La mossa di Sapphire

La storia di una scheda bramata da tanti appassionati per la possibilità di sbloccarne il potenziale sopito. Parliamo della Sapphire X800 GTO2.

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a cura di Tom's Hardware

Analizzando le specifiche tecniche, è chiaro che le differenze fra i chip grafici delle X800 GTO/GTO2 e della X850 Pro si limitavano alle frequenze operative della GPU e delle RAM. Tuttavia, il layout complessivo delle schede video era nettamente diverso: grazie alle frequenze inferiori, le X800 GTO si accontentavano di un circuito stampato più semplice, soprattutto per quanto riguarda l'alimentazione, e di un dissipatore più compatto.

X800 GTO
X800 GTO

Poiché gli anni passano ma gli appassionati non cambiano mai, è quasi inutile affermare l'ovvio: molte testate e tantissimi appassionati cercarono un modo per liberare la potenza dei 4 pixel shader che erano stati disabilitati. Purtroppo i fallimenti furono innumerevoli e molte schede finirono per diventare un soprammobile ma, poi, un giorno tutto cambiò.

Quando Sapphire presentò la X800 GTO2 furono in molti a sorprendersi, non solo perché era simile in tutto e per tutto alla X850 Pro, a cominciare da PCB e dissipatore, ma soprattutto perché Sapphire stessa dichiarò che i 4 pixel shader mancanti potevano essere risvegliati con un semplice flash del BIOS ampiamente disponibile in rete.

x850 Pro
X850 Pro

Grazie al PCB di fascia alta e alla disponibilità di BIOS fatti trapelare ad hoc, la X800 GTO2 divenne ben presto l'oggetto dei sogni nerd-erotici di tantissimi appassionati.

I nostri colleghi di Anandtech furono in grado di overclockare il chip R480 della X800 GTO2 portandolo a lavorare stabilmente a 525MHz, ovvero un guadagno di oltre il 30% rispetto alle frequenze stock. Inoltre, grazie all'utilizzo di chip di memoria di elevata qualità, le furono portate da 980MHz a 1.164 MHz.

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Tradotto in termini pratici, con il solo overclock si poteva guadagnare un rotondo 30% di prestazioni ma, come sappiamo, rimanevano 4 pipeline da sbloccare.