SSD maggiormente a rischio di rottura

I dischi a stato solido, secondo gli ultimi dati statistici, sono ancora troppo delicati.

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a cura di Dario D'Elia

I dischi a stato solido sarebbero maggiormente a rischio di rottura rispetto alle unità tradizionali. Questa la valutazione di Avian Securities, la società di ricerca che ha recentemente concluso un'indagine dagli esiti a dir poco preoccupanti. Ebbene, pare che il 10% dei dischi SSD istallati sui notebook dei più importanti marchi abbia sofferto malfunzionamenti. Sono state rilevate anche punte del 20/30% in alcuni casi.

Insomma, un SSD rischierebbe la rottura dieci volte di più rispetto alle soluzioni meccaniche. Una brutta notizia per il segmento, soprattutto considerando che il 2008 viene considerato dall'ambiente come l'anno cruciale per l'affermazione di questi nuovi prodotti.

A peggiorare la situazione, gli ultimi dati sulle prestazioni. Secondo Dell un disco SSD può essere più lento di uno tradizionale con applicazioni come Outlook, ma anche nel video streaming. Insomma, l'unica soluzione parrebbe essere quella di affidarsi alla nuova generazione SSD, caratterizzata da capienze di 128 e 256 GB e chip multi-level cell (MLC) più veloci.