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Scienze

Quanto incidono i soldi sulla durata della vita?

Uno stile di vita benestante può allungarci la vita? Un povero è destinato a morire prima? Quali sono i fattori che incidono sulla durata della vita?

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Avatar di Andrea Ferrario

a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 16/10/2025 alle 12:00
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Spesso si sente dire che chi è ricco viva più di chi invece non lo è. Ovvero che la ricchezza sia funzionale all'allungamento della propria vita. Ma è vero?

Detto in altre parole: come possiamo considerare il rapporto che c'è (se c'è) tra tenore di vita e lunghezza della stessa? E come e quanto tutto questo può influenzare l'aspettativa di vita delle persone?

Per rispondere a questa domanda e affrontare l'argomento secondo un punto di vista prettamente scientifico, ho fatto quattro chiacchiere con il Dr. Walter Ricciardi, medico e professore di medicina e chirurgia dalla lunga esperienza professionale e accademica, esperto soprattutto dei temi della prevenzione, e con cui sono andato alla ricerca di risposte nell'ambito di una domanda che in molti, prima o poi, si pongono: i ricchi vivono più dei poveri? Proviamo a fare il punto.

 

Andrea Ferrario
Dottore vorrei partire dalle basi: quali sono i fattori principali che determinano la nostra salute e, di conseguenza, la durata della nostra vita?
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Ci sono elementi fisici che sono chiaramente legati alla genetica della persona. Ci sono persone che hanno determinate caratteristiche e quindi evolvono verso una maggiore o minore aspettativa di vita in funzione di queste. Però, moltissimo contano l'ambiente e il comportamento, quindi una vita sana deve essere coltivata sin da presto con comportamenti adeguati. Pensi che l'80% delle malattie è determinato semplicemente da quattro fattori di rischio: mangiare troppo e male, non fare attività fisica, bere troppo alcol e fumare. E poi, naturalmente, ci sono le condizioni ambientali, come stiamo vedendo anche in questi giorni: l'inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico influiscono. Ecco, se uno riuscisse a gestire tutti questi aspetti positivamente con un invecchiamento sano, l'aspettativa di vita sarebbe molto più alta. 

Walter Ricciardi
Come potevamo aspettarci, e come ci conferma il Dott. Ricciardi, ci sono fattori di rischio comprovati e di ci siamo ormai ampiamente consapevoli, come ad esempio alcol e fumo. Ovviamente, anche l'alimentazione è un fattore di rischio importante, ed è per questo che penso valga la pena soffermarci si un attimo:.
Andrea Ferrario
Dottore si sente spesso dire, in modo generico, che occorre "avere una corretta alimentazione", ma cosa significa nello specifico?
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
L'alimentazione corretta significa avere un rapporto equilibrato tra le calorie che vengono acquisite e l'attività fisica. È chiaro che se uno ha una vita sedentaria dovrebbe mangiare poco. Se uno invece ha una vita più intensa, attiva, e fa un lavoro manuale, dovrebbe mangiare di più e bere di più. Gli alimenti sani sono sostanzialmente quelli somministrati in maniera equilibrata: carboidrati, grassi e vitamine nella giusta quantità. Sono l'eccesso e lo squilibrio di questi costituenti a determinare l'aumento del peso e, in certi casi, l'obesità. Questo in Italia è particolarmente preoccupante per i bambini, perché di fatto gli vengono dati un sacco di alimenti iper-processati, come ad esempio le classiche "merendine". Inoltre i bambini fanno sempre meno attività fisica, e preferiscono utilizzare dispositivi elettronici, smartphone o guardare la TV, il che contribuisce all'aumento del loro peso.

Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
Parlando ancora di cibo, visto che ci si chiedeva come la ricchezza potesse influire sulla qualità della vita, mi verrebbe da chiederle: si può mangiare bene anche se non abbiamo uno stipendio milionario, o no?

Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Non c'è dubbio che ci sia una correlazione tra livello economico-sociale e qualità e quantità della vita, ma gli studi ancora più recenti confermano che purtroppo queste disuguaglianze stanno aumentando. Cioè, le disuguaglianze di reddito determinano disuguaglianze anche di salute, perché i cittadini più poveri vanno a comprare cibi molto meno salubri, quelli più economici, che molto spesso sono proprio quelli iper-processati. Inoltre, molto spesso vivono in parti delle città dove non possono fare attività fisica. E l'attività fisica non la fanno a scuola, perché la scuola italiana, soprattutto per i bambini, è quella che fa meno attività fisica in tutta Europa. La devono fare in palestra, ma molto spesso le famiglie non hanno la possibilità di pagare la palestra ai figli, e di conseguenza i bambini più poveri sono anche quelli più penalizzati. Pensi che prima avevamo patologie che insorgevano intorno ai 60 anni, adesso stanno cominciando a insorgere verso i 50. Si sta abbassando la soglia d'età in cui compaiono le patologie, e questo dipende da una sbagliata alimentazione, soprattutto quando si è piccoli.

Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
Quindi possiamo dire che quello che manca è una corretta educazione alimentare?
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
È comunque possibile, essendo adeguatamente informati e con la disponibilità di cibo che abbiamo oggi, seguire un'alimentazione sana. Tuttavia è chiaro quanto sia importante che il consumatore sia informato nel modo più corretto possibile. Per questo, in Unione Europea, tanti anni fa abbiamo suggerito un'etichettatura dei cibi che aiutasse i cittadini a capire bene quale cibo fosse più salubre e quale meno. Però questa etichettatura è molto osteggiata, soprattutto da alcune categorie di produttori, perché chiaramente i loro prodotti verrebbero etichettati con scritte tipo: "Da consumare una volta alla settimana, non tutti i giorni". Ovviamente questo genera problemi commerciali, osteggiati da un certo lobbismo che influisce per lo più sui cittadini meno informati, in Italia come nel resto del mondo. E sono questi, in fin dei conti, quelli che rischiano di mangiare male, ingrassare e subire tutte le conseguenze del caso.
Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
Vorrei tornare alla questione dell'attività fisica, che spesso è molto sottovalutata. Come si dovrebbe regolare perché abbia un effetto benefico, o comunque utile, per la nostra salute?
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Per quanto riguarda l'attività fisica, va ponderata in funzione dell'età. È chiaro che una persona di 70 anni può fare un certo tipo di attività fisica, mentre un bambino, un giovane o un adulto ne possono fare un altro. I giovani dovrebbero fare un'attività fisica che porta verso lo sport. Quando si è adulti o anziani, basta fare un'attività moderata. Non è necessario andare in palestra tutti i giorni, basta fare una camminata veloce quotidianamente. L'obiettivo ottimale sarebbe raggiungere 10.000 passi al giorno, ma si è visto che già facendone 5.000-6.000 si esercita un'azione protettiva estremamente importante. Per persone di 70 o 80 anni che stanno tutto il giorno davanti alla televisione, un'attività fisica importante è semplicemente alzarsi ogni quarto d'ora o venti minuti e farsi un giro. Oggi abbiamo visto che, soprattutto a una certa età, l'attività fisica è un vero e proprio farmaco: fa vivere meglio e di più.

Walter Ricciardi
Come avrete capito, già da questo momento, con le parole del Dottor Ricciardi di evidenziano alcuni fattori da non sottovalutare. Anzitutto, se per l'alimentazione può esserci una correlazione più o meno pesante con il reddito, dove una grande parte la fa l'educazione alimentare e un'altra il reddito che ci permette di comprare cibo buono e fresco, per quanto riguarda l'esercizio fisico, probabilmente abbiamo più speranza. 


Andrea Ferrario
Dottore se l'alimentazione possiamo gestirla con un po' di conoscenza e magari qualche sacrificio, e se l'esercizio fisico è solo una questione di buona volontà, cosa possiamo fare con l'ambiente circostante? Mi riferisco a quelle cause che purtroppo non dipendono da noi, ma sono legate al posto in cui viviamo e respiriamo.

Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Questo è molto importante ed è correlato a quello che dicevamo prima sul livello economico-sociale. È chiaro che le famiglie più abbienti, più ricche, si possono permettere appartamenti più ariosi, magari in parti della città dove c'è molto verde, mentre i cittadini che vivono in periferia, in palazzoni e strade asfaltate, soprattutto con questo caldo, non possono. Si è visto che questo influisce in maniera molto positiva: quando hai la possibilità di vivere in parti della città ariose, con alberi che attenuano le ondate di calore, vivi molto meglio e molto di più.

Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
Parliamo ora di sanità e cure mediche. La domanda non è tanto legata alla qualità delle cure, cioè non è che se vai in ospedale ti somministrano cure di qualità inferiore perché non le stai pagando. Ma possiamo dire che oggi c'è un rapporto problematico tra i soldi che uno ha, e la tempestività delle cure che riceve?
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Per quanto riguarda le cure mediche, dobbiamo partire dall'importanza di tutto lo spettro dell'assistenza sanitaria: prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. La prima cosa è la prevenzione comportamentale, l'abbiamo visto: mangi bene, fai attività fisica, bevi moderatamente, non fumi. Ma la prevenzione va fatta anche dal punto di vista medico. Le vaccinazioni, per esempio, in tutte le fasce d'età, sono il presupposto più importante; abbiamo salvato milioni di bambini prima e ora anche di adulti e anziani con il Covid. Poi ci sono gli screening per i tumori, esami che vanno fatti e che purtroppo molto spesso non vengono fatti. Poi c'è la diagnosi, e qui c'è il grande problema italiano delle cosiddette liste d'attesa.

Se hai bisogno di una prestazione diagnostica con il pubblico, ti metti in lista e ti danno un appuntamento dopo molti mesi, in certi casi addirittura dopo anni. È chiaro che a quel punto, se hai un quesito diagnostico importante e hai i soldi, te la paghi. E poi ci sono terapia e riabilitazione, e qui il problema diventa ancora più grande. Per fare un intervento chirurgico ti metti in lista d'attesa e lo fai dopo mesi, se non anni. Per la riabilitazione, non trovi neanche il posto, perché i centri sono troppo pochi. Non si è ancora capito che investire in sanità non è un costo, ma l'investimento sulla qualità e la quantità della vita dei cittadini.

Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
Direi che è qui che subentra, con il suo peso, la questione del reddito e dei soldi che si hanno a disposizione.
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Purtroppo sì, è questa è forse la parte più difficile da gestire. Se non possiamo permetterci una casa in un parco o una visita privata, c'è poco da inventarsi. Forse l'unica cosa è prevenire, e tanto. Lo ammetto, sono il primo a farlo poco. Fino a quando va tutto bene non si fanno esami, poi succede qualcosa, c'è il dolorino, si prende paura e si va a fare gli esami, che magari ci danno dopo mesi. Dovremmo partire con ampio anticipo, considerando le lunghe liste d'attesa, e fare costanti esami di controllo. Ho fatto alcune ricerche, e penso si possa tracciare uno schema nel tipo di prevenzioni che si possono fare. Ovviamente, quanto sto per dire non lo definire un "consiglio medico", ma comunque un qualcosa da tenere presente:

  • Se avete tra 18-35 anni, io suggerirei esami del sangue e urine ogni 3 anni, controllo pressione ogni anno, pap test per le donne ogni 3 anni dai 25, igiene dentale ogni 6-12 mesi.
  • Tra i 35-50 anni: esami sangue e urine ogni 1-2 anni, ECG ogni 3 anni, visita urologica dai 45.
  • Dai 50 anni, aggiungerei la mammografia ogni 2 anni per le donne, colonscopia e vaccino antinfluenzale.

Inoltre, è vero che è una seccatura e comporta una spesa, ma non va sottovalutata la pulizia dei denti dal dentista, almeno un paio di volte l'anno. Il che può evitare operazioni da migliaia di euro quando la situazione degenera.

Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
C'è un nemico silenzioso che sto cercando di farmi amico: lo stress, la pressione continua. Sulla carta, chi ha più denaro ha meno pensieri, anche se non sono totalmente d'accordo. Come incide lo stress sulla nostra vita?
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
A mio avviso ci sono diversi tipi di stress. C'è uno stress positivo, quello che deriva dallo stimolo a fare le cose, e uno stress negativo, che genera ansia e depressione. Lo stress negativo e, in generale, la salute mentale sono l'altro grande problema della nostra società. Anche questo ha una correlazione con il livello economico-sociale: le persone a rischio di povertà, che non arrivano a fine mese, sono soggette a stress peggiori. La salute mentale andrebbe curata in tutti gli ambienti, ma anche in questo caso la scarsità di investimenti fa sì che le persone non riescano ad accedere a servizi di salute mentale, perché sono scarsi o inesistenti.
Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
Dottore a questo punto le chiedo: c'è una possibilità che la genetica ci salvi? Che vinca su tutto? Possibile che fattori genetici ci concedano una vita lunga anche al netto di stress, cibo, fumo e alcol?
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Per dare una cifra non precisa al 100%, nella distribuzione dei fattori la genetica conta per il 20%; l'80% sono fattori ambientali e comportamentali. È chiaro che ci sono eccezioni, come le malattie genetiche pure in cui la genetica conta il 100%, ma nel caso delle malattie "normali", la genetica conta per il 20%.
Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
Non mi aspettavo questa risposta, pensavo che la genetica contasse di più. Cosa mi dice, invece, del fattore mentale? Quanto una certa "positività" può allungarci la vita, e quanto invece è più corta la vita di chi ha un atteggiamento pessimista?
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Moltissimo. L'attitudine mentale è straordinariamente importante, è un'evidenza scientifica. Quelli definiti "ottimisti", che vedono sempre un lato positivo, vivono di più e meglio rispetto ai pessimisti. I pessimisti, che sentono sempre incombere un pericolo, hanno uno stress negativo superiore. Quindi, anche l'attitudine mentale è un fattore determinante importante.
Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
Tornando alle ragioni socio-economiche che possono allungarci la vita, quanto è determinante vivere o non vivere nelle "zone buone" del paese? Dove ad esempio il tenore di vita è più alto o, comunque, si guadagna e vive meglio?
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Per rispondere direi di guardare ai dati italiani, che ci dicono che se vivi nelle zone "buone" della città, hai un'aspettativa di vita fino a 4-5 anni superiore rispetto a chi vive nelle periferie. Se vivi in regioni italiane più problematiche dal punto di vista della sanità, hai un'aspettativa di vita alla nascita fino a 4 anni inferiore. Se nasci in Campania o in Calabria, hai fino a 4 anni di vita in meno rispetto a chi nasce nelle Marche o in Trentino. Questa differenza geografica deriva dal fatto che le regioni che gestiscono male la sanità non fanno quelle attività di cui abbiamo parlato: non fanno adeguate vaccinazioni, non fanno screening, hanno lunghe liste d'attesa. Quindi i cittadini che vivono lì, anche i più ricchi, sono penalizzati e molto spesso devono spostarsi di regione per cercare assistenza.
Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
Fino ad ora abbiamo parlato di fattori che accorciano la vita. Ma sappiamo che la vita, nelle varie epoche, si è allungata. Cosa ha portato a questo? Bestie feroci a parte, intendo.
Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Sostanzialmente sono stati l'igiene, l'acqua potabile, lo smaltimento delle acque reflue nelle fogne, le vaccinazioni e gli antibiotici. Questi sono stati i grandi motori del cambiamento. Su questo si sono poi innestate altre conoscenze, come quelle che abbiamo detto, e le tecnologie. Oggi abbiamo farmaci straordinari: l'infarto acuto del miocardio, che prima era letale, oggi è curabile. Ma al dimezzamento della mortalità per malattie cardiovascolari ha contribuito per il 50% il miglioramento delle condizioni di vita e per il 50% il miglioramento della medicina. È l'insieme delle due cose che ha determinato questo enorme aumento dell'aspettativa di vita.

Walter Ricciardi
Andrea Ferrario
Dottore la ringrazio, e in chiusura, mi piacerebbe poterci salutare con alcuni consigli pratici. In questo caso, consigli che possano allungare la vita.

Andrea Ferrario
Walter Ricciardi
Ne approfitto allora per ribadire quanto abbiamo già detto: mangiare bene e il giusto, fare una moderata attività fisica, bere alcol in maniera moderata. Non dico "non bere alcol", perché per gli italiani è un sacrificio improponibile, ma berne poco, il giusto per gradire. A differenza del fumo, che fa sempre male e dovrebbe essere sempre evitato.

Cercate, se ne avete la possibilità, di vivere in parti della città o della campagna che siano salubri. E poi, la cosa più importante è la socialità.

Abbiate un'intensa vita sociale a tutte le età: da bambino perché ti fa crescere, da adulto perché ti fa migliorare e da anziano perché ti fa legare alla società. Per gli anziani, la socialità è uno dei parametri fondamentali. Se si seguono questi consigli, avrete la possibilità non solo di avere una lunga vita, ma anche una buona qualità della vita, che è la cosa più importante.

Walter Ricciardi

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