Conclusioni

Abilitando le tecnologie di risparmio energetico dei PC moderni, i nuovi dischi SSD, basati su memoria flash, saranno più lenti. Ecco quello che abbiamo scoperto.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Conclusioni

Ci siamo meravigliati nel riscontrare questi risultati, specie perché molti siti online stanno spendendo molto tempo nell'analizzare gli svantaggi degli SSD. SSD come l'X25-E (per i server) e l'X25-M (per i consumatori) hanno un potenziale prestazionale incredibile. L'SSD realizzato con memoria SLC è ottimo per applicazioni intensive di I/O, mentre gli SSD MLC forniscono maggiore capacità a un prezzo inferiore, ma con prestazioni in scrittura e throughput di I/O inferiori.

Entrambi i tipi di dischi potrebbero essere compromessi da una frammentazione a livello blocco e/o cambiamenti del modello d'uso allo stesso punto. Non è ancora arrivata l'ora per gli utenti di usare il proprio SSD nel modo più efficiente, evitando la frammentazione e rinunciando strumenti di deframmentazione basati sull'uso del file system, che non faranno alcun bene.

Quanto abbiamo scoperto è importante, perché molti utenti potrebbero soffrirne, senza però sapere il perché. In breve: un SSD molto veloce può fornire 200 MB/s o più di throughput, ma può essere frenato dai meccanismi di risparmio energetico della CPU, o, più precisamente, sono svantaggiati da una limitata disponibilità del tempo della CPU. Questo diventa evidente abilitando o spegnendo le varie operazioni di risparmio energetico. Abbiamo riscontrato che i sofisticati meccanismi di risparmio energetico - come l'Active State Power Management per il PCI Express, o i C States più profondi che spengono intere unità funzionali all'interno della CPU a livello di transistor - hanno un notevole impatto sulla prestazione del nostro SSD X25-E. Ovviamente la latenza aggiunta dall'uso delle più complesse funzionalità di risparmio energetico è abbastanza significativa da aspettare che il sistema ottenga i dati.

Le tecniche di risparmio energetico standard, come Enhanced SpeedStep - che riduce frequenza e tensione della CPU durante l'idle o periodi di carico ridotto - hanno mostrato un impatto minimo. Questo è il caso anche della modalità C1E (enhanced halt). Così vi raccomandiamo di abilitarle entrambe, perché contribuiscono ad abbassare la temperatura e i consumi della CPU. Tutti gli altri meccanismi di risparmio energetico impattano sulla velocità degli SSD.

Si tratta di un problema serio, che rende decisamente poco interessante l'acquisto di unità SSD di fascia alta, che perderebbero prestazioni con le funzionalità di risparmio energetico attive. Controllate le vostre opzioni del BIOS se il vostro SSD non risponde come dovrebbe.

Questioni aperte

Ci sono diverse domande a cui non abbiamo risposto nella nostra valutazione, che copriremo velocemente qui di seguito:

Perché avete usato l'Intel X25-E?

È l'SSD più veloce sul mercato. Ci ha permesso di creare un throughput sequenziale che supera i 200 MB/s.

Ciò che avete riscontrato impatta sulle prestazioni di I/O?

Sì, ma l'impatto comparativo è ridotto.

I risultati saranno gli stessi anche con altre schede madre?

Abbiamo provato velocemente anche una terza scheda madre, arrivando agli stessi risultati. A seconda dell'implementazione individuale delle opzioni di risparmio energetico e del processore usato, la differenza di prestazione varierà. Tuttavia rimangono le stesse conclusioni: un SSD veloce richiede un processore veloce per toccare le piene prestazioni.

Le opzioni di risparmio energetico intaccano le prestazioni degli hard disk?

No. Gli hard disk più veloci sono ancora lontani dai 200 MB/s. Abbiamo effettuato benchmark di due dischi SAS da 15,000 RPM senza ottenere cambiamenti nelle prestazioni.