La fuori c'è una "galassia impossibile", ecco cosa significa

Un gruppo di astronomi ha fatto una scoperta straordinaria: una galassia così massiccia e antica che sfida i modelli attuali sulla loro formazione

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a cura di Andrea Maiellano

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Un gruppo di astronomi, utilizzando il Telescopio Spaziale James Webb, ha fatto una scoperta straordinaria: una galassia così massiccia e antica che sfida i modelli attuali sulla formazione delle strutture galattiche. 

Questa galassia, denominata ZF-UDS-7329, è considerata quiescente, e nonostante si sia formata solo 800 milioni di anni dopo il Big Bang, contiene più stelle della nostra Via Lattea.

Ciò solleva numerosi interrogativi in quanto questa galassia sembra essersi formata senza il contributo gravitazionale della materia oscura, un elemento ritenuto fondamentale nella creazione delle galassie.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, evidenzia che la formazione delle galassie è ampiamente influenzata da come la materia oscura si concentra. Claudia Lagos, coautrice dello studio e astronoma presso l'International Center for Radio Astronomy Research, afferma che la presenza di galassie così massicce così precocemente nell'universo rappresenta una sfida significativa al modello standard di cosmologia.

La materia oscura, sebbene invisibile, costituisce circa un quarto dell'intero universo, avendo un'influenza gravitazionale che plasma la formazione delle strutture cosmiche. Si ritiene che, dopo il Big Bang, i semi delle galassie si siano formati attorno alle concentrazioni di materia oscura chiamate halos di materia oscura.

Questi halos avrebbero attirato gas e polvere circostanti, permettendo la formazione di galassie nane che, nel corso di centinaia di milioni di anni, si sarebbero fuse per formare galassie più grandi.

La scoperta della galassia ZF-UDS-7329 sconvolge questa concezione, poiché gli astronomi hanno osservato la sua esistenza 11,5 miliardi di anni fa, un periodo in cui si ritiene che gli halos di materia oscura non avrebbero avuto il tempo di formarsi. Questo solleva dubbi sulla teoria della formazione delle galassie e spinge gli astronomi a rivalutare il ruolo della materia oscura in questo processo.

Grazie alle avanzate capacità del Telescopio Spaziale James Webb, gli scienziati stanno scoprendo sempre più anomalie cosmiche, sfidando le attuali comprensioni e aprendo la strada a una nuova era di scoperte nell'esplorazione dell'universo.

Themiya Nanayakkara, coautore dello studio e astronomo presso la Swinburne University of Technology, sottolinea che queste scoperte stanno spingendo i confini della nostra comprensione attuale sulla formazione e l'evoluzione delle galassie.