Ballmer finirà in tribunale: troppe frottole su Surface RT

Class action contro Microsoft per le dichiarazioni false e fuorvianti sulle vendite di Surface RT.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Surface RT si sta rivelando un vero incubo per Microsoft. Dopo le pesanti perdite ascritte a bilancio nell'ultimo trimestre arriva una class action da parte degli investitori, che si lamentano di non essere stati informati delle vendite disastrose del tablet.

La denuncia è stata depositata dallo studio legale Robbins Geller Rudman & Dowd presso la corte distrettuale del Massachusetts, e come spiegato nel documento ufficiale, accusa l'azienda di Redmond di aver violato il Securities Exchange Act del 1934 che regolamenta i mercati finanziari statunitensi.

Surface RT volta le spalle a Microsoft, di nuovo

Durante il periodo intercorso tra il 18 aprile 2013 e 18 luglio 2013 Microsoft avrebbe rilasciato a vario titolo "dichiarazioni false e fuorvianti per quanto riguarda la performance finanziarie della società e del suo tablet Surface RT".

In particolare, non è stato reso pubblico che la domanda per Surface RT era scarsa e che le vendite erano poco brillanti. Inoltre Microsoft ha taciuto sul fatto di aver prodotto molte più unità di quelle che sono state vendute, e di avere a magazzino una gran quantità di pezzi invenduti che hanno subito un'importante perdita di valore già nel corso del trimestre chiuso al 31 marzo 2013.

Non finisce qui: le informazioni ascritte a bilancio per il trimestre in questione erano false e fuorvianti e in quanto tali violavano i principi contabili generalmente accettati, così come le norme e i regolamenti della SEC.

Guai in vista per Ballmer

Le prove sono molte. Si parte dal comunicato stampa emesso il 18 aprile 2013, in cui l'azienda annunciava ufficialmente che durante il terzo trimestre del 2013 aveva registrato un aumento dei ricavi della divisione Windows pari al 23 percento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, grazie anche alle vendite della famiglia Surface.

A seguito della pubblicazione dei dati finanziari relativi al terzo trimestre Chris Suh, General Manager di Microsoft Investor Relations, aveva dichiarato che i ricavi della divisione Windows erano piatti, ma che il fatturato non-OEM era cresciuto del 40 percento grazie anche alle vendite dei Surface.

Nella relazione trimestrale depositata presso la SEC, nota come 10-Q, si legge inoltre che "i guadagni provenienti da Surface e la crescita delle vendite delle licenze di Windows si contrappongono al calo del mercato dei sistemi x86". Peter Klein, che aveva redatto il documento, si è dimesso poco dopo e al suo posto è stata nominata Amy Hood al ruolo di direttore finanziario.

Peter Klein si è dimesso, ma dovrà rispondere

Nella sua nuova posizione Hood il 14 maggio aveva vantato un "forte impulso in Cina" con le vendite di Surface e aveva sottolineato che Microsoft aveva rilevato un "grande tasso di soddisfazione" nei clienti. Inoltre, nelle previsioni per il terzo trimestre 2013 Microsoft ha omesso di comunicare le tendenze di mercato di cui era in possesso e le incertezze relative a Surface RT, che avrebbero avuto un effetto significativo sui risultati operativi futuri dell'azienda.

La sostanza è che Microsoft sapeva che Surface RT stava raccogliendo uno scarso successo ma non ha avvisato gli investitori. Sul banco degli imputati saliranno quindi l'ex direttore finanziario Peter Klein, l'attuale CFO Amy Hood, l'amministratore delegato Steve Ballmer, e Chris Suh (tra gli altri). E l'accusa chiede un processo con giuria.

Un danno d'immagine potenzialmente gravissimo per un'azienda quotata in borsa e un ginepraio da cui non sarà facile uscire illesi. L'avvocato Robbins Geller infatti è conosciuto per la sua esperienza sia nelle class action degli investitori sia nelle cause di frode finanziaria.

Alla class action possono partecipare tutti coloro che hanno acquistato o erano in possesso di azioni Microsoft tra il 18 aprile e il 18 luglio 2013. Dopo l'annuncio dell'ultima trimestrale le azioni ordinarie di Microsoft hanno subito la maggior perdita di valore degli ultimi quattro anni: 4,04 dollari per azione, pari all'11,4%. Adesso vogliono i danni. Microsoft per ora non ha commentato.