Toonz, software italiano che anima i capolavori di Miyazaki

Intervista agli autori di Toonz, un software made in Italy che ha permesso di animare, fra gli altri, alcuni capolavori di Miyazaki e dello Studio Ghibli.

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a cura di Cristiano Corsani (Cryx)

La classica animazione 2D o frame by frame animation, consiste nel disegnare tutti i fotogrammi (24 al secondo) di una scena. Uno per uno! Un lavoro faticosissimo che richiede passione, grande dedizione e infinita pazienza. I risultati però sono grandiosi, basti pensare ai capolavori di Walt Disney.

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Dal mio punto di vista, nonostante i grandissimi passi avanti compiuti dall'animazione 3D  (sarebbe più corretto chiamarla animazione CGI) che sforna film di eccelsa qualità, trovo i film di animazione tradizionale più freschi e vivi, nonostante le loro imperfezioni. Sono lavori "artigianali" e pulsano vita scaturita dalle mani dei disegnatori. Negli ultimi anni l'arrivo del computer ha fornito anche agli amanuensi dei cartoni animati potenti strumenti che li aiutano nella realizzazione dei loro capolavori. I software per l'animazione frame by frame permettono ai disegnatori di tagliare i tempi di realizzazione consentendo di disegnare e colorare direttamente sul canvas digitale (paperless animation) e una facile gestione dei layer. In pratica una scena, semplificando al massimo, può essere concepita come una serie di layer di sfondo fissi e uno o più layer animati sui quali si muovono i personaggi.

Tra i molti software per l'animazione frame by frame in circolazione c'è toonz. Perché voglio parlarvi proprio di toonz? Perché l'altro giorno ho letto una ghiotta notizia che lo riguarda: è stato appena rilasciato con licenza opensource sotto il nome di opentoonz.

E non in una versione ridotta, bensì la versione professionale, quella usata dallo studio animazione Ghibli. Sì, avete capito bene, questo è il software che lo studio di Miyazaki usa normalmente per creare i suoi capolavori e da pochi giorni è liberamente scaricabile e utilizzabile. L'operazione assomiglia per certi versi a quella relativa al rilascio del software di modellazione/animazione/e molto altro 3D Blender, nato come software di sviluppo della olandese NeoGeo, poi rilasciato come freeware e in seguito opensource. 

Toonz

Spulciando tra le notizie scopro, con mia grande sorpresa e soddisfazione, che il software toonz è al 100% italiano. Italianissimo! Dell'azienda romana Digital Video, fondata a Roma nel 1986, che ha rilasciato la prima versione del proprio software toonz nel lontano 1993 per il SO IRIS (sistema della Silicon Graphics, al tempo  le workstation grafiche per eccellenza).

Recentemente Digital Video ha firmato un accordo con Dwango (colosso delle telecomunicazioni giapponese) per la cessione del software toonz e la sua pubblicazione con licenza opensource.

Da appassionato di animazione e di tecnologia informatica non potevo restare insensibile: ho subito contattato i creatori di toonz e gli ho proposto un pezzo su Tom's Hardware. Il gentilissimo Claudio Mattei, amministratore delegato di Digital Video, mi ha concesso una lunghissima e affascinante chiacchierata raccontandomi la storia della sua azienda e del suo software arricchita da una serie di aneddoti bellissimi che cerco di riassumervi:

Come vi è saltato in mente di fare un software per l'animazione classica 2D in Italia negli anni '80?

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CM - Negli anni '80 lavoravo come direttore tecnico della CGE (Computer Graphic Europe), che aveva firmato con la Computer Graphic Laboratories di New York un accordo per acquistare un sistema per l'animazione che si chiamava CAAS (Computer Assisted Animation System) che all'epoca esisteva in 4 copie. Il software era praticamente scritto da Catmull (fondatore e presidente di Pixar). Una di queste copie del software era a Roma alla CGE, girava sotto un VAX 11/780. Questo sistema era diventato antieconomico, solo il contratto di manutenzione con la Digital costava una fortuna, senza contare l'assorbimento elettrico di una macchina del genere. Nel frattempo stavano uscendo le prima macchine Silicon Graphics e quindi decidemmo di provare a scriverci da noi un programma simile.

