Metodologia di prova

Confronto tra tutti gli smartphone top di gamma in ambiente fotografico, quale sarà il migliore?

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a cura di Tom's Hardware

Metodologia di prova

Abbiamo deciso di testare le qualità fotografiche degli smartphone di ultima generazione applicando la stessa metodologia di prova utilizzata per le fotocamere, vale a dire una metodologia di prova che si prefigge di portare al limite corpi macchina anche di livello semi-professionale o professionale. Va da sé che un simile approccio risulta estremamente duro per la fotocamera integrata in uno smartphone, e per questo riteniamo utile qualche commento preliminare sui dati che andremo a presentare nelle prossime pagine.

Innanzitutto le condizioni di illuminazione in cui vengono fotografati i target sono piuttosto basse; ad esempio, il target di risoluzione ripreso a 100 ISO con apertura di diaframma f/5.6 richiede tipicamente tempi di scatto nell'ordine di 1/20 sec. Questo è funzionale alla valutazione del rumore, che si presenta in modo più marcato in basse luci. Alcuni smartphone in prova si sono rivelati del tutto incapaci di gestire un simile livello di luminosità, producendo immagini a 100 ISO pesantemente sottoesposte.

Questo ha un effetto evidente sull'errore cromatico dE che, includendo la componente luminanza, risulta in tale circostanza molto elevato. Una prova eccessivamente impegnativa da parte nostra? Forse, ma va sottolineato come alcuni modelli si siano invece dimostrati perfettamente in grado di gestire queste condizioni di scatto. Nelle pagine seguenti noterete dati relativi all'errore cromatico espressi anche in termini di dC, vale a dire per quanto attiene alla sola componente cromatica; tali dati risultano, in questo caso, più significativi della capacità dello smartphone di riprodurre correttamente le diverse sfumature di colore.

Per quanto riguarda la risoluzione, bisogna poi sottolineare come l'impossibilità di accedere ai file RAW e, in generale, l'inesistente livello di controllo sui parametri di sviluppo renda alcuni i dati numerici poco significativi. Un costruttore che decida di esasperare il parametro nitidezza può ad esempio facilmente ingannare il software di analisi, che restituirà valori eccessivamente ottimistici. La correzione effettuata automaticamente, efficace per la maggioranza delle fotocamere, si è rivelata in questo caso meno efficace proprio a causa del livello di elaborazione in-camera eccessivamente elevato. Caso per caso, evidenzieremo nel testo come valutare correttamente i risultati numerici.

Infine, dobbiamo purtroppo segnalare come alcuni modelli - iPhone su tutti - impediscano di effettuare anche le regolazioni più elementari, come ad esempio la sensibilità ISO. L'analisi su questi modelli sarà pertanto solo parziale.