3 Italia non vende l'iPhone 4 a 599 euro

Acquistare iPhone 4 senza abbonamento sembra un'impresa. Anche chi propone l'offerta migliore dirotta gli interessati sulle offerte in abbonamento. Emerge una scarsa chiarezza normativa nella quale gli operatori sguazzano.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Tre Italia non vende l'iPhone 4 a 599 euro. Settimana scorsa Tre ha espresso l'intenzione di vendere l'iPhone 4 da 16 GB a 599 euro, un prezzo inferiore a quello degli Apple Store. Sembrerebbe che qualche eletto sia effettivamente riuscito ad acquistare il telefono a questo prezzo, ma l'improbabilità della notizia ha spinto i colleghi di SOS Tariffe a un'indagine più approfondita.

Da quanto è emerso, i negozi Tre non stanno vendendo l'iPhone a 599 euro, proponendolo invece solo in abbonamento o a prezzo pieno. Secondo Massimo Cavazzini, web manager di H3G, il listino prezzi comunicato "Si tratta di un documento che indica genericamente l'offerta che il gestore applica sulla rete di vendita, non di una promessa che tutta la rete di vendita avrà tutti i prodotti in qualsiasi modalità", come riporta sul suo blog. 

Sembrerebbe che Tre consideri i soli telefoni in maniera diversa da quelli abbinati a un abbonamento, trattandoli come prodotti differenti. Se vi recate in un centro Tre e chiedete un iPhone 4 "No lock", molto probabilmente vi sentirete rispondere "Lo abbiamo finito, se vuole abbiamo lo stesso telefono abbinato però a un abbonamento".

Sos Tariffe prosegue parlando della legge 1336 del Codice Civile, riguardante l'offerta al pubblico, per valutare quanto sia forte la posizione di Tre. Massimo Cavazzini afferma che "Offerta al pubblico è quando vedi un prodotto in vetrina con il cartellino. Quel pezzo in vetrina deve essere venduto al prezzo indicato a chiunque ne faccia richiesta. Nel caso di iPhone 4, non ho visto vetrine con il prodotto esposto e il cartellino "in acquisto a xxx euro": in questo caso il cliente entra, chiede al rivenditore il prodotto e con che modalità si può acquistare, il venditore illustra l'offerta e il cliente potenziale decide se aderire o meno".

Sos Tariffe ribatte la posizione facendo notare che: "L'offerta al pubblico, quando contiene gli estremi essenziali del contratto alla cui conclusione è diretta, vale come proposta, salvo che risulti diversamente dalle circostanze o dagli usi". É quindi chiaro che parla di offerta al pubblico, quando una parte (in genere un imprenditore) offre ad una collettività indeterminata la stipula di un contratto (frequentemente di vendita). Il caso più tipico è proprio l'esposizione di merce in vetrina col relativo prezzo. Ecco, quindi, evidente il motivo che ha indotto il legislatore nazionale nella riforma del 1998, a rendere obbligatoria l'esposizione del prezzo per tutti i prodotti, nessuno escluso".

Quello che viene da chiedersi è se Internet non sia intesa come una vetrina, e quindi debba essere trattata legalmente come tale. Altri operatori permettono l'acquisto dell'iPhone direttamente dal loro sito (situazione legiferata dallo stesso articolo del Codice Civile), mentre Tre al momento non lo permette, come fa notare Sos Tariffe.

A chiusura dell'indagine, i colleghi hanno chiesto una posizione ufficiale a H3G, che si è rifiutata di rispondere. Da un'analisi sul campo, sembra addirittura che alcuni negozianti si rifiutino di vendere l'abbonamento Top 400 e che altri obblighino (giocando sulla disinformazione degli utenti) ad acquistare una ricaricabile in abbinamento per aumentare gli affari del punto vendita. Notizie di comportamenti poco chiari giungono anche da Vodafone e Tim, ma gli operatori riconducono tali atteggiamenti come iniziative di qualche singolo venditore.

Le conclusioni, condivisibili, di Sos Tariffe pongono l'accento su come "i rivenditori privilegino i contratti di alto valore, un valore per operatori e negozianti a discapito del cliente. C'è quindi da capire se tutto il sistema sia realmente valido, funzionante, così sproporzionatamente sbilanciato verso un lato commissionale portato all'esasperazione". Da parte nostra, che ci sia qualcosa che non va è più che chiaro. Ci aspettiamo maggiore chiarezza da parte degli operatori e, quantomeno, un maggior controllo della propria rete di vendita.

Si ringrazia SoS Tariffe per la collaborazione