I dirigibili a idrogeno potrebbero tornare come trasporto merci green?

La startup californiana H2 Clipper vuole riportare i dirigibili pieni di idrogeno in auge, sostenendo che possono compiere operazioni cargo intercontinentali completamente green trasportando 8-10 volte il carico di qualsiasi aereo cargo per oltre 9656 km, a un quarto del prezzo.

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a cura di Alessandro Crea

La startup californiana H2 Clipper sta pensando di rilanciare i dirigibili a idrogeno, come soluzione di trasporto merci green. Il velivolo trasporterebbe carichi utili fino a 150.000 kg, afferma l'azienda, e offrirebbe fino a 7.530 metri cubi di spazio di carico. Non viaggerebbe veloce come un aereo, navigando a circa 282 km /h, ma sposterebbe carichi circa 7-10 volte più velocemente di una barca (dalla Cina agli Stati Uniti in 36 ore, per esempio) e con emissioni zero.

Il suo gas di sollevamento sarebbe l'idrogeno, fornendo circa l'8% in più di sollevamento per volume rispetto all'elio, a qualcosa di circa 1/67 del prezzo. La sua propulsione sarebbe completamente elettrica, funzionando con idrogeno liquido sfruttato da una cella a combustibile. H2 Clipper afferma che funzionerebbe in modo efficiente per missioni che vanno da meno di 804 km a "ben oltre 9.656 km". Ciò collegherebbe due punti qualsiasi del globo con un singolo rabbocco di carburante. Nei rendering attuali, l'azienda mostra la parte superiore di questo enorme velivolo coperto di celle fotovoltaiche, che potrebbe teoricamente consentirgli di generare il proprio idrogeno, se dovesse trasportare una fonte d'acqua e un elettrolizzatore.

Con le giuste disposizioni, potrebbe portare le merci direttamente da una fabbrica a un centro di distribuzione senza bisogno di ulteriori fasi di trasporto terrestre da e per gli aeroporti, grazie alle sue capacità di decollo e atterraggio verticale.

H2 Clipper afferma che anche da un punto di vista economico comporterebbe un risparmio delle spese di trasporto di un quarto rispetto a quello aereo. Certamente sarà ancora più costoso del trasporto su una nave portacontainer, ma potenzialmente elimina ulteriori sfide logistiche e i problemi di emissioni che potrebbero vedere il settore marittimo sottoposto a tasse sul carbonio, mentre la corsa a zero emissioni di carbonio entro il 2050 si sviluppa a livello globale.

C’è però un problema, l'idrogeno, come qualsiasi altra sostanza infiammabile, è attualmente vietato come gas di sollevamento negli Stati Uniti e in Europa, a causa di alcuni disastri avvenuti nei primi anni del 1900, primo fra tutti la conflagrazione di Hindenburg nel 1937 che uccise 35 delle 97 persone a bordo.

Ma secondo Dourado "Con i moderni standard ingegneristici, non c'è dubbio che l'idrogeno potrebbe essere reso un gas di sollevamento sicuro". Ma, sottolinea, l'unico modo per scoprirlo con certezza sarebbe quello di sviluppare e certificare un dirigibile a idrogeno di prossima generazione, e questo richiederebbe milioni di investimenti, contro il possibile rischio che il programma possa essere chiuso dalle normative.

I dirigibili cargo a idrogeno di H2 Clipper potrebbero essere solo l'inizio. Presentano un rischio minimo per la vita umana: inizialmente saranno pilotati, ma alla fine potrebbero diventare completamente autonomi. Rappresentano un'utile via di mezzo nel puzzle della logistica dei trasporti: più economici degli aerei, più veloci delle navi, portata praticamente illimitata ed eccellente flessibilità operativa. E al momento non c'è alternativa se si vogliono coprire grandi distanze senza creare emissioni di anidride carbonica.

Questi dirigibili potrebbero essere immediatamente utili anche all'industria dell'idrogeno; H2 Clipper afferma che se si cerca di esportare idrogeno liquido a livello internazionale, come molti paesi sperano di fare, i suoi dirigibili batterebbero ferrovia, camion, navi e persino oleodotti a prezzi contenuti per grandi distanze consegnando rapidamente l'H2 quasi ovunque sulla Terra.

Il fondatore e CEO di H2 Clipper Rinaldo Brutoco ha dichiarato alla 2a International Hydrogen in Aviation Conference, tenutasi a Glasgow lo scorso settembre, che la società avrebbe iniziato a disegnare un prototipo in scala ridotta nel 2022, sperando di volare nel 2024.