Cattiva gestione della RAM: ne è vittima anche il Samsung Galaxy Note 5?

Un video-test realizzato dai colleghi di PhoneBuff, in cui il Samsung Galaxy Note 5 è messo a confronto con OnePlus 2 ed LG G4, sembra dimostrare che il nuovo phablet Samsung sia affetto dall'ormai ben noto problema di gestione troppo aggressiva della RAM.

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a cura di Alessandro Crea

Che il noto problema di gestione troppo aggressiva della RAM sia tornato anche sul Samsung Galaxy Note 5?  È quanto sembrano sostenere in un video i colleghi di PhoneBuff, che hanno effettuato una serie di prove comparative con OnePlus 2 ed LG G4.

Ovviamente non si tratta di una prova probante, quindi vi invitiamo a prendere le conclusioni con le molle ma effettivamente il video sembra evidenziare lo stesso problema già noto ai tempi del Galaxy S6.

galaxy note 5

Come si può notare guardando il video infatti il Galaxy Note 5, grazie alla sua potente configurazione, ha inizialmente facilmente ragione sia dello OnePlus 2, equipaggiato con lo Snapdragon 810 e 4 GB di RAM, sia dell'ancora meno potente LG G4, che monta invece uno Snapdragon 808 e 3 GB di RAM, nell'avviare e gestire app e giochi.

Tuttavia sembra che, terminato il primo giro di lancio di app, alla ripartenza il Galaxy Note 5 ricominci effettivamente da zero, mentre gli altri due dispositivi, ritenendo le app nella RAM, guadagnano sensibilmente, colmando gran parte del gap evidenziato nella prima parte del video.

Se il fenomeno dovesse essere confermato a questo punto si dovrebbe concludere che non si tratta di un bug ma di una precisa scelta ingegneristica di Samsung, il cui senso però ci sfugge. Probabilmente infatti la volontà è quella di tenere la maggior parte della RAM libera per favorire le performance, purtroppo però l'esperienza d'uso, molto più importante per l'utente medio rispetto alle prestazioni teoriche, risente di questa scelta, perché è effettivamente comodo poter richiamare dalla memoria app già aperte, soprattutto ad esempio giochi lasciati in pausa, senza dover ogni volta riavviare tutto.

In assenza di prove più approfondite o di dichiarazioni ufficiali da parte del colosso coreano queste però non restano che ipotesi tutte da verificare.