Microsoft, il CEO preoccupato per i deep fake di Taylor Swift

Anche il CEO di Microsoft, Satya Nadella, si è pronunciato riguardo ai deep fake di Taylor Swift, esprimendo preoccupazione. La proliferazione di immagini non consensuali solleva dubbi sulla regolamentazione delle IA.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Anche il CEO di Microsoft, Satya Nadella, si è pronunciato riguardo al caso dei deep fake di Taylor Swift, la popstar che negli ultimi giorni è salita agli onori della cronaca per ragioni che nulla hanno a che fare con il suo talento. X è stato invaso da deepfake pornografici con l’artista, e il problema è diventato così complesso che il social media ha dovuto bloccare le ricerche con il suo nome. 

In un'intervista con NBC Nightly News, Nadella definisce la proliferazione di immagini nude simulate non consensuali "allarmante e terribile", sottolineando la necessità di agire rapidamente. La questione ha risvegliato l’interesse di molte persone, compresi alcuni parlamentari USA che ora chiedono una regolamentazione di questi strumenti. 

Nadella, e come lui molti dirigenti industriali, non ha l’abitudine di pronunciarsi su vicende simili. Ma in questo caso forse c’entra il fatto che Microsoft ha un interesse diretto. Il colosso fondato da Bill Gates sviluppa e distribuisce strumenti IA, e naturalmente non vogliono essere associati a un uso criminale degli stessi. 

Allo stesso tempo, queste aziende preferirebbero agire senza dover seguire regole troppo rigide, mentre il “caso Swift” sta in qualche modo stimolando la nascita di nuove leggi che mettano un limite a ciò che possono fare le IA. 

Vale la pena ricordare che, comunque, il problema dei deepfake non è nato ieri con quelli di Taylor Swift, e forse fa un po’ specie che la questione non sia mai stata presa davvero sul serio finora. Forse adesso che la vittima è la popstar più famosa del mondo succederà qualcosa? Oppure la pornografia non consensuale continuerà a essere il problema che è da anni? 

forse un problema anche peggiore, perché con il passare del tempo le tecnologie necessarie sono più semplici, meno costose e più disponibile. Basti dire che gli studenti di tutto il mondo hanno a disposizione app per spogliare le compagne di classe, e finora solo i diretti interessati hanno fatto sentire la propria voce. 

Esistono discussioni su una possibile regolamentazione, ma secondo Nadella servono cambiamenti sociali e politici più ampi, mentre attualmente mancano soluzioni concrete. Le proposte normative in discussione presentano rischi per la libertà di espressione, mentre le azioni delle piattaforme sociali e dei singoli utenti offrono solo soluzioni temporanee.