Biocarburanti per rendere il volo spaziale più "green"

I biocarburanti, testati da due start-up britanniche di razzi, sembrano produrre molte meno particelle di fuliggine pericolose.

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a cura di Alessandro Crea

I lanci di razzi possono rilasciare enormi quantità di fuliggine negli strati più alti dell'atmosfera terrestre, a seconda del combustibile utilizzato, contribuendo al cambiamento climatico. Un paio di startup britanniche hanno annunciato che la loro tecnologia missilistica può ridurre l'impronta ambientale del volo spaziale passando al carburante rinnovabile.

Mentre Skyrora, con sede a Edimburgo, prevede di far volare i propri razzi utilizzando carburante per razzi realizzato con plastica non riciclabile, la loro controparte, l'Orbex di Inverness, sta scommettendo sul biopropano, un gas naturale prodotto come sottoprodotto durante la produzione di biodiesel.

La scorsa settimana, Orbex ha pubblicato uno studio condotto da esperti dell'Università di Exeter nel Regno Unito, che afferma che il razzo a propulsione bio-propano Prime, un micro-lanciatore, produrrà l'86% in meno di emissioni rispetto a un lanciatore di combustibili fossili di dimensioni simili.

Il confronto è stato fatto con lanciatori che bruciano RP-1, o Rocket Propellant 1, una forma raffinata di cherosene da carburante per aviazione. RP-1 è ampiamente utilizzato dai costruttori di razzi di tutto il mondo. Il Falcon 9 di SpaceX utilizza questo carburante in entrambe le sue fasi. Il combustibile fossile alimenta anche i razzi Soyuz della Russia e i primi stadi dell'Atlas V statunitense.

Le proposte delle sturt-up britanniche potrebbero rappresentare un input importante nel settore aereospaziale per un approccio più green.