Apple prende in giro l'Europa, fino al 60% di tasse sulle app esterne

Sideloading su iOS: Apple obbedisce alle regole UE, ma commissioni esorbitanti minacciano gli sviluppatori e gli utenti.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Con una mossa audace, Apple ha aperto a malincuore la porta al sideloading delle app sui dispositivi iOS in seguito al Digital Markets Act (DMA) dell'Unione Europea. Tuttavia, questa apparente liberazione per gli sviluppatori ha un costo elevato, con l'applicazione da parte di Apple di commissioni esorbitanti che potrebbero far trasalire anche i giganti della tecnologia.

Il DMA, progettato per smantellare la presa monopolistica di giganti come Apple, sembra essere stato accolto come un atto di sfida. Invece di promuovere un ecosistema più aperto, Apple ha elaborato una strategia che mantiene il controllo pur sembrando conforme alle normative. Il risultato è una serie di regole che non solo avvantaggiano Apple, ma pongono anche delle sfide agli sviluppatori e agli utenti finali.

La decisione di consentire il sideloading su iOS rappresenta un cambiamento significativo per Apple, che si allinea maggiormente alle pratiche di lunga data di Android. Mentre Google ha abbracciato negozi di app alternativi come F-Droid e Aurora, l'approccio di Apple è contraddistinto da un modello "pay-to-play" che impone agli sviluppatori un prezzo esorbitante per il successo. Per ogni app che supera il milione di download, viene applicata una "Core Technology Fee" di 0,50 euro per download, trasformando il successo di un'app in un onere finanziario.

Secondo le stime di The Verge, un gigante tecnologico come Meta, se lanciasse l'app di Facebook a queste condizioni, sarebbe costretto a pagare ad Apple la cifra impressionante di 67 milioni di euro all'anno. Se per i giganti del settore questa cifra potrebbe essere gestibile, gli sviluppatori più piccoli potrebbero ritrovarsi sommersi dalle commissioni, soprattutto se la popolarità della loro app dovesse in seguito diminuire.

Qui trovate il calcolatore ufficiale di Apple per le tasse potenzialmente dovute, di seguito un esempio dei risultati.

Inoltre, le politiche di Apple costringono gli sviluppatori a scegliere tra due opzioni poco allettanti: rimanere con la commissione standard del 30% all'interno del giardino recintato di Apple o optare per il sideloading e affrontare la Core Technology Fee. Una volta fatta la scelta, non si può più tornare indietro: una mossa che limita la flessibilità degli sviluppatori.

Il tentativo di Apple di dissuadere gli utenti dal sideloading, seppellendo l'opzione di selezione all'interno delle impostazioni, è un'altra prova dell'impegno dell'azienda a mantenere il monopolio del negozio di app. Questa manovra contraddice l'obiettivo della DMA di livellare il campo di gioco e di offrire alle aziende più piccole l'opportunità di prosperare.

Le implicazioni delle politiche di Apple vanno al di là degli sviluppatori e riguardano anche gli utenti finali. L'aumento dei prezzi delle app e la potenziale diminuzione della loro disponibilità potrebbero confinare ulteriormente gli utenti Apple all'interno del giardino recintato dell'azienda.

La Commissione europea esaminerà la conformità di Apple nel marzo 2024. La speranza è che esamini le scappatoie e l'impatto su sviluppatori e utenti, affrontando i problemi di fondo piuttosto che permettere ad Apple di aggirare le intenzioni della DMA.