Class action contro Apple e AT&T, il giudice concorda

Apple e AT&T saranno giudicate per abuso di posizione dominante. Le restrizioni riguardanti l'iPhone, denunciate da tempo da associazioni e consumatori, sono state valutate un motivo sufficiente per avviare class action. La querelle riguarda solo il mercato statunitense.

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a cura di Dario D'Elia

Apple e l'operatore mobile AT&T sono accusati di abuso di posizione dominante: un giudice californiano ha confermato che potranno essere avviate eventuali class action. Al centro della questione la pratica di "bloccare" l'iPhone per consentirne l'utilizzo solo su rete AT&T e il rigoroso controllo attuato dall'App Store sulle applicazioni terze.

Class action all'orizzonte per Apple

Di fatto il giudice James Ware della U.S. District Court del Northern District of California ha rilevato potenziali irregolarità che potrebbero infrangere le norme anti-trust. Niente di nuovo sotto il Sole della California: le prime denunce al riguardo risalgono infatti alla fine del 2007 – pochi mesi dopo l'avvento nei negozi della prima generazione iPhone.

Bisogna ricordare inoltre che secondo documenti segreti Apple avrebbe siglato un accordo esclusivo quinquennale con AT&T. Gli utenti in pratica hanno sottoscritto abbonamenti biennali fasulli: alla scadenza non è mai stato possibile scegliere alternative.

Per la Corte californiana le azioni delle due aziende potrebbero aver danneggiato la competizione e alimentato artificialmente i prezzi finali. Se i denuncianti dovessero vincere la causa Apple potrebbe essere costretta a rivedere la sua policy di sblocco negli Stati Uniti e quella inerente le applicazioni installabili sul cellulare. Senza contare ovviamente eventuali danni e costi giudiziari.