Raspberry Pi 4 Model B recensione

Recensione del Raspberry Pi 4 Model B, il single-board computer a basso costo dedicato ai maker ma anche chi ha bisogno di un PC basilare o secondario, magari da adibire a postazione multimediale per il salotto.

Avatar di Avram Piltch, Gareth Halfacree

a cura di Avram Piltch, Gareth Halfacree

Raspberry Pi rappresenta da tempi il sinonimo di scheda di sviluppo, in grado di “alimentare” di tutto da robot ai dispositivi di smart home fino a chioschi digitali. Il nuovo Raspberry Pi 4 porta l’iniziativa della Raspberry Pi Foundation a un altro livello, con prestazioni abbastanza buone da usarlo come PC desktop, più la capacità di garantire un’uscita video 4K o gestire due monitor.

Per lo stesso prezzo di partenza di 35 dollari dei modelli precedenti, avrete una velocità dalle due alle quattro volte maggiore, supporto per l’USB 3.0 e una vera Gigabit Ethernet. Forse più importante, c’è anche un modello con 2 GB di RAM e uno con 4 GB di memoria, quattro volte in più rispetto a qualsiasi Pi precedente. Maker e hobbisti vorranno aggiungere il Raspberry Pi 4 al loro arsenale e gli appassionati che non hanno mai usato un Pi prima ora avranno più ragioni per farlo.

Abbiamo avuto modo di provare il Raspberry Pi 4 Model B con 4 GB di memoria, trovandoci di fronte a un prodotto con tutti i crismi di un mini computer pieno di potenziale. Siamo particolarmente entusiasti dalle possibilità sul fronte dell’inferenza, in particolare la rilevazione di oggetti e audio.

Retrocompatibilità

Alcuni importanti software di Raspberry Pi ancora non funzionano sul Pi 4. Per far funzionare il Pi 4 dovete scaricare un nuova versione di Raspbian OS, Raspbian Buster. E non tutto funziona ancora in Buster. Durante il test abbiamo visto numerose librerie Python o altri pacchetti richiesti che non erano compatibili con il nuovo sistema operativo.

Nel momento in cui scriviamo non è ad esempio possibile installare Retropie, il popolare emulatore gaming, né potete usare un’immagine esistente di Retropie. Senza dubbio gli sviluppatori interverranno, bisogna semplicemente dar loro del tempo. I sistemi operativi di terze parti per Raspberry Pi avranno inoltre bisogno di alcuni cambiamenti per digerire il nuovo hardware. Per esempio non siamo riusciti ad avviarci Windows 10 on ARM, cosa che invece è avvenuta senza problemi sul precedente Pi 3B+.

Le differenze

La tabella mostra un confronto delle specifiche fondamentali del Raspberry Pi 4 B, per ora l'unico Pi 4 sul mercato, e il Raspberry Pi 3B+, la versione più veloce del Pi 3.

Le novità più importanti sono un processore e una GPU più veloci, una RAM maggiore e più veloce, l’aggiunta di porte USB 3, due porte micro HDMI anziché una sola HDMI e supporto per l’uscita 4K. La maggiore velocità del bus che permette il supporto USB 3 consente anche alla Gigabit Ethernet di supportare vere connessioni Gigabit (125 MBps) laddove la generazione precedente aveva un massimo teorico di appena 41 MBps. Lo slot per la scheda microSD è inoltre il doppio più veloce, offrendo un massimo teorico di 50 Mbps contro i 25 Mbps sul 3B+.

