Chipset serie 5 per le CPU mainstream di Intel

Dal 1971 a oggi, la storia dei chipset Intel. I chipset un tempo erano componenti centrali, mentre ora hanno lasciato molte funzioni al processore.

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a cura di Tom's Hardware

L'architettura Intel Nehalem integrava il controller di memoria nel die della CPU, lasciando poco senso nella creazione di un Northbridge tradizionale. Anche se il chipset di fascia alta X58 continuava a impiegare un approccio a due chip, le CPU mainstream Core con controller di memoria e PCIe on-die si affidarono a un singolo chip, chiamato PCH (Platform Controller Hub) che offriva le funzionalità del Southbridge e comunicava con la CPU mediante una Direct Media Interface offrendo un bandwidth di 10 Gb/s.

Da qui in poi Intel ha semplificato in modo evidente la sua gamma di chipset. Dai 17 della seconda generazione delle CPU desktop Core 2 si passò a quattro PCH diversi per le CPU LGA 1156. Altri cinque chipset erano dedicati al mercato mobile, ma comunque il computo totale era decisamente inferiore.

P55, H57 e Q57 erano essenzialmente identici e mettevano a disposizione otto linee PCIe 2.0, sei porte SATA 3 Gbps e 14 USB 2.0. Il chipset P55 non aveva il supporto alla Flexible Display Interface di Intel, mentre il PCH Q57 aggiungeva funzionalità business come la tecnologia vPro. Un quarto PCH, H55, era pensato come una soluzione budget con due linee PCIe in meno e minore connettività USB 2.0.

Caratteristiche principali:

  • PCH (Platform Controller Hub)
  • Interfaccia DMI
  • SATA 6 Gb/s (2009)

Processori di questo periodo:

  • 1st-Gen Core i3, Core i5, Core i7
  • Pentium
  • Celeron
  • Xeon