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a cura di Saverio Alloggio

Honor Play è la nuova proposta dell'azienda cinese per il particolare segmento degli smartphone gaming. Si tratta di una tipologia di dispositivi di cui abbiamo avuto modo di parlarvi qui su Tom's in altri precedenti articoli. Una tendenza che, fondamentalmente, diversi produttori stanno cercando di cavalcare nella logica di riuscire a espandere ulteriormente la potenziale base d'utenza.

In attesa di provarlo in maniera approfondita nella nostra recensione, vi raccontiamo le nostre prime impressioni su Honor Play direttamente da IFA 2018. Rispetto alle proposte degli altri produttori, l'azienda cinese ha deciso di puntare sul rapporto qualità/prezzo, un aspetto che, solitamente, appare lontano dal concetto di dispositivo pensato per il gaming.

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A bordo c'è il SoC Kirin 970, ovvero il medesimo processore visto a bordo di prodotti come Huawei P20 Pro. Nel caso di Honor Play, è coadiuvato da 4 GB di RAM e dalla GPU ARM Mali-G72 MP12. Quest'ultima può contare sull'ottimizzazione software Turbo, in distribuzione tramite update su altri smartphone del gruppo cinese. Ma non è tutto.

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Grazie alla collaborazione con PUBG MOBILE, Honor ha spinto ulteriormente la componentistica, proprio per il discorso legato al gaming. La potenza del processore grafico è stata aumentata, il framerate di gioco raggiunge i 39,46 FPS su PUBG MOBILE e il jitter rate è stato ridotto allo 0,21%. In tutto questo, stando a quanto dichiarato dall'azienda cinese, lo smartphone dovrebbe comunque offrire 4,5 ore di autonomia nelle sessioni intense.

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Capite bene come si tratti di possibilità impensabili da testare adeguatamente in un contesto come quello di una fiera. Honor Play mi è parso certamente fluido e scattante, ma ovviamente avremo modo di scendere maggiormente nel dettaglio della parte gaming durante l'utilizzo quotidiano del dispositivo.

Un ruolo importante è recitato dall'intelligenza artificiale. Oltre a intervenire nella parte fotografica (dual-camera posteriore 16 MP + 2 MP, fotocamera anteriore da 16 MP), come peraltro già visto in tanti altri smartphone, entra in gioco anche nella parte gaming, sfruttando la tecnica 4D e gli effetti sonori 3D con tanto di vibrazioni AI personalizzate. Da ciò scaturisce un audio particolarmente immersivo, che può fare la differenza nelle sessioni di gioco.

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La parte frontale è invece caratterizzata da un ampio schermo da 6,3 pollici realizzato con tecnologia IPS LCD e caratterizzato da un rapporto di forma in 19:9. La prima impressione è che si tratti di un ottimo pannello, pur non potendo contare su un alto refresh rate come visto sul display di Razer Phone

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Bella la lavorazione opaca della scocca, realizzata interamente in alluminio. Nonostante la diagonale dello schermo, Honor Play sembra stare bene tra le mani, senza essere particolarmente scivoloso. C'è il notch, un particolare estetico ormai adottato dall'azienda cinese, visto a bordo di tanti altri smartphone.

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Honor Play arriva in Italia a 329,90 euro, una cifra decisamente più contenuta rispetto agli altri smartphone pensati per il gaming (Razer Phone, ad esempio, è stato posizionato a 769 euro), che però riescono a offrire qualcosa in più da un punto di vista prettamente tecnico. Vedremo se la strategia del rapporto qualità/prezzo pagherà da un punto di vista commerciale.


Tom's Consiglia

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