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Pixel Buds Pro: finalmente con ANC | Test e Recensione

Google ha finalmente prodotto Pixel Buds Pro, auricolari wireless in-ear con cancellazione attiva del rumore.

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Avatar di Andrea Ferrario

a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Pubblicato il 02/08/2022 alle 13:00
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In sintesi

Google ha finalmente prodotto Pixel Buds Pro, auricolari wireless in-ear con cancellazione attiva del rumore.

  • Pro
    • Buon comfort d’uso
    • Perfetti per chi ha uno smartphone Pixel
    • Ottima autonomia
    • Qualità audio buona (nella media)
    • Qualità ANC buona (nella media)
  • Contro
    • Bluetooth Multi-point
    • Ci aspettavamo qualcosa di più dall’ANC, potrebbe migliorare con aggiornamenti firmware

Il verdetto di Tom's Hardware

In conclusione, apprezziamo il comfort di utilizzo di Pixel Buds Pro e l'elevata l'autonomia. Buona la qualità audio e del sistema ANC, nella media dei dispositivi testati. Sottotono il sistema Bluetooth multi-point.


Informazioni sul prodotto

Immagine di Google Pixel Buds Pro

Google Pixel Buds Pro

Auricolari con tecnologia ANC dall'ottima qualità audio, confortevoli, stabili e dotati di un design distintivo.
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Ci sono voluti parecchi mesi, anzi anni, ma finalmente anche Google offre un paio di auricolari con ANC, cancellazione attiva del rumore, i Pixel Buds Pro. I modelli precedenti, come la prima versione di
Pixel Buds o la versione rinnovata A-Series, rappresentano tutt’ora un buon paio di auricolari, soprattutto per coloro che hanno uno smartphone Android o, ancora meglio, un modello Pixel. Tuttavia, mentre tutti gli altri produttori portavano la cancellazione attiva del rumore nelle mani di tutti noi, basti pensare che gli AirPods Pro sono stati presentati tre anni fa e Apple non è certo veloce nel portare nuove tecnologie sul mercato, non c’è dubbio che Google se la sia presa molto comoda. Questa premessa ha uno scopo preciso: dopo tutto questo tempo ci aspettiamo un prodotto di alta qualità, di conseguenza saremo molto severi nel giudicare le doti ANC dei Pixel Pro, soprattutto dopo che Google ha detto che all’interno di questi auricolari c’è un processore audio custom con sei core e dei driver da 11 millimetri fatti “su misura” per dare il meglio.
  • Come sono fatti i Pixel Buds Pro
  • Come si indossano
  • Qualità audio
  • Qualità cancellazione del rumore
  • Meglio con Pixel, meno con Apple
  • Autonomia
  • Verdetto

Come sono fatti i Pixel Buds Pro

Esteticamente Google non ha portato innovazioni, infatti Pixel Buds Pro sono praticamente la copia degli altri modelli Pixel Buds, a partire dalla custodia, il classico e piccolo “ovetto”, con una porta USB-C per la ricarica nella parte inferiore e il coperchio che s’impugna e si apre molto facilmente. Un pulsante, dietro, permette di attivare la modalità di accoppiamento, ma se sarete i primi ad usarli appena aprirete il coperchio.

Quello che non è cambiata, è la difficolta nell’estrarli dalla custodia, dato che la porzione di auricolare che esce dalla custodia è minima e bisognerà impugnarli con la punta delle dita. Non siamo davanti a un problema, ma se avete dita grandi e siete soliti a toglierli e metterli nella custodia più volte al giorno, altri modelli saranno più comodi. 

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Si presentano leggermente più ingombranti rispetto i Pixel Buds, la superficie superiore è sensibile al tocco e ospita i microfoni per la cancellazione attiva del rumore. Nella confezione sono presenti le cuffiette di tre dimensioni differenti, quella media è già installata sull’auricolare. Non manca un corto cavo per la ricarica.

Sono certificati IPX4, quindi vanno bene per fare sport, ma la custodia invece è solo IPX2, quindi è meglio tenerla in un posto protetto. Connettività Bluetooth 5.0, e possibilità di connetterli contemporaneamente a due dispositivi Bluetooth.

Come per le altre Pixel Buds, integrano l’assistente vocale Google, sempre disponibile semplicemente richiamandolo con “Hey google”.

Come si indossano

Il design è completamente in-ear, quindi dovrete inserirli nell’orecchio e puoi ruotarli per adagiarli all’interno del condotto uditivo. Come per tutti gli altri modelli in-ear, è importante trovare la cuffietta delle giuste dimensioni in maniera tale da chiudere  completamente il condotto uditivo. Nel mio caso la forma, dimensione dell'auricolare e della cuffietta fanno un buon lavoro, ma non possiamo garantire che per tutti sia così.

pixel-buds-240883.jpg

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La superficie sensibile al tocco funziona abbastanza bene, anche se ci è capitato, soprattutto nei primi giorni, di inviare degli input errati. Con uno, due o tre tocchi potrete gestire la riproduzione musicale o le chiamate telefoniche; tenendo invece il dito premuto sulla superficie potrete passare dalla modalità trasparente alla modalità cancellazione del rumore. Potrete anche controllare il volume strisciando verso l'alto o verso il basso. C'è un sensore di prossimità che indica quando l'auricolare sarà indossato o meno, tuttavia può capitare che se avrete indossato un unico auricolare, maneggiando quell'altro, rilevi ugualmente degli input, cosa che sarebbe stata meglio disabilitare quando non indossato.