Dato che il nuovo SoC richiede più energia, il Raspberry Pi 4 B si carica tramite USB Type C anziché una micro USB. È inoltre necessario un alimentatore in grado di fornire almeno 3 ampere e 5 volt, anche se potreste cavarvela con 2,5 ampere se non collegate molte periferiche alle USB. Mettendo da parte le necessità di alimentazione, in connettori USB C sono reversibili, il che li rende più facilmente collegabili.
Specifiche Raspberry Pi 4 B Raspberry Pi 3 B+
CPU Quad Core Broadcom BCM2711B0 (Cortex A-72) - 1,5 GHz Quad Core Broadcom BCM2837B0  (Cortex A-53) - 1,4 GHz
RAM 1 - 4GB LPDDR4 1GB LPDDR2
GPU 500 MHz VideoCore VI 400 MHz VideoCore IV
Uscite video due micro HDMI HDMI
Risoluzione massima 4K 60 Hz + 1080p o 2x 4K 30 Hz 2560 x 1600
USB  2x USB 3.0 / 2x USB 2.0 4x USB 2.0
Connettività via cavo Gigabit Ethernet 330 Mbps Ethernet
Wireless 802.11ac (2.4 / 5 GHz), Bluetooth 5.0 802.11ac (2.4 / 5 GHz), Bluetooth 4.1
Porta di ricarica USB Type-C micro USB
Requisiti di alimentazione 3A, 5V 2.5A, 5V
Dimensioni 88 x 58 x 19,5 mm 82 x 56 x 19,5 mm
Peso 46 grammi 50 grammi

Design

Con dimensioni di 88 x 58 x 19,5 mm e un peso di 46 grammi, il Pi 4 è abbastanza compatto da entrarvi in tasca e abbastanza leggero da essere trasportato ovunque. La scheda è abbastanza resistente da sopravvivere ai sobbalzi nel vostro zaino, ma vi consigliamo comunque di proteggerla, principalmente per non mettere a repentaglio i pin.

Se volete un case non potrete usare quello pensato per i Raspberry Pi precedenti. Il Raspberry Pi 3 B / 3 B+ ha quasi le stesse dimensioni, ma la disposizione delle porte è cambiata abbastanza per rendere il Pi 4 incompatibile. Laddove i precedenti Pi avevano una singola porta HDMI “full size”, la doppia micro HDMI sul Pi 4 sporge di più e quindi non si allinea con i fori di ciò che è stato progettato per il Pi 3 B+.

[tomsgallery id=542469]

Il Raspberry Pi 4 ha quattro porte USB Type A sul lato destro, due delle quali USB 3.0. C’è anche una Gigabit Ethernet full size per la connettività cablata. Il bordo inferiore ha un jack audio da 3,5 mm, due micro HDMI e una porta di ricarica USB Type C.

Sul lato sinistro trovate il lettore di schede microSD. E sulla superficie superiore della scheda vedrete i connettori ribbon per Camera Serial Interface (CSI) e Display Serial Interface (DSI), che costituiscono connessioni dedicate ai display o alla webcam di Raspberry Pi e agli accessori compatibili. Certo, potete collegare una videocamera all’USB e ci sono un paio di strade più praticabili, incluse le porte micro HDMI, per l’uscita verso lo schermo.

CPU e RAM più veloci

Il Raspberry Pi 4 ha dimensioni e design simili ai predecessori, ma è una piattaforma totalmente nuova alimentata da un processore Broadcom BCM2711B0. Dal primo Pi del 2012 tutti i modelli si sono avvalsi di un SoC a 40 nanometri, ma questo nuovo processore è basato su un processo a 28 nanometri. Al contrario della vecchia architettura Cortex-A53, il chip adotta la più recente Cortex-A72. Il BCM2711B0 nel Raspberry Pi 4 ha quattro core e una frequenza di 1,5 GHz, che a prima vista non sembrano garantire una velocità molto superiore al BCM2837B0 a 1,4 GHz cuore del Raspberry Pi 3B+.

L’architettura Cortex-A72 ha tuttavia una pipeline più profonda a 15 istruzioni rispetto alle appena 8 del modello più datato e fornisce anche l’esecuzione out of order, quindi non attende il completamento di un processo prima di iniziarne un altro. Perciò, anche alla stessa frequenza di clock - il BCM2711B0 è basato su un processo inferiore -, i processori Cortex-A72 sono nettamente più veloci e usano più energia dei precedenti A53.

Per esempio, nel test Linpack che misura la potenza di calcolo generale, il Pi 4 ha assolutamente surclassato il Pi 3 B+ in tutti e tre le prove. Nell’importante test a singola precisione (SP), il Pi 4 ha totalizzato 925 contro i 224 del 3 B+, un miglioramento del 413%.

