Razer DeathAdder V2 Mini | Recensione: più piccolo, ma ugualmente valido

Abbiamo provato a lungo il nuovissimo Razer DeathAdder V2 Mini: ecco cosa pensiamo della nuova interessantissima proposta di casa Razer.

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a cura di Giacomo Todeschini

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Il Razer DeathAdder è molto probabilmente uno dei pochi mouse da gaming a non avere bisogno di presentazioni. Grazie ad un design unico, uno stile pulito ma aggressivo e delle prestazioni di tutto rispetto il prodotto di Razer è infatti riuscito nel corso del tempo a convincere schiere di videogiocatori e a raggiungere la decisamente notevole quota di 10 milioni di dispositivi venduti. Tale successo non poteva ovviamente passare inosservato e la celebre società ha infatti ben pensato qualche mese fa di rilasciare sul mercato il Razer DeathAdder V2, versione rifinita e migliorata dell’iconico mouse da gaming aggiornata con tutta una serie di nuove feature. Il DeathAdder V2, infatti, è dotato del cavo SpeedFlex e degli switch ottici che abbiamo già visto in altri prodotti Razer. In tale scenario c’era però ancora dello spazio di manovra e Razer ha deciso di venire incontro a tutti coloro che preferiscono un dispositivo dalle dimensioni più minute con il Razer DeathAdder V2 Mini, versione ridotta ma comunque decisamente interessante del fratello maggiore.

Design e materiali

Il Razer DeathAdder V2 Mini non stupisce certamente per il packacing che, come in molti altri prodotti anche più costosi della celebre società, è decisamente minimale. La piccola scatolina dai verdi colori contiene infatti, oltre ovviamente al mouse, solamente la classica guida rapida, un adesivo e dei particolari adesivi anti-slip di cui vi parleremo più approfonditamente a breve.

La prima impressione è, ovviamente, quella di trovarsi dinnanzi a un mouse dalle dimensioni decisamente ridotte. Il Razer DeathAdder V2 Mini misura infatti 65,4mm di larghezza, 114,2mm di lunghezza e 38,5mm di altezza. Numeri decisamente diversi rispetto ai 72,7x127x42,7 mm del DeathAdder V2 originale. Anche per quanto riguarda il peso la differenza è notevole, con la versione Mini che pesa solamente 62 grammi, ben 20 in meno rispetto al fratello maggiore. Le ridotte dimensioni del prodotto in questione sono ancor meglio osservabili nella foto qui sotto, in cui il Razer DeathAdder V2 Mini viene messo a confronto diretto con un Fnatic Flick 2, mouse da gaming che misura 70,2x131x40 mm.

Una riduzione di dimensioni di tale entità non ha fortunatamente portato a grosse problematiche a quella che è la qualità finale del prodotto: il DeathAdder V2 Mini è infatti realizzato con materiali di buona qualità ed è decisamente piacevole al tatto. I piedini sono poi in PTFE e, sebbene non sbalordiscano più di tanto, sanno rivelarsi affidabili durante l’utilizzo, garantendo movimenti fluidi e precisi.

Dove il prodotto non convince particolarmente è invece nella presa, con il DeathAdder V2 Mini che risulta fin troppo scivoloso in quanto non dotato della classica texture ruvida ai lati. Fortunatamente Razer ha sopperito a tale problematica includendo all’interno della confezione un set di adesivi anti-slip, due per i lati del mouse e due per i tasti principali, che riescono ad ovviare in modo efficace alla poca presa del mouse. Se da una parte tale soluzione riesce a consentire diverse configurazioni per gestire il grip del dispositivo, d’altro canto si ha però la sensazione di trovarsi dinnanzi ad un qualcosa di un po’ precario sotto tale punto di vista.

Caratteristiche tecniche

Prima di addentrarci in quelle che sono le caratteristiche tecniche del Razer DeathAdder V2 Mini è necessario chiarire come si tratti di un mouse da gaming dedicato ai giocatori destrorsi, in quanto i due tasti laterali sono posizionati sul lato sinistro del dispositivo. Per quanto riguarda l’equipaggiamento vero e proprio il mouse si distanzia da quella che è la scheda tecnica del fratello maggiore e, infatti, dispone di un sensore ottico da 8500 DPI, mentre il DeathAdder V2 utilizza un sensore da ben 20000 DPI. Alla prova dei fatti il DeathAdder V2 Mini è in ogni caso decisamente veloce e preciso e garantisce una risposta ai comandi pressoché immediata.

Altri punti di forza del nuovo prodotto Razer sono poi il cavo SpeedFlex e, soprattutto, gli switch ottici dei tasti che garantiscono un tempo di risposta di 0,2 millisecondi e una vita stimata di 70 milioni di click. A differenza dei sistemi tradizionali visti in prodotti concorrenti, infatti, gli switch ottici presenti sul Razer DeathAdder V2 Mini non richiedono nessun contatto fisico all’interno per essere attivati, ma utilizzano bensì gli infrarossi. Grazie a questo nuovo modus operandi è quindi stato possibile ottenere dei tempi di risposta ancor minori e un’affidabilità decisamente notevole. Il cavo SpeedFlex, invece, è un cavo intrecciato che si differenzia da proposte simili grazie ad una maglia più stretta tra i fili, garantendo così una maggiore flessibilità e un attrito minore con le superfici.

