Seagate in odore di acquisizione, trattative

Il produttore di hard disk Seagate è disponibile a parlare con fondi di private equity per un'acquisizione. L'azienda pianifica anche l'uscita dalla Borsa. Manovre che sottindentono un cambio radicale di strategia visto il sempre maggior numero di persone che acquistano dispositivi sprovvisti hard disk.

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a cura di Manolo De Agostini

Seagate Technology potrebbe essere acquisita dai fondi private equity TPG Capital e KKR & Co. I due investitori starebbero per avanzare un'offerta di 16 dollari ad azione (contro i circa 12,5 dollari attuali), per un totale di circa 7,55 miliardi di dollari (l'azienda ha una capitalizzazione di mercato di 6 miliardi).

Seagate ha confermato che effettivamente qualche discussione preliminare c'è stata e si è dichiarata pronta a valutare le offerte che verranno avanzate. Secondo indiscrezioni anche Bain Capital LLC sarebbe interessata a Seagate. Non coinvolto Silver Lake Partners, un fondo che in passato si era avvicinato al produttore di hard disk senza però portare a termine le trattative.

Morgan Stanley e Perella Weinberg Partners LP sono i consulenti finanziari a cui si è rivolta Seagate per gestire la trattativa, mentre Wilson Sonsini Goodrich & Rosati e Arthur Cox sono gli studi legali coinvolti. Il passaggio di proprietà, se dovesse avvenire, significherebbe anche l'uscita dalla Borsa (indice NASDAQ). Cosa comporterebbe il passaggio di Seagate nella mani dei fondi private equity? Generalmente queste entità finanziarie acquistano partecipazioni oppure acquisiscono le aziende, le ristrutturano e le rivendono per fare utile.

Per Seagate il passaggio ai fondi di private equity potrebbe essere un passaggio importante, in un momento in cui gli hard disk sono ancora molto diffusi, ma in futuro potrebbero risentire sempre più pesantemente del passaggio ai tablet e dell'avanzata degli SSD.