Filtro Famiglia o censura? Vodafone si difende

Piovono accuse di censura sul nuovo filtro di Vodafone; Radicali.it e Aduc.it non sono accessibili.

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a cura di Dario D'Elia

Vodafone è nell'occhio del ciclone per colpa del suo Filtro Famiglia, "un'opzione che su esplicita richiesta del cliente, inibisce l'accesso a chat, forum di discussione e servizi a contenuto sensibile". Il problema è che secondo le associazioni dei consumatori e numerosi utenti pare bloccare l'accesso a siti come Radicali.it e Aduc.it (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori).

"Per liberarsene occorre fare apposita richiesta. Questo accade non solo per il nostro sito ma anche per esempio, per quello di alcuni partiti politici come Radicali Italiani. Evidentemente Vodafone ritiene il nostro sito a contenuto sensibile, cioè per loro non è adatto alla famiglia", sostiene in un comunicato l'ADUC.

"Se Vodafone continuerà con questo comportamento non commetterebbe solamente un illecito contrattuale, ma anche un reato (a partire dalla diffamazione), oltre a ledere i diritti costituzionali sulla libertà di informazione. Di conseguenza interverremo con denuncia penale e civile, anche dopo aver documentato il comportamento di tutti gli altri gestori, non solo riguardo nostro sito".

L'operatore mobile sostiene che si tratta di un filtro a tutela dei minori, dunque, un servizio con adesione esplicita, ma molto utenti sono convinti del contrario. "[… ] Filtro Famiglia prevede un periodico aggiornamento degli indirizzi a cui consentire o limitare l'accesso indipendentemente dai contenuti, anche su segnalazioni specifiche dei nostri clienti. Sono in corso delle verifiche su quanto rilevato dall'Associazione", dichiara in un recente comunicato Vodafone.

La questione di fondo secondo ADUC è che "viene da chiedersi a quale famiglia faccia riferimento Vodafone, visto che la nostra Costituzione non ne fornisce un modello specifico e selettivo".