L'industria della musica ha lanciato oggi una nuova ondata di cause legali e procedimenti penali contro responsabili di filesharing, la condivisione di file, per scoraggiare la violazione online dei diritti di proprietà sulla musica.
Circa 2.000 cause sono state intentate in 10 Paesi, ha detto l'International Federation of the Phonographic Industry, portando il totale a 5.500 persone denunciate in 18 Paesi.
I dati non riguardano gli Usa, dove la Recording Industry Association of America ha dal canto suo intentato 18.000 cause.
Tra i Paesi presi di mira nelle azioni legali il Portogallo, dove le vendite di cd sono crollate negli ultimi quattro anni del 40% mentre la condivisione file è diventata popolarissima specie tra gli studenti.
La federazioni e dell'industria fonografica ha detto che tra le cause intentate in Europa figurano quelle contro un boscaiolo finlandese, un postino britannico, un manager ceco dell'informatica ed un magistrato tedesco.
"Un gran numero di casi riguarda uomini fra i 20 e 35 anni che hanno ignorato precedenti campagne di informazione", dice l'associazione.
In Italia le autorità hanno sequestrato oltre 70 computer alla ricerca di prove sullo scambio illegale di file.
La Ifpi ha detto la settimana scorsa che le vendite di musica digitale si sono impennate nel 2005, ma non abbastanza per bilanciare il costante declino di vendite di formati come i cd, portando le vendite in generale ad un meno 3%.