3 Italia gioca con l'offerta iPhone 4, l'Antitrust indaga

L'Antitrust ha confermato a La Repubblica l'avvio di un'indagine su 3 Italia. L'iPhone 4 senza contratto è introvabile, e forse si tratta di un caso di pubblicità ingannevole. L'operatore mobile si difende, ma tanto l'eventuale sanzione sarà lieve.

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a cura di Dario D'Elia

L'Antitrust ha avviato un'indagine su 3 Italia per presunta pubblicità ingannevole riguardante l'iPhone 4. Come abbiamo anticipato all'inizio di agosto (3 Italia non vende l'iPhone 4 a 599 euro) l'unico modo per ottenere un iPhone presso i negozi 3 sembrerebbe essere quello di sottoscrivere un abbonamento o un contratto con ricarica.

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Sebbene il cellulare senza contratto sia stato "pubblicizzato" a 599 euro (modello 16 GB) e 699 euro (32 GB), contro i 659 e 779 euro dell'Apple Store, al momento nessun negoziante lo concede in questa modalità.

Ora, secondo 3 Italia al centro della questione vi sarebbe la risicata disponibilità di cellulari. Per di più l'operatore mobile sostiene che la gestione magazzino e vendite sia completamente a carico dei singoli negozi. Insomma, se l'iPhone non si può comprare senza firmare con 3 Italia è "colpa" del suo successo, del numero di richieste e dei negozianti.

"Il cellulare è disponibile anche senza abbonamento. Ciò ovviamente avviene limitatamente ai volumi approvvigionati a magazzino del singolo negozio, e facendo salva l'esigenza di garantire comunque la vendita di terminali abbinati alla sottoscrizione di contratti per servizi 3", ha risposto 3 Italia a La Repubblica.

"Del resto, facendo un esempio diverso, si pensi ai negozi di abbigliamento che non hanno l'obbligo di avere tutte le taglie a disposizione. Il venditore di ricambi auto ha listini per migliaia di pezzi ma spesso quei pezzi non sono disponibili o addirittura sono usciti di produzione e così via… In ogni caso è possibile prenotare l'acquisto svincolato del terminale presso qualsiasi punto vendita 3: l'iPhone sarà consegnato a partire dal prossimo settembre".

Aspettiamo con ansia il pronunciamento dell'Antitrust per ridere eventualmente della sanzione comminata.