Nel test Sysbench CPU, il Pi 4 B è stato in grado di svolgere 394 eventi al secondo rispetto ai 263 del Pi 3 B+. Si tratta di una differenza del 50%.

Anche la RAM è un po’ più veloce, perché si passa da 1 GB di LPDDR2 fino a 4 GB di LPDDR4. Oltre al bandwidth superiore avere più memoria è un toccasana, in particolare per la navigazione web.

La RAM sul Pi 4 ha restituito prestazioni in lettura e scrittura di 4130 e 4427 Mbps. È rispettivamente un +51% e un +54% in più del 3 B+.

Sia la CPU che le RAM sono chiamate in causa quando comprimete i file. Inserendo i file in un archivio compresso in modalità multi-thread il Pi 4 B è il 37% più veloce del predecessore, ma è decisamente più veloce in single-thread, eclissando il 3 B+ del 60%.

La nuova GPU è più veloce

Anche la GPU è migliorata. Si passa da una Broadcom VideoCore IV a 400 MHz a una VideoCore VI a 500 MHz. La nuova architettura permette di uscire su uno schermo a una risoluzione fino a 4K @ 60 fps o supportare due monitor fino a 4K @ a 30 Hz.

Purtroppo alcuni degli emulatori più affamati di risorse in Retropie non erano compatibili quanto abbiamo provato il Pi 4, ma OpenArena Benchmark, che misura il frame rate in un gioco che clona Quake III Arena, ha funzionato senza problemi.

A 720p il Pi 4 è stato l’unico Raspberry PI a fornire frame rate fluidi. Sì, potete giocare anche con il Pi 3, 3 A+ o 3 B+, ma tutti e tre raggiungono tra 27 e 28 fps rispetto ai 41,4 fps del Pi 4.

Prestazioni di archiviazione

Non importa quanto veloci siano il vostro processore, RAM e GPU: se il vostro storage è lento, l’esperienza nell’aprire file e software lascerà a desiderare. Come tutti i Raspberry Pi, il dispositivo di archiviazione primario del 4 B è il suo lettore di schede microSD, che è conveniente ma limitato. Secondo la Pi Foundation, il 4 B ha un transfer rate massimo di 50 Mbps, che è il doppio della velocità del lettore del 3 B+. Non c’è un limite di capacità noto.

I nostri benchmark, condotti con una scheda Samsung EVO Plus microSD XC Class 10, mostrano velocità meno impressionanti rispetto ai massimi teorici. Il Pi 4 B ha restituito velocità in lettura / scrittura sequenziale di 45,7 e 27,7 Mbps, mentre il 3 B+ si è fermato a 22,8 e 17,5 MBps. Tenete presente che la scheda è attestata per 100 MBps in lettura e 60 MBps in scrittura.

Se avete una chiavetta USB veloce o un SSD esterno, potete avere prestazioni di archiviazione decisamente migliori dal Pi 4 B. Il Pi 4 B è il primo con porte USB 3, che hanno un bandwidth massimo teorico di 625 MBps.

Con un SSD esterno Mushkin da 120 GB collegato a una delle porte USB 3, il Pi 4 B ha raggiunto l’impressionante transfer rate in lettura e scrittura di 363 e 323 MBps rispettivamente. È circa 10 volte più veloce dei 33 e 34 MBps del 3 B+.

Le veloci porte USB 3 servono più che alla mera archiviazione. Potete usare altre periferiche ad bandwidth elevato come Coral USB Accelerator di Google, che aiuta nelle operazioni di intelligenza artificiale.

Prestazioni di rete

Il Raspberry Pi 4 ha la stessa connettività Wi-Fi 802.11ac come il suo diretto predecessore, ma guadagna il supporto Bluetooth 5.0, un miglioramento rispetto al Bluetooth 4.0 dei modelli precedenti. Più importante, la porta Ethernet ha ora maggiore bandwidth, che gli consente di offrire un throughput gigabit, mentre i modelli precedenti potevano raggiungere circa 330 megabit.

Durante i test la porta Ethernet del Pi 4 ha raggiunto 943 Mbps, superando di cinque volte quella del Pi 3 B+, ferma a quasi 237 Mbps.

