Emergono i primi benchmark del processore Intel Xeon E5-2690 destinati a sistemi server ad alte prestazioni. Queste soluzioni Sandy Bridge-EP derivano, come di consueto, dalle CPU desktop, in questo caso dai processori Sandy Bridge-E.
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Il modello E5-2690 dovrebbe disporre di 8 core fisici a 2,9 GHz, tecnologia HyperThreading, 20 MB di cache L3 e due connessioni QuickPath Interconnect. Secondo Intel sarebbe in grado di fornire un aumento medio di prestazioni, in ambito Tecnical Computing, pari a circa l'80% rispetto alla CPU X5690. In ambito Enterprise la differenza di prestazioni dovrebbe essere minore.
La famiglia Sandy Bridge-EP supporterà anche una nuova versione della tecnologia Data Direct I/O, migliore di 2,3 volte rispetto alla versione precedente. Questa tecnologia permette di migliorare le prestazioni di input/output, riducendo la latenza e permettendo alle memorie di sistema di risparmiare energia elettrica.
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Il controller di memoria, ereditato dai processori Sandy Bridge, sarà di tipo DDR3 in configurazione Quad-Channel con moduli a frequenza di 1600 MHz (PC3-12800). In sistemi a due CPU questo controller dovrebbe permettere di gestire fino a 768 GB di RAM.
Questi dati tecnici e le prestazioni annunciate dovrebbero riguardare solo la proposta top di gamma Sandy Bridge-EP; è lecito quindi aspettarsi prestazioni più basse per le altre CPU server Intel. Ricordiamo che l'azienda ha in cantiere anche le soluzioni server Sandy Bridge-EN, destinate ai sistemi con consumo energetico ridotto.