DDL Sviluppo: autenticazione SMS e chiavette 3G?

Una norma sull'autenticazione SMS per il Wi-Fi, presente sulla bozza DDL Sviluppo, ha acceso il dibattito. Ben accetta per gli hotspot ma che senso ha per le chiavette mobili che integrano una SIM? La speranza è che si tratti di un piccolo errore.

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a cura di Dario D'Elia

La bozza del DDL Sviluppo contiene una norma che regolamenta finalmente l'autenticazione Wi-Fi via SMS, ma la vera sorpresa è rappresentata da un'imprecisione che riguarda la connettività tramite chiavetta mobile. Com'è risaputo il vecchio decreto Pisanu che riguardava l'identificazione degli utenti Wi-Fi è stato abolito (Wi-Fi libero dal primo gennaio, in attesa della Legge). Da quasi un anno si attendeva un sistema "light", come aveva chiesto il Ministro degli Interni Maroni, ovvero l'autenticazione via SMS. Molti operatori lo consentono già, ma altri domandano ancora (pare in violazione delle normative sulla privacy) i dati personali degli utenti.

Il problema però è che questa attesa novità è accompagnata da un dettaglio piuttosto strano e ingiustificato: l'autenticazione light è estesa anche ai servizi con chiavetta mobile – dove presente una SIM. Per altro gli operatori mobili sono anche esonerati dal tenere traccia del traffico degli utenti.

Chiavetta 3G

"Anche in deroga a quanto previsto dal comma 2 (del Pisanu, Ndr.), gli utenti che attivano schede elettroniche (S.I.M.) abilitate al solo traffico telematico ovvero che utilizzano postazioni pubbliche non vigilate per comunicazioni telematiche o punti di accesso ad Internet utilizzando tecnologia senza fili possono essere identificati e registrati anche in via indiretta, attraverso sistemi di riconoscimento via SMS e carte di pagamento nominative", si legge nella bozza

Secondo l'avvocato IT Fulvio Sarzana "diventerà molto più difficile, anche per gli esperti incaricati dalla magistratura, identificare e intercettare gli utenti che navigano su rete mobile, con la quale peraltro possono anche telefonare, via Internet".

Intercettazione difficile - Clicca per ingrandire

"Equiparare le SIM al Wi-Fi è una follia. Sono comuni e note a tutti le intercettazioni sul traffico telefonico mobile. Mentre non mi risulta che ci siano mai state indagini per intercettare un hot spot Wi-Fi. È ovvio, c'è una bella differenza: la SIM te la porti ovunque, l'hot spot è statico in una posizione". 

A questo punto non resta che sperare che si sia trattato di un'imprecisione, si spera correggibile. Il rischio è che possano avvantaggiarsi le persone che non vogliono essere intercettate. Come spiega Longo su L'Espresso "sarà sufficiente attivare una SIM per Internet ricevendo un Sms su un numero di cellulare intestato ad altre persone o di un operatore straniero". Dopodiché ogni comunicazione via Skype fatta a un altro utente che avrà adottato le medesime precauzioni sarà praticamente fantasma.