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Riuscimmo a produrre un prototipo a un prezzo contenuto che girava su Silicon Graphics IRIS. Il prodotto era così bello che decidemmo di cominciare a mostrarlo in giro. Nel 1993, al SIGGRAPH (principale conferenza di grafica CGI al mondo) di Cicago l'abbiamo presentato alla Softimage quelli, per intenderci, che facevano i dinosauri in 3d ai tempi del film Jurassic Park di Spielberg. All'epoca era il software col quale si faceva animazione CGI a Hollywood. Diventarono i distributori esclusivi del nostro prodotto che allora si chiamava ciack, poi rinominato toonz. Col prodotto Softimage Toonz fu realizzato il primo film: "Balto" che ci ha, per così dire, lanciato sul mercato, nonostante il film non sia stato un blockbuster. Successivamente Softimage fu acquistata da Microsoft e il nostro prodotto divenne Microsoft Toonz. La Microsoft ci impose un salto di qualità chiedendoci di occuparci al 100% del nostro prodotto: dallo sviluppo al packaging all'assistenza. E questo è stato un bene per la nostra azienda perché ci ha fatto crescere.

Il vostro software è nato a stretto contatto con gli ambienti produttivi, ovvero è stato creato e misurato sulle richieste degli animatori. In particolare con Don Bluth e Miyazaki. Come sono nate queste collaborazioni?

1Dopo il "Balto", Don Bluth (ricordate il videogioco "Dragon's Lair"?) e Gary Oldman hanno scelto il nostro software come fornitura tecnologica per la "fabbrica di animazione" che Fox stava mettendo in piedi in Arizona. E' stata la prima volta che tutta la linea produttiva di uno studio è stata costruita intorno alla nostra tecnologia.

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Il primo film prodotto dalla Fox è stata "Anastasia" ed è stata effettivamente una sfida perché Fox si era messa in testa di realizzare un film in 4k cinemascope in una sorta di competizione con la Walt Disney che fino ad allora produce i propri film in 2K. Tutto questo in anni in cui questa era veramente una sfida tecnologica molto difficile. Tanto per far capire la questione: siamo dovuti passare dall'integer al long integer nel nostro codice sorgente per indirizzare tutta la memoria necessaria, ricompilando tutto nel corso della lavorazione del film.

Dunque la collaborazione con Fox è stato un punto di svolta?

In realtà il progresso tecnologico del software è stato costante nel tempo e non c'è stato un salto di qualità con i vari utilizzatori. Con Fox è stato fondamentale il lavoro fatto per consentire la manipolazione di grossa mole di dati.

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E Ghibli?

La scelta di Ghibli è stata fatta per un elemento specifico: vale a dire la "qualità della linea" (l'effetto "polveroso"  e impreciso della matita che toonz simulava perfettamente) che serviva a rendere indistinguibile le parti del film fatte a mano e quelle realizzate digitalmente. Stiamo parlando del film "Principessa Mononoke": solo una parte del film è stata realizzata con toonz che si doveva integrare con le parti già realizzate a mano. Eravamo in un momento in cui lo studio Ghibli valutava il passaggio alle nuove tecnologie digitali. Per cui inizialmente dovevano far convivere le due tecniche. E' stato Miyazaki in persona a optare per il nostro software per questa peculiarità.

Come si è arrivati alla decisione di pubblicare toonz in versione opensource?

1E' doveroso fare una premessa. Molti anni fa firmammo un accordo con lo studio Ghibli che aveva bisogno di personalizzare fortemente il software con risorse interne. Noi demmo la possibilità di usare il codice sorgente per personalizzarlo aggiungendo di volta in volta elementi necessari per lo sviluppo dei vari film. L'altro aspetto del loro lavoro riguardava l'interfaccia utente. La storia è divertente: nello studio Ghibli esiste un anziana colorista, che ci vede anche poco, che è "la" colorista di Miyazaki ed è l'unica che sceglie, ancora oggi, i colori dei suoi film. Dovete sapere che in quel periodo stavamo passando dalla major release 4 alla 5 di toonz riscrivendo completamente il software passando da 1,2 milioni di righe di codice in C a 750 mila in C++. Un consistente salto di qualità nell'architettura complessiva del software. Tutto ciò aveva implicato anche un cambiamento dell'interfaccia utente che mise in difficoltà l'anziana colorista. In pratica in casa Ghibli si sono rifatti l'interfaccia utente a immagine della vecchia release.

