Radeon R9 295X e GPU Hawaii XTX: 3072 stream processor?

Secondo indiscrezioni AMD avrebbe in cantiere una scheda più potente della R9 290X che potrebbe chiamare Radeon R9 295X. Al suo interno una GPU Hawaii XTX con 3072 stream processor.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Finora si riteneva che la Radeon R9 290X avesse una GPU Hawaii al massimo del suo potenziale, ma secondo diverse voci di corridoio non è così. AMD avrebbe un asso nella manica, una GPU Hawaii XTX con un maggior numero di stream processor attivi, probabilmente 3072.

Si andrebbe quindi a confermare un'indiscrezione trapelata all'inizio dell'anno che vedeva l'attuale chip Hawaii XT come una versione castrata di un progetto più potente. La Radeon R9 290X ha 44 Compute Unit con 64 stream processor ciascuna per un totale di 2816 stream processor. La sorella minore, nota come Radeon R9 290, ha 40 Compute Unit attive per un totale di 2560 stream processor.

La futura scheda di fascia alta, che per comodità chiamiamo Radeon R9 295X, potrebbe avere 48 Compute Unit e, di conseguenza, 3072 stream processor. A completare la GPU 192 TMU (16 in più della R9 290X) e 64 ROPs (dato identico alle altre due soluzioni Hawaii sul mercato). La nuova nata di casa AMD dovrebbe essere in grado di combattere e stare davanti, a seconda dei test e dei giochi, a schede come la GTX Titan Black o la GTX 780 Ti, con un vantaggio più spiccato a risoluzione 4K, ancora poco diffusa ma ormai vero terreno di sfida per il futuro.

Si vocifera che la scheda non sarà disponibile come soluzione di riferimento, ma arriverà sul mercato grazie ai partner di AMD che useranno i rispettivi sistemi di raffreddamento collaudati da tempo. Una scelta saggia quella di AMD, che evidentemente non ha un dissipatore ad aria migliore di quello già usato - con cattivi risultati - sulla Radeon R9 290 e la Radeon R9 290X. Per quanto riguarda il prezzo non ci sono certezze: la scheda potrebbe debuttare a 600/650 dollari, scontrandosi con la GTX 780 Ti, o addirittura a meno. AMD ci ha abituato bene, per questo non ci aspettiamo i colpi di testa che solitamente appartengono a Nvidia.