Stampa su nanoscala, i nuovi passi di IBM

I ricercatori IBM hanno dimostrato una nuova tecnica per stampare su nanoscala.

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a cura di Manolo De Agostini

I ricercatori IBM  in collaborazione con gli scienziati del Politecnico federale di hanno dimostrato una nuova tecnica efficiente e precisa per stampare su nanoscala. Il metodo potrebbe favorire lo sviluppo di biosensori in nanoscala e di lenti in grado di far curvare la luce all'interno dei chip ottici del futuro, oltre alla fabbricazione di nanocavi che potrebbero rappresentare la base dei chip per computer di domani.  

Fino ad ora, le tecniche di microfabbricazione di tipo "top down" producono particelle così minuscole ricavandole in realtà da un pezzo di materiale più grande. La stampa, al contrario, aggiunge nanoparticelle pronte all’uso su una superficie in modo molto efficiente, facilitando così la combinazione di materiali diversi come metalli, polimeri, semiconduttori e ossidi.

Per la prima volta, i ricercatori hanno stampato particelle addirittura di 60 nanometri - circa 100 volte più piccole di un globulo rosso umano - con risoluzione di una singola  particella, per creare nanomodelli, che vanno da linee semplici a disposizioni complesse. Convertendo tale risoluzione in termini di punti per pollici ("dots per inch" dpi) - una misura standard che definisce quanti singoli puntini di inchiostro possono essere stampati su una certa area - il metodo di nanostampa produce 100.000 punti per pollice, mentre la comune stampa offset lavora attualmente con 1.500 dpi.

Oltre che nella biomedicina e nei dispositivi optoelettronici, il metodo si mostra promettente per i semiconduttori. In un esperimento, i ricercatori sono riusciti a ottenere la collocazione controllata di particelle di innesco catalitico per creare nanocavi semiconduttori. Tali nanocavi sono possibili candidati di futuri transistor nei microchip.