Galaxy Note 7, il WSJ anticipa le conclusioni dell'indagine

Lunedì Samsung terrà una conferenza stampa per spiegare ufficialmente quali problemi hanno portato al ritiro del Galaxy Note 7 per i noti problemi di combustione delle batterie. Dimensioni errate e problemi produttivi sarebbero le cause.

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a cura di Alessandro Crea

Ormai manca solo l'ufficialità, che arriverà lunedì, ma nel frattempo il Wall Street Journal ha anticipato le conclusioni dell'indagine effettuata da Samsung per comprendere quali problemi abbiano portato al ritiro dei Galaxy Note 7.

Come ricorderete infatti a seguito di tantissimi episodi di combustione o esplosione, dopo un primo richiamo, il colosso coreano ha dovuto alzare bandiera bianca e ritirare definitivamente dal mercato quello che forse era il miglior phablet mai realizzato. La causa nota era ovviamente la batteria, ma bisognava capire perché prendesse fuoco così facilmente.

samsung galaxy note 7

Il Note 7 era equipaggiato con batterie prodotte dall'affiliata Samsung SDI oppure dall'azienda di Hong Kong Amperex Technology Ltd. Inizialmente Samsung credette che il problema fosse causato dalle batterie dell'affiliata e, dopo un primo richiamo, annullò le commissioni di quest'ultima, aumentando al contempo le richieste verso la seconda.

In realtà la prima ipotesi era giusta: le batterie prodotte da Samsung SDI presentavano inesattezze nelle misure che non le rendevano perfettamente adatte allo chassis del Note 7. Questa discrepanza di misure, unitamente al fatto che come sappiamo le batterie sono sottilissime, ha comportato probabilmente pressioni eccessive che in molti casi hanno portato i due elettrodi a toccarsi, innescando processi di surriscaldamento dell'elettrolita.

samsung galaxy note 7 01

Purtroppo per Samsung però l'incremento improvviso quanto drastico chiesto all'altra azienda ha portato all'emergere di problemi produttivi che hanno minato la stabilità anche di queste batterie. Per il momento Samsung SDI e ATL non hanno voluto commentare la notizia, forse in attesa dell'annuncio ufficiale.

I dirigenti Samsung hanno anche incontrato le autorità governative federali degli USA a Washington per illustrare le conclusioni dell'indagine. A quanto pare infine, per tranquillizzare proprio le autorità, preoccupate dall'eventuale reiterarsi del problema, ‎l'azienda ha anche spiegato di aver creato un nuovo processo in otto fasi che, tra le diverse misure, prevede anche più test, più controlli e più garanzie di qualità nei processi di fabbricazione. Sarà sufficiente? Lo scopriremo presto, visto che a fine marzo dovrebbe esordire il nuovo Galaxy S8.‎