Il Razer DeathAdder V2 Mini presenta poi 6 tasti programmabili, una memoria integrata per salvare le varie configurazioni dell’utente e la possibilità di cambiare i DPI al volo mediante il classico pulsante posizionato sotto la rotellina. Anche in questo caso troviamo quindi delle differenze con il modello standard, che dispone infatti di ben 8 tasti programmabili. Innegabile, in ogni caso, come il DeathAdder V2 Mini, nonostante queste rinunce, sia comunque di un prodotto dalle caratteristiche di valore e che ricordano quanto visto già qualche mese fa nel Razer Viper Mini.

Razer DeathAdder V2 Mini: Utilizzo

Prima di immergerci in quella che è stata la nostra esperienza d’uso è necessario fare alcune premesse. Come facilmente immaginabile, ma ci teniamo comunque a sottolinearlo, il DeathAdder V2 Mini è un mouse da gaming pensato per tutti coloro che hanno delle mani tutto sommato piccole: nel caso in cui le vostre abbiano invece delle dimensioni generose il nostro consiglio è quello di spostare le vostre mire altrove e di puntare a un prodotto più adatto a quelle che sono le vostre caratteristiche fisiche. Come precedentemente accennato si tratta poi di un dispositivo, nonostante la forma simmetrica, pensato soprattutto per destrorsi. Il DeathAdder V2 Mini, infine, riesce ad adattarsi più che discretamente bene a quasi tutte le varie metodologie di presa, sebbene non sia proprio il massimo per chi predilige la cosiddetta palm grip.

Una volta fatte queste semplici ma doverose precisazioni è possibile affermare come alla prova dei fatti il Razer DeathAdder V2 Mini riesca a confermare la bontà della propria scheda tecnica e a rivelarsi un prodotto decisamente funzionale e dalla grande qualità. Il sensore è difatti preciso, reattivo e non ha mostrato il fianco a nessuna critiche durante la nostra prova.

Dove il DeathAdder V2 Mini riesce a dare il meglio di sé e a sorprenderci è inoltre nel cavo SpeedFlex e negli switch ottici. Grazie alla propria trama innovativa il cavo riesce quasi a “scomparire” durante l’utilizzo, non creando problematiche all’utente neanche nel caso in cui esso incontrasse nel suo percorso qualche ostacolo, riuscendo infatti a divincolarsi senza alcun colpo ferire. Gli switch ottici, invece, si fanno fin da subito sentire e, oltre che ridurre la rumorosità del device, riescono a garantire una precisione maggiore rispetto ai sistemi tradizionali. Tale feature, sebbene per ovvi motivi ci sia stato impossibile provare il DeathAdder V2 Mini anche su tale aspetto, dovrebbe inoltre garantire al dispositivo una vita media molto più lunga.

Software e RGB

Non poteva ovviamente mancare in un mouse da gaming l’illuminazione RGB a 16,8 milioni di colori, che sul Razer Deathaddeer V2 Mini è stranamente limitata al solo iconico logo sul dorso. Nonostante la superficie ridotta gli effetti e giochi di luce impostabili sul dispositivo sono veramente molti e dal grande impatto, grazie soprattutto al supporto di quello che è uno dei software leader di tale ambito, ossia Razer Synapse.

Grazie ad esso è possibile creare un numero praticamente infinito di configurazioni. L'utente ha infatti addirittura la possibilità di implementare e sperimentare qualche effetto personalizzato tramite la sovrapposizione di più effetti o, perché no, anche imbastendone uno completamente ex-novo.

Razer Synapse che si conferma un programma completo e di supporto anche per quanto riguarda la gestione del dispositivo, con il software che presenta la possibilità di cambiare i DPI, programmare i 6 tasti disponibili e di calibrare il Razer DeathAdder V2 Mini nel miglior modo possibile.

Conclusioni

Alla fine dei conti quindi il Razer DeathAdder V2 Mini è un prodotto sicuramente valido, comodo da usare, robusto e anche decisamente affidabile. Si poteva forse fare qualcosa in più per quanto riguarda il grip sui lati, ma gli adesivi inclusi riescono a mettere una pezza anche a tale aspetto. Un’ultima pecca, che sarà però indifferente ai più, è la mancanza di un led che indichi il profilo DPI selezionato, costringendo così l’utente ad andare a memoria o ad affidarsi al feedback ricevuto. Si tratta comunque di un aspetto di poco conto, che non macchia le performance di un prodotto validissimo per chiunque ha delle mani piccole.