Il nuovo e il precedente Raspberry Pi supportano il Wi-Fi 802.11ac sulle bande 2,4 GHz o 5 GHz. Perciò non ci aspettavamo di vedere molta differenza. Ci sbagliavamo. Il nuovo Pi 4 mostra un throughput su banda 5 GHz decisamente maggiore, restituendo 114 Mbps, rispetto ai 97 Mbps del Pi 3 B+, un +18% che di certo non fa male.

Consumi e temperatura

Con un processore più affamato di energia avete bisogno di un alimentatore capace di garantire 3 ampere a 5 volt. Il Pi 4 dovrebbe richiedere più energia dei predecessori.

In idle il Pi 4 B ha richiesto 3,4 watt, che è appena il 17% in più del 3 B+. Sotto carico quel numero sale a 7,6 watt, ma è comunque solo il 19% in più del predecessore. Se volete il Pi meno affamato di energia, mettendo da parte le prestazioni, allora optate per il Pi Zero W, che richiede solo 0,8 watt in idle e 1,6 watt sotto carico.

Sì, la board diventa calda, più calda della versione precedente. Le immagini termiche rispecchiano quanto sperimentato: le aree della board vicino alla CPU diventano molto calde, non solo sopra al processore stesso.

Il Pi 4 raggiunge 74,5 °C, non una temperatura altissima ma specialmente i bambini (dato che queste board sono usate anche nell’ambito educativo) dovrebbero prenderlo solo ai lati. La superficie superiore del Pi 3 B+ è molto più fresca, e si ferma a 62,5 °C.

Come con qualsiasi computer moderno, sotto carico CPU o GPU diventano troppo calde, e il computer andrà in throttling - ridurrà le sue frequenze – per evitare danni.

Sotto un carico intensivo per 10 minuti, il processore raggiunge 81 °C e inizia a passare da 1,5 a 1 GHz dopo 3 minuti. Il sistema è poi riuscito a tornare a 1,5 GHz scendendo a circa 80 °C, ma poi diventa di nuovo caldo e riscende a 1 GHz. Se volete avere prestazioni sostenute migliori sotto carico, considerate l’installazione di un raffreddamento attivo sul Raspberry Pi 4 o al più collegate un dissipatore passivo.

Pin GPIO

La vera star su ogni Raspberry Pi è il suo insieme di 40 pin GPIO (General Input / Output). Il numero di pin e il layout rimane invariato rispetto ai modelli precedenti fino al Pi 2, quindi qualsiasi cosa collegavate in precedenza rimane compatibile. Il Raspberry Pi 4 ha aggiunto alcune nuove capacità ad alcuni dei pin.

Per gli appassionati che collegano tante periferiche, i pin GPIO ora supportano quattro I2C aggiuntivi, e connessioni SPI e UART. Perciò, se i vostri sensori o periferiche richiedono qualcuna di queste interfacce, ora potete averne molte di più.

La reattività e la velocità dei pin GPIO è anche molto superiore sul Raspberry Pi 4, probabilmente a causa del processore più veloce. Abbiamo creato un test basato su libreria Python gpiozero per attivare e disattivare continuamente i pin e misurare la velocità alla quale commutano. Il Pi 4 ha raggiunto una velocità di 50,8 KHz, rispetto ad appena 16,1 sul Pi 3 B+. Si tratta di un miglioramento del 215%.

Usare Raspberry Pi 4 come PC

Uno degli obiettivi del Raspberry Pi 4 è quello di funzionare come un PC che chiunque possa usare per navigare sul web, fare lavori di produttività leggera o persino giocare a titoli molto basilari. Al fine di testare questo caso d’uso, abbiamo speso alcune ore a lavorare come facciamo di solito.

Abbiamo gradito la possibilità di gestire due monitor, e poiché quotidianamente lavoriamo prettamente con il browser, non abbiamo avuto problemi a scrivere, modificare e fare ricerche di articoli usando Chromium. Anche con 15 schede aperte, siamo riusciti a passare tra loro in modo fluido senza usare totalmente i 4 GB di RAM a bordo.

