Apple Vision Pro: cosa non ci ha convinto?

Apple Vision Pro è il nuovo visore di realtà aumentata/virtuale di Apple: il potenziale è altissimo, ma non manca qualche stranezza.

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a cura di Francesco Daghini

Tra qualche anno potremmo riguardare alla presentazione di ieri come oggi riguardiamo la presentazione del primo iPhone, o potremmo esserci già completamente dimenticati di Apple Vision Pro; è presto per dare giudizi, il nuovo visore di Apple è stato appena presentato in occasione del WWDC 2023 e le informazioni su cui possiamo basarci per giudicarlo sono relativamente poche.

Vision Pro è un prodotto rivoluzionario, lo si è capito molto in fretta guardando la corposa presentazione che Apple ha dedicato al suo nuovo visore, e come tutti i prodotti rivoluzionari è normale che nella sua prima generazione abbia qualche limite tecnico (e non solo), già emersi in seguito alle prime demo concesse ad alcuni giornalisti del mondo tech che in queste ore stanno raccontando la loro esperienze di utilizzo.

Il design batte la leggerezza

Apple è famosa per pensare ai minimi dettagli del design dei suoi prodotti e Vision Pro non fa eccezione; bastano pochi secondi dei video promozionali per capire che il prodotto è stato pensato molto bene e realizzato con materiali raffinati ed eleganti per un risultato finale molto piacevole allo sguardo, peccato che mentre si utilizza il visore non lo si veda e quindi l'aspetto estetico passi completamente in secondo piano.

In questi anni abbiamo visto diversi visori per la realtà virtuale fare il loro debutto sul mercato e in tutti questi casi il materiale utilizzato per il corpo del dispositivo è stata la plastica e il motivo è molto semplice, la plastica è molto leggera; Apple, nel progettare il Vision Pro, ha scelto invece materiali più nobili come leghe metalliche e vetro che rendono il Vision Pro più pesante del dovuto, un dettaglio che si riflette negativamente sull'esperienza utente - tra gli esponenti del mondo tech che hanno già avuto modo di testare Vision Pro c'è già chi dice che difficilmente si immagina interessato a indossare il visore per più di mezz'ora alla volta, come sempre c'è bisogno di abituarsi a questi nuovi dispositivi ma il problema del peso potrebbe rivelarsi un dettaglio cruciale per questo prodotto di Apple.

Sempre restando nell'ambito del design scelto da Apple, si deve sottolineare anche il problema del calore emesso dal dispositivo: Vision Pro è un dispositivo in grado di operare in completa autonomia, non necessita di un iPhone o di un Mac per funzionare, ed è quindi inevitabile che al suo interno si trovino dei chip ad alte prestazioni che emettono calore.

Il design dei chip di Apple oggi è particolarmente efficiente dal punto di vista energetico, ed è il motivo per cui Apple si è potuta permettere di integrare ben 2 chip all'interno di Vision Pro, uno dedicato alle normali operazioni di computing e l'altro dedicato interamente ai calcoli per la realtà virtuale. Il visore è dotato di diverse feritoie dedicate al ricircolo dell'aria al suo interno, ma i primi tester affermano che il calore emesso dal sistema è decisamente percepibile e a lungo andare potrebbe diventare fastidioso; inoltre, non è chiaro se siano presenti delle ventole e quale impatto potrebbero avere sulla durata della batteria.

La batteria non basta per vedere un film

Restiamo proprio sul tema della batteria, un dettaglio fondamentale per far sì che certi tipi di dispositivi siano ben fruibili: Vision Pro è dotato di una batteria esterna che si collega al visore tramite un cavo proprietario con collegamento magnetico, la batteria sembra avere dimensioni inferiori a quelle di uno smartphone - quindi abbastanza compatta da essere tenuta in tasca durante l'utilizzo - e una durata davvero risicata, appena 2 ore.

Sulla batteria stessa si trova una porta USB-C per la ricarica, ed è quindi facile immaginarsi una situazione in cui si è costretti a fare una sorta di catena di powerbank, con una batteria esterna ulteriore dedicata alla ricarica alla batteria di Vision Pro che a sua volta sarà collegata al visore. Insomma, non la migliore delle soluzioni tecniche, considerato che Apple ha voluto pubblicizzare il Vision Pro anche come un visore da utilizzare in momenti di svago per guardare film davanti a display di dimensioni gigantesche: tutto bello, ma bisognerà stare attenti alla durata del film se si vuole vedere anche il finale.

FaceTime è... "strano"

Impossibile pensare di non avere FaceTime su un dispositivo Apple, ma come si fa a stare in videochiamata quando noi stessi stiamo indossando un visore? Per il momento l'unica soluzione trovata da Apple è quella di creare una sorta di avatar modellato sulla forma del nostro viso: prima di fare una videochiamata con Vision Pro il sistema ci chiederà di scansionare il nostro viso con le telecamere esterne, e una volta collegati alla chiamata sarà proprio l'avatar modellato sul nostro viso a prendere il nostro posto nella finestrella.

A giudicare dalle immagini mostrate durante la conferenza Apple, il risultato finale non sembra essere malvagio ma è comunque evidentemente una ricostruzione digitale di un viso umano, un dettaglio che va a negare quello che è il principale beneficio di una videochiamata, cioè il maggior contatto umano durante quella che altrimenti sarebbe una semplice telefonata.

Per il momento non sembra esistere soluzione a questo problema, semplicemente perché avendo il viso occupato dal visore è inutile farsi riprendere da una telecamera, negando di fatto la possibilità di partecipare a videochiamate.

Salveremo meravigliosi ricordi che non abbiamo vissuto a pieno

Durante la presentazione di Vision Pro, Apple ci ha raccontato delle incredibili capacità di ripresa di questo dispositivo: Vision Pro è in grado di riprendere video e di riprodurli mantenendo la loro originale tridimensionalità, un aspetto che può essere riprodotto solo su un visore di questo tipo e non su un normale display. Una bellissima idea, no? Chi non vorrebbe poter rivivere certi ricordi come se stessero avvenendo di nuovo davanti ai nostri occhi?

Peccato che per riprendere il video sia necessario indossare il visore, con il risultato che tutti i presenti avranno invece il ricordo di uno degli invitati a una festa di compleanno che si è "perso" il momento del taglio della torta perché intento a riprendere con il visore per poter rivivere più tardi il ricordo in tre dimensioni. E' davvero qualcosa di cui abbiamo bisogno o è semplicemente l'ennesima tecnologia che ci distacca dalla realtà per farci vivere in un mondo virtuale? Ai posteri l'ardua sentenza.

Un prezzo da capogiro

In molti sono rimasti sbalorditi dal prezzo di Vision Pro, che arriverà nei primi mesi del 2024 - inizialmente negli Stati Uniti - al prezzo di 3499 $: una cifra pazzesca sia per un visore sia per un computer, ma a conti fatti questo Vision Pro è sia un visore, sia un computer.

Certo, costa come una vecchia auto di seconda mano ma ha anche il potenziale per rivoluzionare il modo in cui usiamo tutti i dispositivi elettronici, grazie alle tecnologie di spatial computing che Apple ha messo in campo. Vision Pro, lo dice il nome stesso, è pensato per utenti professionali, non per il mercato di massa: magari fra qualche anno Apple rilascerà un visore "low cost" per attirare le masse, ma lo farà solo se e quando il Vision Pro avrà dimostrato la sua validità in ambiti professionali.