Si rischia il penale anche per l'underlicensing

La Cassazione ha sentenziato che la gestione illegale delle licenze è penalmente rilevante

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a cura di Dario D'Elia

I professionisti che non rispettano le licenze del software utilizzato per la loro attività sono passibili di responsabilità penali. Questa l'ultima sentenza (25104/2008) della Cassazione che prevedibilmente ha fatto esultare la Business Software Alliance, l'associazione dei produttori di software.

"Dopo essersi espressa in passato sull'utilizzo di software duplicato illegalmente in ambito aziendale, con questa sentenza la Cassazione ha chiarito che anche i professionisti e gli studi professionali possono essere sanzionati penalmente se utilizzano software non originale, quando questo avvenga per fine di profitto", ha dichiarato Emanuel Arnaboldi, vicepresidente di BSA Italia. "Giuridicamente il fine di profitto include anche il semplice risparmio di spesa. Crediamo quindi che questo chiarimento sull'applicabilità della sanzione penale possa costituire un elemento fondamentale per scoraggiare la pirateria, un fenomeno che nel nostro paese rimane a livelli allarmanti".

Nel "mirino" della Cassazione imprenditori, manager che sempre più spesso installano software su più computer di quanto prevedano le rispettive licenze. Il cosiddetto underlicensing, ma anche il mancato aggiornamento delle licenze, sono ormai considerate gravi violazioni.