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Arrivando ai giorni nostri la causa scatenante gli eventi recenti sono legati alla chiusura dello studio Ghibli - in realtà continuano a produrre ma di fatto il vecchio gruppo di lavoro è stato mandato a casa. E' cambiato il modello di business. Il vecchio studio Ghibli, dove tutto veniva fatto in casa, era diventato ingestibile e troppo costoso. Dunque Miyazaki e altri, tra cui il suo produttore e l'autore di Naruto, un gruppo di vecchi saggi che si è chiesto cosa potevano fare per l'animazione giapponese ormai in crisi. Il lavoro va sempre più fuori dove costa meno, con una parcellizazione estrema, con troppi studi troppo piccoli con poca capacità d'investire. Ebbene hanno pensato bene che, dando in uso gratuito un software come toonz, poteva essere l'occasione di riqualificare tutti gli studi, anche i più piccoli. Hanno dunque contattato Kawakamy AD di Dwango  noto appassionato di manga e animazione che, con spinta da mecenate (ma con il business sott'occhio, naturalmente), nel settembre 2015 ha acquisito l'ultima release del software toonz. Contemporaneamente Kawakamy ha recuperato il responsabile dello sviluppo di Ghibli che era, diciamo, a spasso, dopo la chiusura dello studio, e parte dei suoi collaboratori, per gestire l'operazione.

Quindi da settembre ad oggi Dwango ha comprato il software, ha costituito un gruppo di lavoro con gli ex sviluppatori e ricercatori Ghibli e ha prodotto la versione opentoonz che  stata rilasciata pochi giorni fa. Qual è l'interesse economico di Dwango in questa operazione?

1La prima cosa che mi aspetto è la pubblicazione di un libro/dvd con il manuale di istruzioni per usare opentoonz, poi comincerà a fare training e formazione.

E dato che il software è, di fatto, stato acquisito da Dwango, quale sarà la strategia di Digital Video d'ora in avanti?

L'arrivo di Dwango è stato un po' un colpo di fortuna. Stiamo pensando da tempo di passare all'opensource perché siamo intimamente convinti che la vendita di licenza non genera più i profitti che sono necessari. Il costo che la gente e disposta a spendere per acquisire il software è sceso fino a livelli al di sotto della remunerabilità. Il nostro piano fortunatamente coincideva con quello di Dwango e ci hanno pure pagato per farlo! Naturalmente abbiamo accolto questa proposta molto volentieri, con la condizione che l'oggetto venisse utilizzato per scopi non commerciali, in particolare la licenza è una licenza BSD.

Chi svilupperà opentoonz da ora in avanti?

Il controllo è di Dwango. Non è escluso però che noi contribuiremo allo sviluppo. Al momento hanno acquisito il software e loro lo controllano. Tant'è vero che lo hanno cambiato rispetto alla versione originale consegnata orientandosi verso un interfaccia utente minimale. Quest'interfaccia però ha "nascosto" una serie di feature che ci sono, dentro: in realtà opentoonz è, al momento, un subset di toonz "premium". In questo momento la loro priorità è fornire uno strumento che possa essere utilizzato nei workflow giapponesi e la produzione di un "pilota" (un corto o film di animazione pilota n.d.r. ancora segreto che dovrà mostrerà le possibilità di questo software) probabilmente a tema fantascienza.

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Quale sarà la strategia dell'azienda Digital Video nel futuro nell'ambito dell'animazione?

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Digital video continua a vendere una versione "premium" di toonz a prezzo infinitamente inferiore, si parla di meno di 1/10 del prezzo precedente. Abbiamo cambiato il nostro modello di business facendo pagare assai poco le licenze e tentando di guadagnare con assistenza, formazione e customizzazioni. Noi siamo molto contenti che giovani artisti e animatori possano usare i nostri strumenti.

L'azienda Digital Video è affermata e conosciuta a livello internazionale. Sembra un po' meno in Italia. Attualmente collabora con i maggiori studios di animazione al mondo. Il suo software è diventato uno standard di fatto nell'ambito dell'animazione 2D. Digital Video non si occupa solo di cartoni animati ma di animazione web, broadcasting, etc... Che dire? Evviva il nostro genio italiano. Quando guarderò qualche film animato, d'ora in avanti, non potrò fare a meno di pensare, con un po' d'invidia, confesso, che forse c'è il nostro zampino anche là dentro.