Nuotare stimola il cervello ma gli scienziati non sanno ancora perché

Praticare il nuoto potrebbe fornire una marcia in più alla salute del cervello poiché migliora la memoria, la risposta immunitaria e l'umore

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a cura di Imma Antonella Marzovilli

Non è un segreto che l'esercizio aerobico può aiutare a prevenire alcuni danni dell'invecchiamento, ma un numero crescente di ricerche suggerisce che praticare il nuoto potrebbe fornire una marcia in più alla salute del cervello. È stato dimostrato che il nuoto regolare migliora la memoria, la funzione cognitiva, la risposta immunitaria e l'umore. Il nuoto può anche aiutare a riparare i danni causati dallo stress e creare nuove connessioni neurali nel cervello. Gli scienziati, però, stanno ancora cercando di svelare come e perché il nuoto, in particolare, produce questi effetti che migliorano la funzionalità del cervello.

Fino agli anni Sessanta, gli scienziati credevano che il numero di neuroni e connessioni sinaptiche nel cervello umano fosse limitato e che, una volta danneggiate, queste cellule cerebrali non potessero essere sostituite. Ma quell'idea è stata smentita quando i ricercatori hanno iniziato a vedere ampie prove della nascita di neuroni, o neurogenesi, nel cervello adulto di umani e altri animali. Ora, ci sono prove evidenti che l'esercizio aerobico può contribuire alla neurogenesi e svolgere un ruolo chiave nell'aiutare a invertire o riparare i danni ai neuroni e alle loro connessioni sia nei mammiferi sia nei pesci.

La ricerca (che potete leggere a questo link) mostra che uno dei modi principali in cui questi cambiamenti si verificano in risposta all'esercizio è attraverso l'aumento dei livelli di una proteina. È stato dimostrato che la plasticità neurale, o capacità del cervello di cambiare, stimolata da questa proteina, aumenta la funzione cognitiva, compreso l'apprendimento e la memoria.  Il nuoto è stato riconosciuto per i suoi benefici cardiovascolari poiché questa pratica coinvolge tutti i principali gruppi muscolari, il cuore deve lavorare sodo, il che aumenta il flusso sanguigno in tutto il corpo. Questo porta alla creazione di nuovi vasi sanguigni, un processo chiamato angiogenesi. Il maggiore flusso sanguigno può anche portare a un grande rilascio di endorfine, ormoni che agiscono come un riduttore naturale del dolore in tutto il corpo. Questa ondata provoca il senso di euforia che spesso segue l'esercizio fisico.

Il nuoto, inoltre, migliora la memoria a breve e lungo termine e per comprendere e individuare la durata degli effetti benefici, i ricercatori hanno addestrato alcuni ratti a nuotare per sessanta minuti al giorno per cinque giorni alla settimana. Il team ha quindi testato la memoria dei ratti facendoli nuotare attraverso un labirinto d'acqua a braccia radiali contenente sei braccia, di cui una con una piattaforma nascosta. I ratti hanno avuto sei tentativi di nuotare liberamente e trovare la piattaforma nascosta. Dopo soli sette giorni di allenamento, i ricercatori hanno visto miglioramenti sia nella memoria a breve che a lungo termine, basati su una riduzione degli errori che i topi commettevano ogni giorno. I ricercatori hanno suggerito che questo aumento della funzione cognitiva potrebbe fornire una base per utilizzare il nuoto come un modo per riparare i danni all'apprendimento e alla memoria causati dalle malattie neuropsichiatriche negli esseri umani.