagnano maggiori prestazioni da una più elevata velocità di clock o dai processori a due core, mentre chi usa programmi che lavorano in thread paralleli guadagnano più prestazioni dai processori con più core.

Potrebbe essere un colpo di fortuna che Intel sia stata in grado di passare ai 32 nm contemporaneamente alla creazione dell'hexa-core Gulftown ma, da quello che possiamo ricordare, è stata anche la prima volta che non sono stati necessari compromessi legati all'incremento di core. Ad AMD non è andata così bene. L'aggiunta del materiale dielettrico low-k negli strati metallici ha permesso al sei-core di rimanere nel TDP di 125 Watt, ma ciò non è stato sufficiente per aumentare anche la frequenza operativa.

Come risultato, è facile raccomandare il Phenom II X6 1090T a chi ha bisogno di un sei core. Lavorazioni video, filtri Photoshop thread-ottimizzati, rendering. Con questi lavori, il nuovo prodotto di punta AMD, in molti casi, è in grado di dare del filo da torcere al Core i7-975.

Con lo stesso spirito, i benchmark di giochi ricordano che le ultime schede video richiedono un processore all'altezza per sprigionare il loro potenziale. Una CPU overloccata, come un Core i7-920 o 930, fa andare al meglio una Radeon HD 5870 o una GeForce GTX 480 quando funziona attorno ai 4 GHz. I 3.2 GHz del 1090T non gli permettono di vincere alcuna battaglia nei giochi (tranne in Call Of Duty, dove il Turbo CORE sembra in grado di incrementare le prestazioni rispetto al X4 965). Se siete giocatori potete risparmiare i soldi, evitare l'acquisto della CPU a sei core e scegliere un processore overcloccabile, spendendo la differenza di prezzo in una scheda grafica migliore o in un SSD, che vi aiuterà a diminuire i tempi di caricamento.

Il Phenom II X6 1090 è decisamente un prodotto orientato a un ambiente più professionale, progettato per le applicazioni thread-ottimizzate. Estende la vita del Socket AM3, almeno fino all'arrivo di Bulldozer nel 2011. Come risultato, la vostra scheda madre 790FX farà ancora il suo dovere a lungo, e non ha molto senso aggiornare il sistema a un 890FX. Turbo CORE è concettualmente una buona risposta al Turbo Boost, ma all'atto pratico non è molto efficace. Nei casi migliori, aiuta il 1090T da 3.2 GHz a colmare il gap con il 965 a 3.4 GHz nelle applicazioni single-thread.

Probabilmente il punto più impressionante di questa presentazione è il fatto che AMD ha incremento il numero di core del 50%, la quantità di transistor di poco meno del 30%, mantenendo lo stesso limite di consumo di 125 Watt della sua CPU quad-core più veloce. È però imbarazzante che il prezzo sia aumentato del 50%. Fortunatamente ci sono sempre più applicazioni ottimizzate che giustificano questa CPU a sei core, dal costo inferiore a 300 euro.

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