Sono abbastanza confortevoli, potrete usarli per diverse ore senza particolari problemi. Non sono i più confortevoli che abbiamo provato ma c'è decisamente di peggio. 

Qualità audio

Ancora una volta ci troviamo nella situazione in cui la qualità audio è sufficientemente buona alla pari di molti altri modelli in circolazione. In questi ultimi anni fare la differenza sulla qualità audio è molto difficile, poiché le piccole sfumature che possono esserci tra un modello l'altro sono difficilmente percepibili dalla maggior parte degli utenti. Non ci sono particolari sbavature su queste Pixel Buds Pro, la resa è abbastanza lineare, i bassi ci sono ma non sono mai troppo invasivi, se proprio volessimo vedere dettagli manca un po' di precisione nella medio alta. Ma come detto sono dettagli che probabilmente la maggior parte delle persone meno noteranno. 

I codec supportati sono solo AAC e SBC.

Questo vale sia per quanto riguarda la musica, sia per quanto riguarda l'audio in chiamate telefoniche. Buoni anche microfoni, infatti non abbiamo mai ricevuto nessun tipo di commento negativo da parte dei nostri interlocutori per tutto periodo prova.

pixel-buds-240879.jpg

Qualità cancellazione del rumore

Questo il punto in cui, come abbiamo anticipato, ci sentiamo di essere più severi del solito nella valutazione. L’ANC delle Pixel Buds Pro funziona bene, ma non raggiungere, ad esempio, le prestazioni delle Sony WF-1000XM4 o addirittura delle AirPods Pro. In realtà anche le più vecchie Bose QuietComfort sanno fare di meglio, ma quest’ultime sono più grandi e tappano l’orecchio meglio, essendo più invasive.

Riuscirete ad eliminare efficacemente i rumori di fondo continui ed omogenei che occupano la parte media-bassa e bassa dello spettro audio, come il rumore di un condizionatore o il rumore che c'è all'interno della cabina di un treno o di un aeroplano. Ad esempio, mentre si stava questa recensione, il rumore dei tasti rientrava all'interno delle cuffie più di quello che accade con altri modelli, mentre ogni tanto abbiamo anche sentito il rumore di un aereo che passa sopra la casa. È difficile per le cuffie ANC riuscire a intervenire su tutte le frequenze con la stessa efficacia, lo sappiamo, oggi alcuni modelli, per esempio quelli citati poco fa, sono in grado di fare un po' meglio.

Insomma, le Pixel Buds Pro funzionano abbastanza bene, ma ci aspettavamo di meglio dopo tutti questi anni di attesa. Periamo che Google possa migliorare le prestazione con un aggiornamento firmware.

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Meglio con Pixel, meno con Apple

Come accade con tutti gli auricolari sviluppati da un brand, soprattutto nel caso di Google, questi Pixel Buds Pro danno loro meglio se abbinati a uno smartphone pixel, o comunque a un terminale Android. Si possono tranquillamente utilizzare anche con un iPhone, ma si perde l’applicazione, la possibilità di personalizzare i comandi, l'equalizzazione e tutte le funzioni future che potranno essere aggiunte. 

Autonomia

Sorprendente invece il risultato della durata della batteria. Con ANC attivato riuscirete a utilizzarli, per singola carica, fino a 6 / 7 ore, mentre disabilitando la cancellazione attiva del rumore sorpasserete le 10 ore. La custodia permette di ricaricare quasi completamente gli auricolari per circa tre volte; questo estende l'autonomia a circa 20 ore con ANC e a circa 30 ore senza ANC.

Potrete ricaricare la custodia tramite USB-C o Wireless, e in 5 minuti di ricarica rapida, guadagnerete circa un’ora di autonomia.

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Verdetto

Pixel Buds Pro costano 219 euro, poco di più rispetto le Sony WF-1000XM4, poco meno le Bose QuietComfort, decisamente di più rispetto le Sony LinkBuds S, per dare un’idea di auricolari con cui si possono confrontare.

L’audio è buono, ma non è migliore rispetto a molti altri auricolari. La cancellazione del rumore va benissimo per i classici rumori di fondo, continui ed omogenei, che spesso si vuole eliminare; mentre dovrebbero migliorare su altri rumori più discontinui, suoni che si possono avere in una città o in un ufficio. In questo contesto altri modelli sanno fare di meglio. Molto buona invece l’autonomia, che li porta al vertice della classifica, soprattutto considerando le dimensioni.

A conti fatti, quindi, Pixel Buds Pro sono promossi per tutti coloro che hanno uno smartphone Pixel, poiché dopotutto, non hanno grandi difetti, sono i primi auricolari con ANC di Google e con un Pixel danno il meglio di loro. Diventa più difficile, invece, consigliarli ad occhi chiusi per tutti gli altri. Sono una valida alternativa per chi ha uno smartphone Android, e qui la valutazione dovrebbe essere maggiormente legata all’autonomia e al budget. Mentre non sono consigliabili per chi ha un iPhone, gli utenti Apple dovrebbero considerare, oltre agli AirPods Pro, altri modelli che abbiamo citato in questo articolo.

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