E anche se non lo vorremmo usare quotidianamente, GIMP ci ha dato un modo decente per modificare le immagini. Se si vogliono usare fogli di calcolo o scrivere documenti fuori da Google Docs, Libre Office è più che sufficiente.

Il problema più grande riguarda la riproduzione di video. Per vedere un filmato su Youtube abbiamo dovuto mantenerlo in una finestra, perché persino a 480p, scattava a pieno schermo. L’altra operazione che ci piacerebbe fare è giocare ai retrogame, ma al momento in cui scriviamo il package di emulatori Retropie non funziona con Pi 4. Siamo stati tuttavia in grado di installare e giocare a Quake Arena.

Ricordate che il Raspberry Pi 4 funziona con alcuni diversi sistemi operativi, ma quello meglio supportato è il Raspbian, una versione di Linux che ha una piccola curva di apprendimento per i novizi. Gli utenti che ricercano solamente un PC a basso costo per navigare, senza fare troppe ricerche, possono optare per un Chromebook o un portatile Windows a basso costo tra 150 e 200 dollari.

Uscita 4K, riproduzione video e transcodifica

Uno dei lati negativi dei precedenti Raspberry Pi è che hanno solo un’uscita nativa su uno schermo alla volta, ma se amate il multitasking e volete usare un Pi per produttività, allora vorrete un secondo schermo. Il Raspberry Pi 4 ha una doppia micro HDMI: ognuna può essere collegata a un monitor separato o una TV e può operare fino al 4K (3840 x 2160).

Se avete più monitor 4K, avete una scelta: far lavorare ognuno a 30 Hz o potete impostare la modalità 4K nel menu delle impostazioni, il che aumenta un po’ la tensione per far funzionare un monitor in 4K 60 Hz e un altro fino al 1080p.

Durante i test, abbiamo visto che mentre il 4K a 30 Hz è tollerabile, le piccole cose come il movimento del puntatore del mouse apparivano un po’ rallentate. Se avete uno schermo 4K farete senza dubbio meglio a optare per la modalità a 60 Hz, ma sappiate che la tensione aggiuntiva potrebbe anche portare la vostra CPU a scaldare e andare in throttling più facilmente.

Navigare sul web, osservare immagini statiche o semplicemente godere dell’area di schermo maggiore del 4K è ottimo, ma per ora è la riproduzione di video il tallone d’Achille del Raspberry Pi 4. Cercando di vedere in streaming un video 4K o un file scaricato, non abbiamo mai avuto un’esperienza fluida e adeguata in 4K, sia con Raspbian Buster che LibreElec, un OS che integra il media player Kodi.

Diversi video codificati in H.264, incluso Tears of Steel, non hanno funzionato affatto o sono stati visualizzati come un guazzabuglio di colori. Persino i video consigliati da Kodi per il test apparivano come immagini fisse senza movimento. Chiaramente c’è un sacco di ottimizzazione che deve essere ancora fatta sia nell’OS che nel software per consentire al Raspberry Pi 4 di riprodurre video 4K.

Sfortunatamente, anche lo streaming di video 1080p da YouTube è una sfida. A tale risoluzione, il trailer a pieno schermo di Stranger Things ha mostrato rallentamenti evidenti. La riproduzione era fluida invece guardando la stessa clip in una finestra più piccola. Lo stesso problema si è verificato anche abbassando la risoluzione dello streaming a 480p.

Riprodurre filmati in Full HD offline non è un problema, a patto che lo schermo 1920 x 1080 o meno. Abbiamo scaricato un trailer di Avenger Endgame ed è stato riprodotto fluidamente usando il player VLC.

Il Raspberry Pi 4 non rimpiazza il MacBook Pro o il Dell XPS 13 di nessuno, ma può comunque fare la transcodifica per voi, a patto che siate pazienti. Il Raspberry Pi ha impiegato 48 secondi a transcodificare una clip molto breve codificata in H.264 in formato NTSC DV usando FFmpeg. È molto meno di quanto impiegato dal Pi 3 B+, che ha terminato in 108 secondi, ma se invece state convertendo un film intero, probabilmente fareste bene a farvi un bel giro dato il tempo richiesto.

