USC: interfaccia e dati storici

Ubuntu 10.10: Maverick Meerkat - Recensione e Benchmark

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

USC: nuova interfaccia

La prima cosa che si nota di questa versione di Ubuntu è la nuova schermata principale, nota come homescreen. Lucid Lynx introdusse una sezione specifica per le applicazioni più popolari nell'USC, e Maverick continua su questa strada con un'anteprima delle stesse. C'è ora anche una sezione "novità", per verificare velocemente quali sono le ultime applicazioni aggiunte alla lista.

Canonical sta chiaramente raccogliendo la lezione di altri negozi e sistemi di distribuzione, in particolare quelli presenti sugli smartphone. Considerando l'enorme quantità di software esistente è facile che si crei confusione e che ci siano difficoltà nel trovare ciò che si sta cercando. Per questo la sezione "popolari" è particolarmente utile.

png

USC: dati storici

Una delle novità più utili del nuovo USC è il file che ne monitora l'attività. Si può così accedere a uno storico completo delle operazioni eseguite: la visualizzazione predefinita mostra tutte le operazioni, ma si può anche scegliere di vedere solo le nuove installazioni, aggiornamenti o rimozioni. Per ogni lista si può eseguire una ricerca specifica.

png

USC: l'AppStore per il desktop

A parte quelle descritte, l'elemento più rilevante nell'USC di Ubuntu 10.10 è probabilmente la facilità con cui si possono vendere e acquistare applicazioni. Con Maverick Meerkat Ubuntu si apre definitivamente alla vendita di applicazioni direttamente dal sistema operativo. Una cosa che anche Apple e Microsoft hanno in programma, e che probabilmente è destinata a cambiare il concetto stesso di sistema operativo.

png

Ormai abbiamo imparato e capito che un AppStore è una perfetta macchina per fare soldi. Nel caso di Apple (iOS) o Microsoft (XBox) i fatturati parlano da soli: si guadagna di più con il commercio di software che con la vendita dei dispositivi in sé. Nel caso di Ubuntu inoltre c'è un vantaggio ulteriore, dato dal fatto che il sistema operativo in sé è gratuito, assumendo che abbiate già il PC su cui installarlo.

Se i produttori di software a pagamento hanno un modo più facile per vendere il loro prodotto anche su Ubuntu, forse saranno più motivati a creare versioni Linux del loro software; chi crea software gratuito, invece, potrebbe trovare nell'USC un modo più efficace di "arrotondare" o se non altro pareggiare i costi di sviluppo, grazie a un sistema di pubblicità e donazioni più efficace.

La sezione "in vendita" naturalmente ha creato anche molte polemiche, e non manca chi ci vede uno strumento del quale beneficia esclusivamente Canonical. Comunque la vediate non si può negare che si tratta di una grossa novità, con il potenziale per aumentare esponenzialmente la quantità di software multipiattaforma disponibili anche per Linux. E quindi di alleviare, se non risolvere, uno dei maggiori ostacoli alla sua adozione da parte degli utenti generici.