Samsung potrebbe realizzare i chip Tegra 4 di Nvidia

I problemi di TSMC con i 28 nanometri sembrerebbero aver indotto Nvidia e Qualcomm a rivolgersi ad altri partner produttivi. United Microelectronics (UMC), Globalfoundries e soprattutto Samsung tra le candidate, anche se l'amministratore delegato di Nvidia preferirebbe stringere un'alleanza con Intel.

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a cura di Manolo De Agostini

Nvidia e Qualcomm sono insoddisfatte delle rese del processo produttivo a 28 nanometri della taiwanese TSMC e si stanno muovendo per allacciare rapporti con altri partner industriali. Nvidia starebbe saggiando le capacità di Samsung per la prossima generazione Tegra, ma forse anche per le attuali GPU Kepler, mentre Qualcomm ha annunciato che sta lavorando anche con altri partner, e in proposito circolano i nomi di United Microelectronics (UMC), Globalfoundries e non è da escludere Samsung.

TSMC è l'azienda di riferimento di parecchie realtà che progettano chip, ma non hanno impianti per produrli. Si tratta in sostanza delle cosiddette società fabless. Negli ultimi anni la fonderia taiwanese ha affrontato non pochi problemi nel passaggio a processi più sofisticati e lo abbiamo visto anche con i 40 nanometri.

La stessa situazione sembra si stia ripetendo anche con i 28 nanometri, tanto che TSMC starebbe controllando la disponibilità del nuovo processo per evitare che insufficienti rese impattino sul proprio margine lordo.

Nvidia dice "It's Coming"...sicura?

E mentre sono attesi investimenti ingenti nei prossimi mesi per migliorare la situazione, molte le aziende si stanno guardando intorno per capire come risolvere la situazione. Nvidia e Qualcomm si scontrano infatti con un problema non da poco: la necessità di dover rinviare l'uscita di nuovi prodotti e le conseguente entrate, spazientendo gli investitori.

Il passaggio a un nuovo produttore, oppure l'apertura di una seconda fonte di approvvigionamento non è sempre facile e indolore, anzi quasi mai. Un problema può essere dato infatti dalle differenti tecnologie produttive adottate dalle varie fonderie (processo Gate Firt o Gate Last, ad esempio) e dall'esperienza di chi produce con design molto complessi.

Questo stato di cose potrebbe quindi continuare a frenare lo sviluppo di diversi mercati, dalle GPU ai chip per tablet e smartphone, per gran parte dell'anno in corso. Singolare rilevare però, come nota di colore, che mentre Nvidia e Qualcomm cerchino altri partner, AMD e Apple stiano proprio aprendo a TSMC. Evidentemente ci sono prorità diverse. 

Qui si parla di wafer, ma non dei biscotti!

Al momento l'azienda che non sembra soffrire di grandi problemi è Intel, che gestisce la produzione totalmente in casa. L'azienda sta già producendo in volumi a 22 nanometri e si è detta convinta che la sua possibilità di controllare la produzione rappresenti un grande vantaggio, perché le permette di mantenere margini più elevati.

Intel sta inoltre aprendo alcune linee di produzione ad altre aziende, incamerando nuove entrate. Per ora ha stretto partnership con "peschi piccoli" e sul futuro non si sbottona troppo, ma Paul Otellini non nasconde che gradirebbe avere tra i suoi clienti Apple e chissà, non è da escludere proprio Nvidia. L'amministratore delegato Jen-Hsun Huang non ha infatti nascosto di essere molto interessato a una partnership di questo genere con il colosso dei microprocessori.