Dual Domain Pixel: il segreto del Retina HD degli iPhone 6

I nuovi iPhone hanno schermi Retina HD con migliori angoli di visione e una maggiore saturazione del colore. Il tutto è dovuto alla disposizione dei subpixel, nota come Dual Domain Pixel.

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a cura di Manolo De Agostini

I nuovi iPhone presentati nella serata di ieri, iPhone 6 e iPhone 6 Plus, sono contraddistinti da display più grandi che Apple ha definito Retina HD. Un termine di marketing dietro a cui però ci sono alcune migliorie rispetto agli schermi Retina offerti con i precedenti terminali della casa di Cupertino.

Più che Retina HD, il termine con cui è bene avere familiarità è Dual Domain Pixel. È grazie a questa complicata dicitura che i nuovi iPhone offrono migliori angoli di visione e una migliore saturazione del colore. Secondo quanto spiegato dai nostri colleghi di Anandtech, con questa definizione ci si riferisce al fatto che gli elettrodi nei pixel non sono tutti allineati.

I subpixel dell'iPhone 5

Al contrario sono distorti "quando sono visualizzati dalla prospettiva delle linee definite dai bordi rettangolari del display. Poiché questi subpixel sono inclinati, è possibile compensare l'illuminazione irregolare che si palesa quando ogni singolo subpixel è visto con un angolo diverso, il che provoca un cambiamento di colore e un più rapido calo del contrasto".

Alcuni immagini permettono di farsi un'idea del cambiamento. Sopra vediamo la disposizione dei pixel dello schermo dell'iPhone 5, mentre sotto un display usato per esempio per l'HTC One X o il primo HTC One, dove il formato dei subpixel inclinato consente di avere migliori angoli di visione e un cambiamento dei colori meno marcato a seconda dell'inclinazione.

I subpixel dello schermo di un HTC One X

"Ciò può portare a qualche rischio, in quanto gli sfondi neri possono avere un certo mutamento del colore verso il porpora invece che il giallo / blu. Non ci sono troppi svantaggi, quindi non vedo l'ora di vedere come i nuovi display di Apple si comporteranno nei test", scrive il redattore Joshua Ho di Anandtech.