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Le formiche e il segreto del lavoro di squadra

Le formiche tessitrici lavorano con maggiore intensità quando fanno parte di un gruppo di 15 individui rispetto a quando operano da sole.

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Avatar di Patrizio Coccia

a cura di Patrizio Coccia

Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 20/08/2025 alle 10:54

La notizia in un minuto

  • Le formiche tessitrice (Oecophylla smaragdina) contraddicono il principio consolidato secondo cui l'efficienza individuale diminuisce nei gruppi numerosi: ogni formica diventa più produttiva quando lavora in squadre più grandi
  • Durante la costruzione dei nidi, la distribuzione intelligente del carico permette a ogni individuo di specializzarsi in movimenti più precisi ed energeticamente efficienti, aumentando la forza complessiva
  • La scoperta apre nuove prospettive per la robotica collaborativa e l'organizzazione del lavoro umano, dimostrando come l'interdipendenza possa generare vantaggi tangibili per ogni partecipante

Riassunto generato con l’IA. Potrebbe non essere accurato.

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Nel mondo degli insetti, poche specie incarnano la cooperazione e l’efficienza quanto le formiche tessitrici, Oecophylla smaragdina. Questi piccoli architetti hanno sviluppato un sistema di lavoro collettivo che sovverte uno dei principi più radicati della psicologia sociale: l’idea che l’impegno individuale diminuisca con l’aumentare dei partecipanti. Nelle colonie di formiche tessitrice accade l’opposto: ogni individuo diventa più produttivo quando lavora in gruppi numerosi.

Il paradosso della produttività crescente

Durante la costruzione dei nidi, i ricercatori hanno osservato che, man mano che il numero di operaie coinvolte cresce da pochi individui fino a circa quindici, la forza esercitata da ciascuna non cala ma aumenta. Un risultato sorprendente, soprattutto se confrontato con i comportamenti umani, dove il cosiddetto social loafing porta spesso a un calo dell’impegno personale nei contesti collettivi.

Le Oecophylla smaragdina utilizzano una tecnica di costruzione che richiede precisione e coordinamento assoluti. Alcune formiche si dispongono in catene per unire i lembi delle foglie, mentre altre impiegano le larve per produrre la seta che funge da “collante naturale”. Questo lavoro sincronizzato crea nidi sospesi che possono ospitare migliaia di individui, veri capolavori di ingegneria naturale.

La meccanica della collaborazione

L’efficienza crescente deriva dalla distribuzione intelligente dei carichi. Una formica solitaria deve sostenere da sola il peso e la tensione dei materiali. In squadra, invece, il carico viene ripartito: ogni insetto può concentrarsi su movimenti più precisi ed efficaci, aumentando la resa complessiva. Il principio ricorda le catene di montaggio industriali, ma in questo caso non è frutto di pianificazione cosciente: è il risultato di un lungo percorso evolutivo.

Questa scoperta suggerisce che, in determinate condizioni, la collaborazione può potenziare l’efficienza individuale anziché ridurla. Un modello che potrebbe ispirare nuove strategie in campi come la robotica collaborativa, la gestione delle risorse umane o l’organizzazione del lavoro.

Le formiche tessitrice dimostrano che la cooperazione, se ben strutturata, può trasformarsi in un vantaggio per ciascun membro del gruppo. Il loro segreto è aver reso la dipendenza reciproca non un limite, ma una leva per migliorare le prestazioni individuali, offrendo spunti preziosi per comprendere le dinamiche sociali tanto negli insetti quanto negli esseri umani.

Fonte dell'articolo: www.nature.com

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