Ericsson rimane con Sony e perde una testa

Sony Ericsson è in difficoltà e si preannunciano perdite pesanti.

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a cura di Manolo De Agostini

Tempi duri per Sony Ericsson, la joint venture tra il produttore giapponese e quello svedese nell'ambito della telefonia. L'azienda ha lanciato un profit warning, con il quale ha allarmato - e non poco - i suoi azionisti.

La joint venture, i cui risultati si attendono il 17 aprile, dovrebbe riportare nei primi tre mesi del 2009 perdite per una cifra tra i 340 e i 390 milioni di euro, senza tener conto dei costi della ristrutturazione societaria in atto, che hanno un ammontare tra i 10 e i 20 milioni di euro. Nei primi tre mesi dell'anno Sony Ericsson conta di vendere 14 milioni di prodotti, con un prezzo medio per unità di 120 euro. Questo risultato è in netto calo se raffrontato al medesimo periodo dello scorso anno, quando l'azienda fu in grado di vendere 22,3 milioni di pezzi.

Stranamente, dopo l'annuncio, è seguita la dipartita dall'azienda di Najimi Jarwala, ormai ex presidente della divisione americana. Jarwala, a detta dell'azienda, voleva "intraprendere nuove strade".

A tenere banco, però, c'è anche l'intero destino della joint venture con Sony. Le indiscrezioni degli ultimi mesi vogliono le due parti in netto disaccordo sulla roadmap da seguire e sulla gestione. Per quanto si possa dire in questo momento, la fonte ufficiale Ericsson è che l'azienda svedese non ha alcuna intenzione di chiudere il matrimonio con Sony.

Staremo a vedere cosa ne pensa la controparte nipponica.