Boot To Gecko, Mozilla sfida Android nell'open source

Al Mobile World Congress di Barcellona si può vedere una dimostrazione di Boot to Gecko. È un sistema operativo open source destinato agli smartphone completamente basato su standard web. Già quest'anno potremmo vedere qualche dispositivo in commercio.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Mozilla è quasi pronta con Boot to Gecko, il motore di rendering web per smartphone. Si tratta di un esperimento estremo, un sistema completamente sviluppato in HTML5, cioè nel linguaggio del web, completato da JavaScript e CSS. A Barcellona si è visto un prototipo funzionante – uno smartphone Android flashato – convincente seppure non privo di difetti.

Ne avevamo parlato la prima volta lo scorso luglio, e da allora Mozilla ha fatto molti passi avanti con questo progetto. E oggi abbiamo un sistema operativo dove tutto, persino le funzioni più essenziali, sono scritte in HTML5. Chi ha provato Gecko (il nome deriva dal motore di rendering di Firefox) racconta che non è un sistema operativo del tutto fluido, ma stiamo parlando di un progetto che non è ancora allo stato di prototipo, quindi c'è tempo per migliorare e limare i dettagli.

Mozilla Boot To Gecko

"100% HTML5" non significa che lo smartphone non funzioni se non è connesso al web: in assenza di una rete funzionante si possono usare tutte le funzioni base, e le applicazioni che hanno scaricato dati in locale. In alcuni casi tuttavia la connessione alla Rete è imprescindibile. "Giochi come Cut the Rompe, tuttavia non sono archiviati localmente  e non sono effettivamente disponibili senza un collegamento a Internet. Gli autori possono usare tecnologie esistenti, come la cache, per rendere accessibili le applicazioni offline", ha detto Vivien Nicolas (Sviluppatrice, Mozilla) a David Pierce di The Verge.

Sviluppare un sistema operativo però non basta, ci vogliono anche le alleanze con gli operatori telefonici, come sanno bene Google, Apple, RIM e Microsoft. E anche su questo aspetto Mozilla ha lavorato con impegno: finora infatti ha già siglato un accordo di collaborazione con la spagnola Telefonica e la tedesca Deutsche Telekom, che potrebbe portare un dispositivo OWD (Open Web Device) sul mercato già quest'anno. Confermato anche il coinvolgimento di Qualcomm e Adobe, che si occupano rispettivamente di hardware e software.

Non si sa quanto costerà un OWD, ma secondo i rappresentanti di Telefonica questi dispositivi saranno sensibilmente meno costosi degli attuali smartphone. Per gli operatori è un'occasione golosa, perché potrebbe dar loro la possibilità di recuperare il controllo sugli utenti e sui profitti derivati dalle applicazioni, che negli ultimi anni hanno dovuto cedere molto ad aziende come Apple, Google o Microsoft.

Quest'ultimo aspetto potrebbe essere quello che dà più possibilità a Boot to Gecko. Al momento abbiamo un quadro in cui Apple detiene una fetta enorme del mercato, e in qualche modo riesce a imporre la propria volontà agli operatori telefonici. Nel caso di Android le telco hanno un po' più di controllo, ma il mercato delle applicazioni è fuori dalla loro portata.

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Il progetto di Mozilla ha il potenziale per ridare a Vodafone, Telecom e altri il controllo che cercano, e trovare così il loro sostegno. È un bel rischio però, perché uno smartphone con una presenza troppo ingombrante dell'operatore sarebbe probabilmente accolto con freddezza dai consumatori, almeno da quelli che possono permettersi di comprare un telefono un po' più costoso. Cosa ne pensate?