Oltre due miliardi di smartphone Android hanno silenziosamente contribuito a creare una delle reti di rilevamento sismico più vaste mai realizzate, trasformando i dispositivi di uso quotidiano in una sentinella globale contro i terremoti. Tra il 2021 e il 2024, Google ha sfruttato i sensori di movimento presenti nei telefoni per identificare oltre 11.000 eventi sismici e inviare avvisi automatici a milioni di persone in 98 paesi. I risultati di questo esperimento su scala planetaria, pubblicati oggi sulla rivista Science, dimostrano che la tecnologia ha raggiunto prestazioni comparabili a quelle dei sismometri tradizionali.
Una rivoluzione nata dalla necessità
Il progetto nasce da una constatazione allarmante: la maggior parte dei paesi al mondo non dispone di sistemi di allerta sismica precoce. Mentre nazioni come Giappone, Messico e la costa occidentale degli Stati Uniti hanno sviluppato reti di sismometri negli ultimi decenni, vaste aree del pianeta rimangono scoperte da questi sistemi di protezione. Dal 2019, il numero di persone con accesso agli avvisi sismici è aumentato di dieci volte grazie alla diffusione di questa tecnologia mobile.
Allen Husker, sismologo del California Institute of Technology di Pasadena, definisce il risultato "molto impressionante" e sottolinea come questo sistema possa fornire un servizio essenziale dove non esistono alternative. Tuttavia, gli scienziati indipendenti dal progetto esprimono anche delle riserve: vorrebbero maggiore accesso ai dati e agli algoritmi proprietari prima di considerare completamente affidabile questa tecnologia.
Il potere della quantità
Il sistema Android Earthquake Alerts ribalta la filosofia tradizionale del monitoraggio sismico, puntando sulla quantità piuttosto che sulla qualità. Mentre i sismometri di ricerca forniscono dati di precisione superiore, Google ha scommesso sull'ubiquità degli smartphone Android per compensare la minore sensibilità dei singoli dispositivi. I telefoni raccolgono e trasmettono automaticamente i dati di movimento, a meno che gli utenti non decidano esplicitamente di disattivare questa funzione.
Il team di Google ha dovuto affrontare complessità tecniche considerevoli per analizzare i segnali raccolti. Le differenze geologiche regionali e le variazioni nelle costruzioni edilizie influenzano i dati, così come i diversi modelli di telefono registrano il movimento in modo leggermente diverso. Gli algoritmi sviluppati devono quindi mappare le informazioni dei singoli utenti per identificare l'origine e l'intensità dei terremoti, tenendo conto di tutte queste variabili.
Trasparenza e limiti
Richard Allen, sismologo dell'Università della California a Berkeley e membro visitatore di Google, riconosce le preoccupazioni della comunità scientifica riguardo alla trasparenza del sistema. Secondo gli scienziati di Google, stanno cercando di essere il più aperti possibile sul funzionamento e le prestazioni del sistema. Tuttavia, la condivisione dei dati grezzi dai telefoni degli utenti presenta sfide significative legate alla privacy.
La pubblicazione su Science rappresenta un tentativo di fare luce sul meccanismo di funzionamento del sistema, anche se alcuni ricercatori esterni continuano a chiedere maggiore accesso alle informazioni prima che le autorità pubbliche possano fare completo affidamento su questa tecnologia. Durante i primi tre anni di operatività, il sistema ha dimostrato non solo di funzionare, ma anche di migliorare progressivamente nel tempo.
Quando si verifica un terremoto di grande intensità, Google invia un messaggio urgente chiamato 'TakeAction' ai telefoni Android della zona interessata. Questo sistema di allerta può fare la differenza in situazioni dove ogni secondo conta, considerando che ogni anno migliaia di persone perdono la vita a causa dei terremoti in tutto il mondo.