Navigazione sul web

L’esperienza di navigazione web sul Raspberry Pi 4 è notevolmente più fluida di qualsiasi suo predecessore. Il processore più veloce aiuta, così anche come avere più di un GB di RAM. Tenendo un occhio su Gnome System Monitor abbiamo notato che con solo una o due schede aperte stavamo occupando più di 1 GB di RAM. Il Pi 4 in nostro possesso però ne ha 4 GB, quindi non abbiamo avuto problemi a gestire oltre 15 schede aperte alla volta, passando avanti e indietro tra loro.

Anche se le pagine web non sono renderizzate così rapidamente come su un moderno portatile Core i7 con Windows 10, il Pi 4 garantisce un’esperienza di navigazione solida. Non abbiamo avuto problemi a usare la suite di app Google, incluse Gmail, Google Sheets e Google Docs.

Su Jetstream 1.1, un benchmark di navigazione sintetico che misura il rendering delle pagine e la gestione dei Javascript, il Pi 4 ha sconfitto il Pi 3 B+ per 42,5 a 17,1. Si tratta di un miglioramento del 148%, ma il Pi non è ancora potente come un Chromebook basato su chip Intel come il Samsung Chromebook 3 che ha totalizzato 49,7. Ci sono però portatili che si sono comportati peggio, incluso un Dell Inspiron 14 3000, che ha toccato solo 35,9.

Il benchmark Speedometer 2.0 misura la reattività generale caricando pagine web fasulle e poi simulando l’interazione di un utente. Un punteggio elevato in questo test, in termini di sessioni al minuto, mostra che quando state realmente usando uno strumento web come Google Docs o Gmail, dovreste avere meno lag. Come su Jetstream e negli scenari reali, il Pi 4 è nettamente davanti al predecessore. In questo caso si è dimostrato il 98% più veloce.

Basta solo che vi dimentichiate di usare siti web con animazioni WebGL, perché attualmente scattano parecchio. Quando abbiamo avviato la demo Aquarium in WebGL, che mostra 50 pesci che nuotano, abbiamo registrato 2 fps sul Pi 4 e 1 fps sul Pi 3 B+.

Web Hosting

Uno dei casi d’uso più popolari del Raspberry Pi è per i servizi web. Noi abbiamo un Raspberry Pi 3 B come server sulla nostra rete locale che usiamo come host per la nostra batteria di test sui portatili. Il Raspberry Pi 4 promette una navigazione sul web persino migliore grazie al suo processore più veloce, alla maggiore quantità di RAM e alla migliore connettività di rete.

Usando Phoronix Apache Test, il Raspberry Pi 4 è riuscito a gestire 3983 richieste al secondo anziché le 2850 del Pi 3 B+. È un miglioramento del 40%, il che significa che potete fornire pagine web più pesanti o servire più visitatori alla volta, senza lag.

Molte applicazioni web usando il linguaggio di scripting lato server PHP in modo che il processo più veloce di PHP aiuti. Su PHPBench, che misura le prestazioni PHP, il Raspberry Pi 4 B ha totalizzato 101.540, più del doppio rispetto ai 41.351 del Pi 3 B+.

Intelligenza artificiale, inferenza e machine learning

Il nuovo caso d’uso forse più entusiasmante per il Raspberry Pi 4 sta nell’inferenza e nel machine learning. Con i precedenti Pi potevate già usare una videocamera per fare una semplice rilevazione degli oggetti a frame rate bassi, ma le prestazioni aggiuntive e l’I/O da questo nuovo modello dovrebbero aprire un intero nuovo mondo di casi d’uso.

Per vedere quanto bene il Pi 4 gestisca la rilevazione degli oggetti abbiamo seguito i passi in questo tutorial che usa una combinazione della piattaforma di machine learning TensorFlow di Google e OpenCV, una libreria di programmazione per la computer vision. Dopo aver speso ben tre ore a compilare e installare tutto il software, abbiamo osservato come la webcam identificava pochi - molto pochi - oggetti nell’ufficio, riuscendo a comprendere che ero una persona e che c’era una sedia. Funzionava alla velocità di 1,7 fps, ma è il 70% meglio rispetto all’1 fps ottenuto sul Pi 3 B+.

