Rinnovabili, il Regno Unito pensa a stazioni solari nello spazio entro il 2039

Il Regno Unito ha commissionato uno studio di fattibilità per un progetto ambizioso: realizzare entro il 2039 una rete di grandi satelliti spaziali solari, che trasmetterebbero poi a terra l'energia incamerata sotto forma di onde radio.

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a cura di Alessandro Crea

Il Regno Unito ha avviato una ricerca per verificare se l'energia solare nello spazio possa offrire il potenziale per una fonte illimitata e costante a zero emissioni di carbonio. Il governo ha infatti commissionato un progetto che vede l'utilizzo di satelliti solari molto grandi per raccogliere energia rinnovabile, convertirla in onde radio e trasmetterla in modo sicuro ai ricevitori terrestri collegati alla rete elettrica.

L'idea in realtà è vecchia, essendo stata proposta per la prima volta già nel 1941 dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov, ma solo adesso la sua fattibilità è allo studio da parte di diversi Paesi, grazie al rapido avanzamento tecnologico nei settori dei pannelli solari leggeri e della tecnologia di trasmissione di energia wireless che, insieme ai lanci spaziali commerciali a basso costo, potrebbero rendere il concetto di satelliti ad energia solare più fattibile ed economicamente sostenibile.

Lo studio, condotto da Frazer-Nash Consultancy, prenderà in considerazione l'ingegneria necessaria per realizzare un tale sistema e la sua fattibilità e sostenibilità economica, compresa la possibilità di fornire energia a prezzi accessibili per i consumatori. Uno dei maggiori problemi da superare è l'assemblaggio dei massicci satelliti in orbita, cosa che non è mai stata fatta prima su questa scala. "Le stazioni spaziali solari possono sembrare fantascienza, ma potrebbero essere una nuova fonte di energia rivoluzionaria per il Regno Unito e il resto del mondo", ha spiegato il ministro della Scienza Amanda Solloway.

"Questo studio pionieristico sostenuto dal governo contribuirà a far luce sulle possibilità di un sistema di energia solare basato sullo spazio che, in caso di successo, potrebbe svolgere un ruolo importante nella riduzione delle nostre emissioni e nel raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del Regno Unito in materia di cambiamenti climatici". Graham Turnock, amministratore delegato dell'Agenzia spaziale britannica, ha aggiunto: "Il sole non tramonta mai nello spazio, quindi un sistema di energia solare spaziale potrebbe fornire energia rinnovabile a qualsiasi parte del pianeta, giorno o notte, con la pioggia o il sole. È un'idea che esiste da decenni ma che si è sempre sentita lontana decenni". Fino ad ora almeno.