Aspetti Critici

Recensione - SSD: pro e contro dell'archiviazione del futuro

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a cura di Tom's Hardware

Aspetti critici

Ci sono poi alcuni aspetti secondari da tenere in considerazione quando si progetta di passare dagli hard disk magnetici agli SSD. Abbiamo già parlato in passato delle "prestazioni continuate". Questo parametro era problematico con i primi SSD, e sebbene le cose siano migliorate è meglio essere un po' cauti a riguardo. La maggior parte delle questioni seguenti valgono sia per i PC client per il settore business chee enterprise.

Di seguito tutti gli aspetti critici da prendere in considerazione quando si passa agli SSD.

Supporto RAID

Tecnicamente ogni drive SATA si può inserire in un sistema RAID se si ha il controller adatto. Alcuni prodotti non offrono però le prestazioni che ci si aspetterebbero in configurazione RAID. Spesso i problemi sono dovuti al firmware, quindi risolvibili, ma è bene fare un controllo prima di comprare degli SSD da inserire in un sistema RAID. A volte, poi, la funzione TRIM (ne parleremo più avanti) non funziona in RAID, per via di una non completa compatibilità AHCI.

Deframmentazione

Come saprete gli hard disk tradizionali hanno bisogno di essere deframmentati regolarmente, per assicurarsi che i file usati più spesso siano collocati nei settori più veloci, e che quelli più grandi non siano sparsi su settori lontani. Questa operazione riduce i tempi di accesso e di lettura, e in generale aiuta a mantenere un buon livello di prestazioni nel tempo. Questa operazione è necessaria perché le prestazioni degli HDD sono migliori se le operazioni di lettura e scrittura sono sequenziali. Gli SSD invece non hanno questo problema, perché è il controller a gestire la distribuzione dei dati. Anzi, deframmentare un SSD sarebbe addirittura controproducente.

Funzione TRIM

La funzione TRIM degli SSD funziona in duetto con il sistema operativo. Se c'è piena compatibilità il sistema operativo può "dire" all'unità a stato solido quali blocchi sono stati cancellati e si possono sovrascrivere. In questo modo l'SSD può ottimizzare le operazioni di scrittura, mantenere le prestazioni al massimo nel tempo e ottimizzare il wear levelling.

Non è indispensabile che il sistema operativo possa gestire la funzione TRIM, ma è certamente preferibile. Driver e firmware inoltre devono essere compatibili con il protocollo AHCI. Queste condizioni restringono molto la rosa dei candidati, se si vuole usare un SSD al massimo delle sue potenzialità: Windows 7, Windows Server 2008 R2, Linux Kernel 2.6.33 (e successive) e FreeBSD 9. Le versioni più vecchie e i sistemi operativi che non gestiscono la funzione TRIM porteranno a prestazioni limitate.

Quanto agli SSD che usano questa capacità, la funzione TRIM si ritrova sui prodotti Intel con firmware 02HA e successivi, Indilix 1819 e successivi, tutti i JMicron 612 e 618, Marvell co firmware 0002, tutti i SandForce, Firmware Samsung VBM191Q per dischi PB22, e tutti gli SSD Samsung 470.

La funzione TRIM è una cosa piuttosto complessa, quindi assicuratevi che ci sia il pieno supporto nel sistema operativo che usate. Se dovete fare qualche controllo sul disco invece vi consigliamo Crystal Disk.