Con un framework più ottimizzato il Pi 4 dovrebbe essere in grado di svolgere il riconoscimento di oggetti e volti in tempo reale. E poiché ha l'USB 3, un acceleratore come la chiavetta Google Coral TPU dovrebbe avere molta più banda per inviare i dati nuovamente al SoC.

Immaginate di realizzare un robot casalingo in grado di riconoscere ogni abitante dal volto o uno che aiuti un agricoltore a ordinare i cetrioli per tipo. Alcuni di questi carichi di lavoro sono possibili anche con i precedenti Raspberry Pi, ma il Pi 4 B dovrebbe renderli più veloci e abbastanza accurati da usarli su base regolare. Non vediamo l’ora di vedere cosa faranno sviluppatori e maker con i loro Pi 4 e l’intelligenza artificiale.

Scikit-learn è un popolare modulo Python che abilita il machine learning. Svolgere un’operazione in Scikit-learn è stato oltre il doppio più veloce con il nuovo Raspberry Pi 4 B.

Compilazione di codice

Con Linux a volte dovete compilare i programma che volete installare. Diverse volte durante il nostro test abbiamo compilato dei pacchetti software, incluso quando volevamo far funzionare il riconoscimento degli oggetti.

Un processore più veloce e una RAM migliore aiutano il Raspberry Pi 4 B a compilare il codice molto più rapidamente del suo predecessore. Abbiamo svolto un test di compilazione del kernel Linux, e il 4 B ha finito il 33% prima. Quindi che siate uno sviluppatore che sta scrivendo il proprio software o un utente che vuole un programma che non è disponibile in download diretto, il Pi 4 B vi permetterà di risparmiare tempo.

Overclock

Ci occuperemo dell’overclock in un altro articolo, ma possiamo anticiparvi che potete facilmente portare la CPU a 1,75 GHz e portare la GPU da 500 a 600 MHz. Assicuratevi solo di avere un raffreddamento attivo.

Di quanta RAM avete bisogno?

Raspberry Pi 4 B si presenta in tre configurazioni, che sono identiche salvo per la quantità di RAM. Il modello base da 35 dollari ha 1 GB di RAM, quello da 45 dollari ha 2 GB di RAM e il modello da 55 dollari ha 4 GB di memoria. Uno dei grandi vantaggi di tutti i Raspberry Pi è che è che sono abbastanza convenienti da poterli usare con qualsiasi cosa, quindi dovete sceglierli attentamente.

Se state realizzando un robot o un altro dispositivo IoT solo con motori o sensori, 1 GB dovrebbe essere sufficiente, perché non userete tante app e non avrete bisogno di una GUI (interfaccia grafica utente). Consigliamo il modello da 2GB se navigate sul web, dovete creare un chiosco digitale o installare un server web con uso limitato. Il modello da 4GB è ideale per usare il vostro Pi come un PC o per operazioni più complesse come l’IA.

Conclusioni

Il Raspberry Pi 4 rappresenta un enorme passo avanti non solo per Raspberry Pi ma anche per il mondo dei single board computer. Per la prima volta si può pensare di usare il Pi come PC secondario o di backup, o forse come primo PC per i vostri figli.

Il beneficio reale più grande non lo avrà solo chi usa i Raspberry Pi 4 al posto di un PC x86, ma tutti gli innovatori che vogliono sfruttare le maggiori prestazioni, l’I/O migliore e la grafica per creare nuovi dispositivi IoT, media server e robot. I bambini che realizzano progetti con il Pi a scuola avranno inoltre molte più possibilità d’apprendimento.

Se avete bisogno di un computer Raspberry Pi oggi però sappiate che incontrerete qualche problema di carattere software, che sarà risolto prossimamente, o almeno è la speranza. Comunque, nonostante i piccoli problemi del debutto, il Pi 4 è un netto miglioramento dei predecessori ed è superiore a tutte le board a basso costo sul mercato.

Nota: la maggior parte dei test in questo articolo è stata svolta da Gareth Halfacree (autore anche delle immagini del prodotto), che ha pubblicato una propria e dettagliata analisi delle prestazioni del Raspberry Pi 4 su Medium.