Android usa Java, ma Google fa la finta tonta

La causa che vede contrapposti Oracle e Google si concluderà quasi certamente in favore della prima. Sul sistema operativo Android graveranno quindi i costi di licenza per Java, che probabilmente si faranno sentire sul prezzo finale di smartphone e tablet.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google si avvia verso la sconfitta nella causa che la vede contrapposta a Oracle per l'uso di Java in Android. Se così fosse il colosso della ricerca dovrebbe riconoscere all'avversario i diritti di proprietà per ogni telefono venduto. Per ricapitolare, Oracle sta portando avanti una causa contro Google per i mancanti pagamenti della licenza Java, linguaggio su cui si basa l'architettura dell'OS Android.

Android e Java

La prova schiacciante sarebbe una mail scritta da Tim Lindholm nell'agosto 2010. Ex dipendente Sun e attualmente sviluppatore per Google, l'ingegnere ha scritto per posta elettronica che "ci è stato effettivamente chiesto (NdR. dagli amministratori di Google Larry Page e Sergey Brin) alternative a Java per Chrome e Android. Abbiamo preso in esame diverse alternative, ma sono tutte pessime. Ne concludiamo che è necessario stipulare un accordo di licenza per Java nei termini necessari". Lindholm è stato anche convocato a testimoniare nei prossimi giorni.

Google aveva reso pubblica questa mail in passato, per poi cambiare (comprensibilmente) idea. Oggi Oracle chiede ufficialmente che il documento sia reso nuovamente accessibile. Un caso che sembrerebbe già chiuso, visto che anche secondo il giudice Alsup – che presiede il caso – a un buon avvocato basterebbero questa mail e la Magna Charta per vincere il caso in favore di Oracle.

Google insomma avrebbe usato Java senza riconoscere quanto dovuto a Oracle, o lo avrebbe fatto consapevolmente

11-08-05 Oracle Google Joint Letter Re Lindholm

La vittoria di Oracle è ormai quasi certa, ed è possibile che i costi di Android subiscano un rialzo anche in virtù – se Google perderà anche su questo fronte - delle recenti acquisizioni di brevetti da parte di Microsoft ed Apple (Google: Apple e Microsoft insieme contro Android).

La conseguenza ultima, e probabilmente l'obiettivo dei concorrenti, è un aumento dei prezzi al dettaglio per i terminali Android. Google potrebbe permettersi di continuare a concedere gratuitamente il sistema operativo, ma sarà sempre più difficile; improbabile però che produttori come Samsung, HTC o Motorola decidano di pagare i diritti sui brevetti senza ricaricare la cifra sul consumatore finale.