Il futuro della linea Galaxy S26 di Samsung inizia a delinearsi con maggiore chiarezza sul fronte delle architetture hardware, e le ultime indiscrezioni provenienti dalla Corea del Sud potrebbero soddisfare chi ha sempre preferito le soluzioni Qualcomm. Secondo quanto emerso da fonti vicine all'azienda, il colosso di Seoul starebbe pianificando una strategia di segmentazione processori che vedrebbe il Galaxy S26 Ultra equipaggiato esclusivamente con lo Snapdragon 8 Elite Gen 5, mentre i modelli standard e Plus affidarsi all'Exynos 2600 sviluppato internamente. Una scelta che riflette il consolidato approccio ibrido di Samsung, ma con una novità significativa per il top di gamma assoluto.
ChosunBiz riporta tempistiche piuttosto precise per il lancio della serie: l'annuncio ufficiale dovrebbe avvenire a fine gennaio 2026, con commercializzazione prevista per febbraio 2026. La distribuzione geografica dei processori potrebbe però riservare sorprese, con Galaxy S26 e S26+ che nei mercati strategici come Stati Uniti, Canada e Cina riceverebbero comunque la variante Snapdragon, mantenendo l'Exynos per Europa e altri territori. Una strategia già sperimentata in passato, ma che continua a sollevare dibattiti sulla parità prestazionale tra le diverse SKU regionali.
Lo Snapdragon 8 Elite Gen 5 rappresenta l'evoluzione della quinta generazione delle piattaforme mobile di fascia alta Qualcomm, prodotto con processo produttivo a 3 nanometri di TSMC. L'architettura promette incrementi prestazionali sia lato CPU che GPU rispetto alla generazione precedente, con particolare enfasi sul miglioramento della connettività cellulare. Per l'S26 Ultra si parla di abbinamento con storage UFS 4.1 e moduli RAM più veloci, configurazione che dovrebbe garantire un salto qualitativo tangibile nelle operazioni I/O intensive e nel multitasking avanzato.
Sul fronte fotografico, Samsung sembra orientata a consolidare la strategia multi-camera già rodata. Il comparto prevede un sensore principale da 200 megapixel con stabilizzazione ottica, affiancato da un ultrawide da 50MP con autofocus, due teleobiettivi periscopici rispettivamente da 10MP/12MP con zoom ottico 3x e da 50MP con zoom ottico 5x, entrambi stabilizzati. La camera frontale si attesterebbe sui 12MP con autofocus, una configurazione che punta chiaramente a videochiamate e contenuti selfie di qualità superiore.
Il display dovrebbe crescere fino a 6,9 pollici in formato Dynamic AMOLED 2x, mantenendo risoluzione QHD+ e refresh rate variabile 1-120Hz, con l'aggiunta di un rivestimento anti-riflesso che rappresenterebbe un'evoluzione interessante per l'usabilità outdoor. La batteria rimarrebbe ferma a 5.000 mAh, ma con potenza di ricarica via cavo portata a 60W e supporto allo standard Qi2 wireless a 15W, segnando finalmente l'adozione del nuovo protocollo magnetico promosso dal Wireless Power Consortium.
La configurazione RAM vedrebbe un taglio base da 16GB, necessari per gestire efficacemente i carichi di lavoro legati all'intelligenza artificiale on-device che Samsung sta implementando con Galaxy AI. Lo storage spazierebbe dai 256GB al terabyte, mentre certificazione IP68, lettore di impronte digitali ultrasonico sotto il display, audio stereo e supporto per S Pen completerebbero il quadro delle specifiche attese. Resta da vedere se Samsung riuscirà a mantenere competitivo il pricing in un mercato sempre più polarizzato tra flagship ultra-premium e mid-range performanti.
La vera incognita riguarda le prestazioni reali dell'Exynos 2600 sui modelli non-Ultra: se il gap con lo Snapdragon dovesse rimanere significativo come in alcune generazioni passate, gli utenti europei potrebbero trovarsi nuovamente di fronte a considerazioni difficili sul rapporto prezzo-prestazioni, specialmente considerando che i listini tendono a rimanere uniformi indipendentemente dalla piattaforma hardware installata. L'appuntamento definitivo è comunque fissato per il primo trimestre 2026, quando benchmark e test sul campo chiariranno l'effettiva competitività della proposta Samsung.