L'aspetto interessante, oltre alla capacità, è che queste unità non sono basate sulla nuova tecnologia HAMR (Heat Assisted Magnetic Recording), ma la classica PMR (Perpendicular Magnetic Recording) potenziata dalla TDMR (Two Dimensional Magnetic Recording).
HAMR è un nuovo tipo di tecnologia di registrazione magnetica in cui i dati sono salvati in modo ancora più denso, pur mantenendo la stabilità magnetica. Un diodo laser collegato a ogni testina di registrazione scalda un piccolo punto del piatto di registrazione, e questo permette alla testina di invertire la polarità magnetica di ogni bit stabile, consentendo la scrittura del dato.
In precedenza ci si aspettava che le unità da 16 TB fossero basate su tecnologia HAMR, dato che alcuni clienti ne avevano ricevuto alcuni sample lo scorso dicembre. Sembra però che Seagate non sia ancora pronta ad aumentare la produzione, e per questo abbia creato un modello "sostitutivo" con nove piatti PMR+TDR.
Passare da 8 a 9 piatti ha richiesto l’intera riprogettazione del drive. Sono state necessarie diverse modifiche come supporti magnetici e meccanica di supporto più sottili. Anche Toshiba produce hard disk con 9 piatti, quindi Seagate non è la prima a farlo.
Oltre all'Exos X16 PMR+TDMR, Seagate ha in cantiere hard disk SMR (Shingled Magnetic Recording) da 18TB che utilizzeranno la stessa piattaforma a 9 piatti. Questi prodotti saranno indirizzati a quei clienti che devono archiviare una quantità di dati ancora maggiore e che lavorano con pesanti carichi di lavoro in lettura.
"Questa particolare piattaforma ci permette di arrivare a 16 e 18 TB con SMR ed altre varianti. Ci porterà in futuro anche oltre i 18 TB e probabilmente nella famiglia HAMR, che fondamentalmente adotteremo non appena saremo pronti”, ha affermato Dave Mosley, CEO di Seagate.
Secondo Mosley quindi la tecnologia HAMR è quasi pronta per essere adottata, ma questo cambio di programma sulle unità da 16 TB solleva qualche dubbio. Non si capisce infatti se tale ritardo sia dovuto alla riluttanza dei clienti nell’adottare la nuova tecnologia o se la necessità di componenti diverse (nuovi supporti, nuove testine ecc.) renda il costo di realizzazione e di conseguenza il prezzo, sconvenienti.
Nonostante ciò, HAMR è ancora fortemente presente nella roadmap di Seagate che prevede la produzione in volumi di hard disk entro il 2020, con capacità che raggiungeranno i 20 TB e oltre.