La guida autonoma arriva anche sui caccia militari USA, presto un volo di test

Il segretario dell'Aeronautica USA volerà su un F-16 controllato dall'IA, mostrando fiducia nei confronti di questa tecnologia.

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a cura di Giulia Di Venere

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Il Segretario della Air Force americana si prepara a volare su uno dei nuovi F-16 controllati dall'intelligenza artificiale, esprimendo così una forte fiducia nelle potenziali capacità di questa tecnologia. Frank Kendall ha annunciato i suoi piani durante una riunione sulla difesa presso la Commissione per gli stanziamenti del Senato degli Stati Uniti, sottolineando i progressi significativi compiuti dal programma Viper Experimentation and Next-gen Operations Model (VENOM).

L'USAF ha recentemente consegnato tre caccia F-16 alla base aerea di Eglin per essere convertiti al pieno controllo dell'intelligenza artificiale nell'ambito del programma VENOM. Kendall ha testimoniato di voler volare su uno di questi velivoli a pilotaggio autonomo durante questa primavera, tuttavia, sarà accompagnato da un pilota di riserva per osservare da vicino il funzionamento della tecnologia.

Il programma VENOM, sviluppato in collaborazione con DARPA, ha ricevuto notevoli investimenti, con l'Air Force che ha richiesto circa 6 miliardi di dollari per la costruzione di una flotta di droni avanzati. 

Questi droni autonomi rappresentano la prossima generazione di tecnologia militare e sono destinati a essere parte integrante delle operazioni aeree future.

Tuttavia, nonostante i progressi, è importante sottolineare che gli F-16 autonomi sono ancora in fase sperimentale e non verranno impiegati in situazioni di combattimento nel prossimo futuro. L'intenzione principale è quella di utilizzarli come banco di prova per lo sviluppo del software per i droni futuri. Inoltre, è essenziale mantenere una componente umana nel controllo di tali velivoli, come ha sottolineato il tenente colonnello Joe Gagnon.

L'obiettivo finale dell'Aeronautica Militare degli Stati Uniti è quello di sviluppare un "velivolo da combattimento collaborativo", che includa sia aerei pilotati che droni autonomi in grado di svolgere una varietà di compiti, dalla sorveglianza alla comunicazione.

Questa corsa verso l'innovazione militare non è limitata agli Stati Uniti, con altre nazioni come il Regno Unito, l'Australia e la Cina che investono in programmi simili. Tuttavia, Kendall ha sottolineato la necessità per gli Stati Uniti di mantenere la superiorità tecnologica in un contesto geopolitico sempre più competitivo, soprattutto considerando le crescenti capacità della PLA cinese nel settore aerospaziale.