Gli umani si possono riprodurre nello spazio? Tra poco lo sapremo

È nata in Olanda una startup biotech che si dedica interamente allo studio della riproduzione umana nello spazio.

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a cura di Giulia Serena

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Egbert Edelbroek, un imprenditore olandese, ha avuto l'idea di studiare la riproduzione umana nello spazio mentre era un donatore di sperma. Questa curiosità lo ha portato a diventare il CEO di SpaceBorn United, una startup biotech che si dedica allo studio della riproduzione umana nello spazio. L'obiettivo di Edelbroek è di condurre esperimenti di fecondazione in vitro (FIV) nello spazio, in microgravità, al fine di comprendere meglio l'effetto delle condizioni spaziali sulla riproduzione umana e di contribuire alla futura colonizzazione dello spazio.

La mancanza di ricerca sulla riproduzione umana nello spazio è evidenziata da un rapporto delle National Academies of Science, Engineering e Medicine degli Stati Uniti, pubblicato a settembre. Questo rapporto sottolinea l'importanza di comprendere come la riproduzione sia influenzata dallo spazio, in particolare per progetti futuri di insediamenti nello spazio. Fino a oggi, gli studi sugli animali hanno dato risultati misti, con alcune evidenze di potenziali complicazioni durante la gravidanza e il parto nello spazio.

SpaceBorn United sta sviluppando un mini laboratorio che può essere inviato nello spazio e utilizzato per esperimenti di FIV in microgravità. Il laboratorio è in grado di replicare l'ambiente gravitazionale della Terra, della Luna e di Marte. Dopo la fecondazione in vitro, gli embrioni risultanti sono congelati criogenicamente per il ritorno sulla Terra.

Tuttavia, prima di condurre esperimenti con embrioni umani, l'azienda deve dimostrare che il dispositivo funziona nello spazio. Inizialmente, aveva pianificato un test suborbitale, ma a causa di problemi di permessi, ora mira a un test orbitale di tre ore in collaborazione con un'altra azienda. Questi esperimenti fanno parte della missione ARTIS (Assisted Reproductive Technology in Space).

L'obiettivo a lungo termine di SpaceBorn United è quello di studiare la possibilità di insediamenti spaziali multigenerazionali. Se le missioni ARTIS dimostrassero che gli embrioni umani possono essere formati con successo in condizioni di bassa gravità, ciò potrebbe costituire un passo avanti nella dimostrazione della fattibilità di colonizzare lo spazio.

Oltre a questo ambizioso obiettivo, c'è una crescente necessità di comprendere gli effetti dello spazio sulla riproduzione umana, specialmente con la crescita del turismo spaziale. La mancanza di finanziamenti pubblici per la ricerca in questo campo è un ostacolo significativo, e l'azienda ha dovuto raccogliere fondi privatamente.

Tuttavia, ci sono preoccupazioni etiche riguardo agli esperimenti di FIV nello spazio, in particolare quelli con embrioni umani. Questo solleva la necessità di linee guida etiche più rigorose per la ricerca spaziale commerciale. La sicurezza degli embrioni durante il ritorno sulla Terra è un altro problema importante da risolvere.

SpaceBorn United vede la sua ricerca come una parte importante dell'esplorazione spaziale e sostiene che spingere i limiti sia cruciale per l'umanità. Il futuro dell'esplorazione spaziale e della riproduzione nello spazio rimane una sfida complessa, ma queste ricerche rappresentano un passo avanti nel nostro tentativo di capire e conquistare nuovi orizzonti nello spazio.