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Guardate Neuralink in azione nel primo paziente umano (video)

Un uomo di 29 anni paralizzato dalla spalla in giù si è sottoposto all'installazione del primo impianto cerebrale Neuralink

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Avatar di Marco Silvestri

a cura di Marco Silvestri

Editor

Pubblicato il 21/03/2024 alle 10:13

Neuralink, co-fondata nel 2016 dal miliardario Elon Musk, ha recentemente presentato un caso rivoluzionario nel campo delle interfacce cervello-computer. Durante un breve livestream sulla piattaforma social X, è stato introdotto il primo soggetto umano a ricevere l'innovativo impianto cerebrale dell'azienda, un uomo di 29 anni paralizzato dalla spalla in giù a seguito di un incidente di tuffo avvenuto otto anni fa.

Il soggetto, Noland Arbaugh, ha condiviso la sua esperienza utilizzando il dispositivo Neuralink. Ha descritto la sua capacità di giocare a scacchi online e al videogame Civilization semplicemente attraverso il pensiero. "Se vedete il cursore muoversi sullo schermo, quello sono io," ha dichiarato durante la trasmissione, spostando un pezzo di scacchi digitali. "È incredibile, vero?"

Date un'occhiata al video postato sul profilo X di Neuralink:

https://t.co/OMIeGGjYtG

— Neuralink (@neuralink) March 20, 2024
Questo contenuto è ospitato su una piattaforma esterna. Per visualizzarlo, è necessario accettare i cookie

Il principale obiettivo di Neuralink è quello di consentire alle persone paralizzate di controllare un cursore o una tastiera usando solo i loro pensieri. Il dispositivo, impiantato nel cervello con l'ausilio di un robot chirurgico sviluppato dall'azienda, rimane completamente invisibile una volta posizionato. Nell'esposizione di Arbaugh, emerge il processo di apprendimento per l'utilizzo dell'interfaccia cervello-computer. Ha spiegato che inizialmente si è concentrato sull'intento di muovere la mano destra in varie direzioni, da cui poi è divenuto intuitivo immaginare il movimento del cursore.

Nonostante la presentazione abbia offerto pochi dettagli, un ingegnere di Neuralink ha promesso che ulteriori informazioni sarebbero state divulgate nei giorni successivi. Arbaugh ha sottolineato di sentirsi fortunato nel far parte di questo studio, descrivendo l'esperienza come unica nel suo genere e rimarcando il grande potenziale di cambiamento che questo dispositivo porta nella sua vita.

L'approvazione da parte dell'FDA (Food and Drug Administration statunitense) per procedere con i trial clinici sui soggetti umani è arrivata l'anno scorso, e da allora, Neuralink ha iniziato a reclutare partecipanti paralizzati per testare il dispositivo.

Le informazioni sugli studi di Neuralink sono state finora limitate, emergendo principalmente attraverso post sui social media e un breve opuscolo pubblicato dall'azienda. Fino ad oggi, non sono stati divulgati dettagli riguardo al numero di soggetti coinvolti, al sito del trial o ai risultati attesi. Inoltre, Neuralink non è ancora stata registrata su ClinicalTrials.gov, un database governativo che raccoglie informazioni sugli studi clinici che coinvolgono soggetti umani.

Nonostante alcune critiche riguardo la trasparenza e contese sull'allegato trattamento degli animali utilizzati nella ricerca, Arbaugh ha voluto rassicurare sulla sicurezza del dispositivo, smentendo le preoccupazioni. Ha lodato la semplicità e l'efficacia dell'intervento chirurgico, aggiungendo di non aver riscontrato alcun deficit cognitivo in seguito all'impianto.

È importante sottolineare che Neuralink non è l'unica azienda a lavorare sullo sviluppo di interfacce cervello-computer. Synchron, ad esempio, sta avanzando nel settore con un dispositivo simile a uno stent, inserito attraverso la vena giugulare e posizionato contro il cervello. Questo dispositivo ha già dimostrato di essere sicuro e ha permesso a persone paralizzate di navigare nel web e fare acquisti online. Tuttavia, va ricordato che ad oggi nessuna interfaccia cervello-computer ha ottenuto l'approvazione definitiva della FDA e rimangono pertanto sperimentali.

Arbaugh ha concluso esprimendo consapevolezza rispetto ai problemi incontrati nell'utilizzo del dispositivo e all'importanza del lavoro da svolgere in futuro. Nonostante ciò, ha evidenziato come il dispositivo abbia già avuto un impatto significativo sulla sua vita, aprendo nuove prospettive

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