I laboratori di ricerca della provincia cinese dello Yunnan hanno appena rivelato quella che potrebbe essere una delle scoperte più inquietanti degli ultimi anni nel campo della virologia. L'analisi dei reni di oltre 140 pipistrelli ha portato alla luce un vero e proprio ecosistema microbico nascosto, con venti nuove specie virali mai catalogate prima dalla scienza. Tra queste, due virus appartengono alla stessa famiglia letale di Nipah e Hendra, patogeni che negli esseri umani possono scatenare devastanti infiammazioni cerebrali con tassi di mortalità che oscillano tra il 35 e il 75 per cento.
Un approccio rivoluzionario svela segreti mortali
La ricerca, coordinata dallo Yunnan Institute of Endemic Disease Control and Prevention e pubblicata su Plos Pathogens, ha ribaltato completamente l'approccio tradizionale agli studi sui pipistrelli. Mentre la maggior parte delle indagini precedenti si concentrava sulle feci di questi mammiferi, il team cinese ha deciso di esplorare territorio inesplorato: i reni. Utilizzando tecniche di sequenziamento genetico all'avanguardia, i ricercatori hanno analizzato campioni provenienti da 142 esemplari di dieci specie diverse, raccolti nell'arco di quattro anni in cinque diverse aree della regione.
Il risultato è stato sorprendente anche per gli stessi scienziati. Oltre ai venti virus inediti, sono emerse due nuove specie batteriche, tra cui il Flavobacterium yunnanensis, e un parassita battezzato provvisoriamente Klossiella yunnanensis. Un catalogo biologico che amplia drasticamente la nostra comprensione del mondo microbico che vive silenziosamente nei corpi di questi animali volanti.
La minaccia degli henipavirus: quando la natura si avvicina troppo all'uomo
La scoperta più allarmante riguarda due specifici henipavirus, cugini genetici dei temibili Nipah e Hendra. Questi patogeni non sono sconosciuti alla medicina: il virus Nipah, per esempio, è stato responsabile di focolai devastanti in Asia, mentre Hendra ha colpito duramente l'Australia. Entrambi condividono una caratteristica terrificante: la capacità di provocare encefaliti fulminanti e gravi patologie respiratorie negli esseri umani.
Ciò che rende particolarmente preoccupante questa scoperta è la localizzazione geografica dei pipistrelli infetti. Gli esemplari portatori dei nuovi henipavirus vivono infatti in stretta prossimità con frutteti e villaggi rurali. Considerando che i virus sono stati isolati nei reni, organi direttamente collegati alla produzione di urina, emerge uno scenario inquietante: la frutta degli alberi o le fonti d'acqua potrebbero facilmente contaminarsi, creando un ponte diretto tra il mondo animale e quello umano.
Tra allarmismo e cautela scientifica
Nonostante la portata della scoperta, la comunità scientifica internazionale invita alla prudenza. Alison Peel, esperta dell'Università di Sydney non coinvolta nella ricerca, sottolinea un aspetto cruciale: "Abbiamo altri esempi di stretti cugini evolutivi di Hendra e Nipah che non sembrano destare preoccupazione per il contagio". La sua osservazione richiama l'attenzione su un principio fondamentale della virologia: similarità genetica non significa automaticamente identico potenziale pandemico.
I ricercatori cinesi stessi riconoscono che sarà necessario condurre approfonditi studi di laboratorio per determinare se questi nuovi virus possiedano effettivamente i meccanismi genetici necessari per compiere il salto di specie. Tuttavia, la loro presenza in una regione dove uomo e natura convivono in spazi ristretti rappresenta comunque un elemento di sorveglianza prioritaria per i sistemi sanitari globali.
Lezioni dall'era post-pandemica
Questa scoperta arriva in un momento storico particolare, quando l'esperienza del Covid-19 ha reso l'opinione pubblica mondiale più consapevole dei rischi legati agli spillover virali. I pipistrelli, come ormai ben sappiamo dopo la pandemia da SARS-CoV-2, rappresentano serbatoi naturali per una vastissima gamma di microrganismi, molti dei quali hanno il potenziale per trasmettersi ad altre specie, compresa quella umana.
Lo studio dello Yunnan dimostra quanto ancora ci sia da scoprire su questi mammiferi volanti e sui rischi zoonotici che potrebbero celarsi nei loro organismi. La decisione di esplorare organi diversi dalle feci ha aperto una finestra completamente nuova su un mondo microbico fino ad ora largamente inesplorato, suggerendo che approcci di ricerca più ampi e sistematici potrebbero rivelare altre sorprese, non tutte necessariamente positive per la salute pubblica globale.