Telecom fa chiarezza sui filtri applicati al P2P

Salvo Mizzi, responsabile Internet Media & Digital Communication di Telecom Italia, è entrato nei dettagli sulla questione del deep packet inspection. Filtri P2P confermati nelle aree con problemi di congestione di traffico. Il VoIP in ogni caso è salvo.

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a cura di Dario D'Elia

Telecom Italia filtra il P2P, ma a fin di bene: l'obiettivo è quello di migliorare complessivamente i servizi degli utenti. Questa di fatto è la sintesi (in prosa) dell'intervento di Salvo Mizzi, responsabile Internet Media & Digital Communication di Telecom Italia, sulla questione "filtering" (Telecom Italia applica i filtri P2P sulle linee ADSL).

Tutto nasce da una serie di domande che l'esperto di TLC Stefano Quintarelli ha pubblicato sul suo blog qualche giorno fa. Ecco quindi confermato l'utilizzo del "deep packet inspection" (DPI), ovvero l'operazione di analisi dei pacchetti dati in transito sulla rete. 

Salvo Mizzi, responsabile Internet Media & Digital Communication di Telecom Italia

"Le soluzioni di DPI analizzano alcuni campi del pacchetto IP per identificare le applicazioni che l'hanno generato. Il DPI implementato da Telecom Italia non entra mai nel merito del payload applicativo (per es. non viene presa in considerazione nessuna informazione sul contenuto del file scambiato)", scrive Mizzi. In pratica Telecom bada alla tipologia di software responsabile del traffico, e probabilmente anche alla quantità di dati scambiati.

"La distinzione non va fatta a livello di tipologia di backhauling, ma a livello di aree caratterizzate da locali congestioni di traffico, al fine di massimizzare la qualità del servizio. La congestione si presenta solo sui DSLAM (Digital Subscriber Line Access Miltiplexer)  con backhauling in ATM (Asynchronous Transfer Mode )", continua il dirigente Telecom.

Per quanto riguarda invece gli interventi di ottimizzazione fatti nelle centrali in congestione Mizzi sottolinea che vengono effettuati "in modo temporaneo e non discriminatorio sul traffico cumulato e non su quello del singolo cliente: in altre parole, la limitazione avviene per applicazione e non per cliente".

La conclusione dell'intervento riguarda il VoIP. "Le applicazioni VoIP, compresa Skype, non saranno oggetto di alcuna limitazione. Gli unici applicativi P2P che saranno limitati (temporaneamente e solo in casi di congestione) sono quelli dedicati allo scambio di file. Che occupano – negli orari di picco – oltre il 30% di banda downstream".